Super League greca, 25esima giornata. Al Toumba di Salonicco si sfidano PAOK ed AEK Atene, ovvero la seconda e la prima in classifica: una sfida decisiva per il titolo, per provare a fermare l'egemonia dell'Olympiacos, attualmente terzo. Peccato che nel finale di gara sia successo di tutto.
Dopo un goal annullato a Varela al 90', il presidente del PAOK (amico intimo di Putin, ex sergente maggiore dell'esercito russo e membro della Duma), Ivan Ignatyevich Savvidis, è sceso sul terreno di gioco insieme a diverse guardie del corpo ordinando ai suoi giocatori di abbandonare il campo per protesta. Il tutto con un oggetto non proprio usuale appeso alla cintura: una pistola.
I giocatori dell'AEK sono rientrati negli spogliatoi, mentre quelli di casa sono rimasti in campo a protestare mentre diverse persone cercavano di far ragionare Savvidis, infuriato e per nulla sotto controllo: "La tua carriera finisce qui" avrebbe urlato all'arbitro secondo 'Cadena Ser' il patron del PAOK, uno degli uomini più ricchi di Russia.
Savvidis ha provato a correre verso l'arbitro Kominis con fare minaccioso, bloccato da diverse persone e portato fuori dal rettangolo di gioco. Dopo essersi tolto la giacca i fotografi hanno immediatamente immortalato fondina e pistola, con Savvidis che per un attimo ha anche toccato l'arma, prima di essere scortato definitivamente fuori dal campo.
"All'inizio non avevamo paura per la nostra incolumità, poi abbiamo viste le foto con la pistola e abbiamo subito pensato che se fosse impazzito avrebbe anche potuto tirarla fuori" ha confessato l'allenatore dell'AEK, Manolo Jimenez. "Forse aveva un'autorizzazione per tenerla, ma non è normale entrare in campo e minacciare il mondo intero. L'arbitro ha annullato il goal, i giocatori hanno protestato cinque minuti e nessuno è stato espulso. Poi è arrivato lui".
Jimenez ha raccontato come l'arbitro volesse far giocare gli ultimi minuti dopo l'invasione di campo di Savvidis: "Le immagini parlano da sole, il nostro presidente ha detto chiaramente che i suoi giocatori non sarebbero rientrati in campo per concludere il match. Abbiamo perso l'aereo per Salonicco perchè non abbiamo avuto l'autorizzazione a lasciare lo spogliatoio, quindi staremo in città e domani torneremo ad Atene. Speriamo di riuscire a dormire. Posso solo dire chapeau alla polizia, che ci ha protetto tutto il tempo".
Il caos di Salonicco arriva solamente pochi giorni dopo che la restituzione di tre punti al PAOK, tolti in seguito all'incidente occorso all'allenatore dell'Olympiacos a margine del big match tra le due squadre: Oscar Garcia era stato colpito da un oggetto lanciato dagli spalti nel prepartita, costretto ad essere trasportato in ospedale per i controlli del caso. Avanti un altro. Caos.




