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ECA, Agnelli insiste sul VAR in Champions: "Il prima possibile"

E' stata una giornata importante quella di ieri per il calcio europeo quando, durante il vertice ECA , il presidente Agnelli ha annunciato la possibile nascita di una terza competizione per club oltre a Champions ed Europa League.

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Il numero uno bianconero però non si è limitato a quello, ma ha ribadito con forza la richiesta di introdurre al più presto il VAR anche nelle coppe europeee come peraltro già fatto subito dopo Real Madrid-Juventus dello scorso aprile per il rigore concesso ai Blancos in pieno recupero.

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"Il supporto che i direttori di gara ricevono dal VAR è grandissimo e per questo l'ECA vuole che sia introdotto il prima possibile nelle competizioni UEFA " , spiega Agnelli.

Quindi il presidente dell'ECA sottolinea: " Nel Mondiale del 2014 in Brasile sono state prese il 95% delle decisioni giuste, mentre con il VAR in Russia questa percentuale è salita al 99,3% . Quando inizi a usare il VAR non torni più indietro perchè capisci che quella è la strada giusta.

Ceferin concorda, ma lui ha 53 Federazioni, 53 Leghe e arbitri di 53 Paesi diversi che devono essere “formati” e ai quali deve essere spiegato come si applica correttamente affinché sia mantenuto lo standard richiesto. Non sta a me dire quando in Champions ci sarà il VAR, ma spero che nel 2019-20 esistano le condizioni di applicarlo ". 

In tal senso, secondo quanto riporta 'La Gazzetta dello Sport', l'ECA in realtà avrebbe già ricevuto ampie rassicurazioni. Ma il VAR non è l'unica richiesta avanzata dai club europei.

L'ECA infatti spinge per una seria riforma dei calendari che coinvolga anche le Nazionali e vorrebbe uniformare le finestre del calciomercato almeno nei cinque maggiori campionati.

"Serve una maggiore armonizzazione dei calendari. Tra Germania e Inghilterra ci sono 10 partite all’anno di differenza a causa del numero diverso di competizioni e partecipanti a livello domestico. Inoltre sono obbligatori periodi di riposo per i giocatori, che non sono macchine" , chiosa  Agnelli. La ricetta dei club europei, insomma, è chiara. Ora tocca all'UEFA.

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