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Andrea Agnelli, Juventus, Serie A, 03282017Getty Images

L'avvocato Grassani tranquillizza Agnelli: "La condanna della FIGC non influirà sull'ECA"

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E' il grande giorno di Andrea Agnelli che oggi, a meno di clamorosi colpi di scena, sarà eletto a Ginevra come nuovo presidente dell'ECA (sindacato di 220 squadre europee autonomo dall'UEFA) al posto di Rummenigge.

Un'importante promozione ai vertici del calcio europeo per il numero uno della Juventus che però, come ricorda 'La Gazzetta dello Sport', a metà settembre dovrà fare i conti con il processo sportivo aperto dal Procuratore federale Pecoraro a suo carico.

L'accusa, come risaputo, è quella di avere intrattenuto rapporti non autorizzati con un gruppo di ultras bianconeri, a cui il club avrebbe inoltre ceduto una quota dei biglietti.

In caso di condanna Agnelli, sempre secondo 'La Gazzetta dello Sport', rischia una lunga inibizione dalla FIGC mentre la Juventus dovrebbe cavarsela con una multa, seppure salata.

Una condanna che comunque, in base al parere del noto avvocato ed esperto di diritto sportivo Grassani, non inciderebbe sulla nomina di Agnelli a presidente dell'ECA.

"L'eventuale inibizione non compromette nè la posizione nè l'operatività del presidente ECA, che è una Lega di squadre europee con un regolamento privato e indipendente dall'UEFA", ricorda l'avvocato Grassani a 'La Gazzetta dello Sport'.

Quindi Grassani spiega: "La FIGC ha la facoltà, non l'obbligo, di richiedere l'estensione dell'inibizione in sede europea ma in ogni caso può farla partire solo dopo il terzo grado di giudizio.

Prima che la questione arrivi all'UEFA passerebbe del tempo, nel quale l'inibizione italiana potrebbe essere scontata tutta o in parte".

Infine Grassani rassicura anche sulla posizione di Agnelli nell'esecutivo UEFA: "In sede europea viene mantenuta una carica prima di un'inibizione nazionale.

Qualora l'UEFA recepisse una condanna della FIGC il soggetto inibito potrebbe non esercitare le sue funzioni, ma senza decadere dalla carica.

Solo in caso di condanne particolarmente gravi (oltre un anno) l'UEFA potrebbe decidere autonomamente e valutare sulla decadenza".

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