Goal.comPer celebrare l'addio al calcio di Andrea Pirlo, questa settimana ripercorriamo insieme la sua carriera in 7 capitoli. Iniziamo con la selezione delle 10 migliori giocate di Andrea Pirlo: là dove il calcio e la bellezza si sono fuse in maniera sublime.
'Maestro'. E' l'appellativo con cui il mondo ha spontaneamente deciso di fare riferimento ad Andrea Pirlo negli ultimi anni della sua carriera. Ovvero - secondo definizione Treccani - "chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli altri". Ed è proprio così che è andata.
Pirlo Series Vol. 2 - Brescia, culla della leggenda
Andrea Pirlo per oltre vent'anni ha posseduto il calcio e per certi versi l'ha insegnato, a chi era in campo con lui e a chi lo guardava dagli spalti. Dal Brescia a New York, passando per Inter, Reggina, Milan, Juventus e tanta Nazionale, Pirlo è riuscito in quell'impresa nelle corde di pochi, selezionati campioni: appassionare in modo trasversale, indipendentemente da fede, colori e bandiere.
Con il suo ritiro il calcio italiano perde uno degli ultimi, grandi prodotti da esportazione, fiore all'occhiello del 'Made in Italy' a livello internazionale. Ci lascia in dote un patrimonio di colpi d'autore e giocate indimenticabili, da oggi pezzi di storia di questo sport. Ne abbiamo selezionati dieci - lasciandone fuori molti di più, a malincuore - per rivivere la sua carriera stropicciandoci gli occhi, ancora una volta.
UNA PUNIZIONE PER L'EUROPEO (2000)
La capacità di essere decisivo su calcio di punizione è stata indubbiamente il filo conduttore della carriera di Andrea Pirlo. Tanti i suoi goal su piazzato, piccole opere d'arte a riempire una galleria lunga vent'anni, capolavori spesso pesanti sul piano del risultato oltre che belli. Come nel caso del goal valso un Europeo U21: dieci minuti al termine di Italia-Repubblica Ceca, palla poco fuori l'area di rigore. Una parabola perfetta da quella che sarebbe diventata, nell'immaginario collettivo, la "mattonella di Pirlo".
L'ASSIST A ROBERTO BAGGIO (2001)
La giocata simbolo del periodo con la maglia del Brescia si avvale di un featuring d'eccezione: quello dell'ultimo Roberto Baggio, in grado di illuminare ancora la Serie A con i suoi lampi di classe. Il goal del Divin Codino alla Juventus è rimasto nella storia per quell'aggancio speciale, a metà tra controllo e dribbling, con cui ha tagliato fuori l'intera difesa bianconera. Merito anche di un lancio perfetto, apparentemente lento ma con i giri contati, disegnato da un giovane Andrea Pirlo.
IL NO LOOK PER GROSSO (2006)
Di Germania-Italia del 2006 tutti ricordano i goal e l'epilogo, trionfale per gli azzurri. Pochi hanno memoria anche dei contenuti di quella partita: intensa, equilibrata, combattuta, con inevitabili conseguenze sulle energie psico-fisiche dei protagonisti. La grandezza dell'assist di Pirlo per la rete di Grosso è proprio nella lucidità con cui viene elaborata e realizzata la giocata, che un calciatore normale non avrebbe neanche immaginato. Dopo 119 minuti di battaglia ha la freddezza di tenere palla, temporeggiare e indovinare il corridoio perfetto tra quattro avversari, ingannandoli con un accenno di no look. Una giocata Mondiale.
IL FLIPPER CON INZAGHI (2007)
La punizione più importante della carriera di Andrea Pirlo - per effetti sul risultato - è forse una delle meno appaganti sul lato estetico, perchè sporcata da una deviazione. Ma proprio su quel tocco di spalla di Inzaghi, valso l'1-0 nella finale di Champions League con il Liverpool, si è sviluppata la leggenda secondo cui quella particolare carambola sia stata cercata dai diretti interessati, dando vita ad un capolavoro di sincronismo e balistica. Solo per il coraggio di averci pensato, vale la pena prendere per buona la teoria.
LA MAGIA IN CONFEDERATIONS CUP (2009)
Per tutta la carriera Andrea Pirlo è stato accompagnato da due bugie: "E' lento", "E' poco dinamico", si è detto di lui. Più semplicemente dal suo modo di stare in campo è sempre emersa un'attenzione maniacale ai movimenti da fare, al posizionamento, al tempo della giocata. Qualità che sono sintetizzate alla perfezione dalla simil-veronica con cui si libera elegantemente di un avversario nella sfida di Confederations Cup con gli Stati Uniti, prima di servire un pallone dei suoi a Giuseppe Rossi.
IL MISSILE CONTRO IL PARMA (2010)
Ciò che ha contraddistinto Pirlo per gran parte della sua carriera è stato il modo di calciare, nelle punizioni e in generale, regalando al pallone traiettorie inaccessibili ai comuni mortali. Uno degli esempi più significativi, in questo senso, risale all'ultima stagione con la maglia del Milan. Contro il Parma, da circa 40 metri, lascia partire una conclusione che sembra vivere di vita propria, immune alle leggi della fisica: la palla non rallenta, nè si abbassa. Viaggia spedita verso l'incrocio, lì dov'era stata immaginata da Pirlo.
IL PRIMO ASSIST PER LICHTSTEINER (2011)
Nei quattro anni di Juventus tanti giocatori hanno potuto beneficiare del talento di Andrea Pirlo, genio al servizio di grandi campioni e umili gregari. In questa seconda categoria rientra Stephan Lichtsteiner, forse il compagno con cui Pirlo ha instaurato la miglior intesa sul campo: i suoi lanci verso la destra sono stati una costante sia con Conte che con Allegri. Non è un caso che il primo assist in maglia bianconera sia stato proprio per l'esterno svizzero, in occasione della gara d'esordio allo Stadium contro il Parma.
IL CUCCHIAIO ALL'INGHILTERRA (2012)
I fuoriclasse sono quelli in grado di determinare l'esito di un incontro attraverso le proprie giocate. Invertire l'inerzia di una lotteria dei rigori, se vogliamo, è un'impresa ancora superiore. E' quanto riuscito a Pirlo in occasione del quarto di finale contro l'Inghilterra ad Euro 2012. Con gli inglesi avanti nel punteggio, si è presentato sul dischetto per segnare e mandare un messaggio a compagni e avversari realizzandolo nel modo più irriverente possibile: con un cucchiaio, quasi a far sfoggio di fiducia e voglia di vincere. Missione riuscita.
LA PUNIZIONE DELLE PUNIZIONI (2013)
Andrea Pirlo resterà nella storia del calcio come uno dei migliori tiratori da fermo. I calci piazzati sono sempre stati la sua grande specialità, affinata anno dopo anno fino a diventare un'arma dall'efficacia sistematica negli anni alla Juventus. Tra le punizioni più belle della sua carriera, quella messa a segno contro il Napoli nel 2013 calciando con le "tre dita": un gioiello dal coefficiente di difficoltà elevatissimo (per la posizione del pallone, poco adatta ad un destro) realizzato con impressionante disinvoltura.
NEL DERBY SUL GONG (2014)
Uno dei goal con la maglia della Juventus a cui i tifosi bianconeri sono più affezionati. E' arrivato in un derby particolarmente combattuto, tirato fino agli ultimi minuti, con la Juve in dieci e il Torino arroccato a difesa del pareggio. Una conclusione quasi impossibile, da distanza considerevole e tra una selva di gambe. Praticamente l'ultimo pallone giocabile della partita, come un tiro da tre sulla sirena. Difficile, bello e decisivo: il classico goal di Andrea Pirlo.
