Sarà anche un modo per incrementare i profitti ed aumentare esponenzialmente gli incassi della FIFA, ma l'allargamento del Mondiale dalle canoniche 32 alle attuali 46 squadre che debutteranno nel 2026 porta con sé nuove storie, protagonisti. Chiamatele anche favole. Come quella di Capo Verde, rappresentativa africana che il 13 ottobre ha fatto la storia del paese e del calcio internazionale qualificandosi per la prima volta alla Coppa del Mondo.
La vittoria contro Eswatini all'interno del gruppo D dei gironi di qualificazione ha permesso alla selezione di Pedro Leitão Brito, noto come Bubista, di approdare ai Mondiali che si disputeranno tra pochi mesi in Canada, Messico e Stati Uniti. Capo Verde non ha solamente sfruttato l'aumento degli slot per le rappresentative del proprio continente, da cinque a nove (più un posto nei playoff intercontinentali), ma soprattutto una crescita personale che ha pochi eguali negli ultimi anni, soprattutto relativamente al calcio africano.
Parliamo di una Nazionale nata solamente da pochi decenni e precisamente nel 1978, tre anni dopo aver ottenuto l'indipendenza dal Portogallo, nazione in cui milita buona parte della squadra e da cui regolarmente vengono pescati alcuni dei suoi migliori interpreti.

.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)

