Il Milan torna in semifinale di Champions League per la prima volta dopo sedici anni, a discapito di un Napoli fermato sul pari davanti al proprio pubblico e costretto a vincere per ribaltare l'1-0 dell'andata firmato Bennacer. Tanta delusione e lacrime sugli spalti al triplice fischio, che lascia l'amaro in bocca ai padroni di casa.
La partenza a razzo di Di Lorenzo e compagni non lascia presagire nulla di buono per gli ospiti: trattasi di vero e proprio assedio alla porta di Maignan, sollecitato da Kvaratskhelia e da un paio di tentativi di Politano, rientrato sul suo proverbiale sinistro.
Il Milan impiega 21 minuti per creare il primo pericolo dalle parti di Meret, e che pericolo: Mario Rui frana su Leão in area e Marciniak non può far altro che concedere il calcio di rigore; Giroud si incarica della battuta, ma Meret ne intuisce le intenzioni e disinnesca il tiro distendosi sul lato sinistro.
Dall'altra parte è Zielinski a chiamare in causa Maignan con una conclusione secca, ben parata dal francese, ma è ormai chiaro il nuovo canovaccio che vede i rossoneri più intraprendenti e per nulla condizionati dall'errore dal dischetto: Giroud ha la chance di farsi perdonare, ma il piazzato è centrale e respinto con il piede sinistro da Meret.
Spalletti deve fare i conti anche con la sfortuna: Politano e Mario Rui finiscono k.o. e vengono entrambi sostituiti al 34' con un doppio cambio forzato. L'inerzia è tutta nuova e sorride al Milan: Ndombélé non controlla un facile pallone e dà il via al contropiede bruciante di Leão, autore dell'assist per Giroud che, al momento dell'esultanza, quasi non crede a quanto appena accaduto.
Incredulo è anche il 'Maradona' che, all'improvviso, si trova di fronte un Everest da scalare: un tocco col braccio sinistro fa annullare l'1-1 di Osimhen e strozza in gola l'urlo di gioia di tutto lo stadio. Kvaratskhelia prova ad accendersi alla sua maniera, ma la mira non gli sorride: due scorribande concluse con altrettanti esiti infelici al momento della conclusione, alta sulla traversa.
Il Milan comincia a speculare sul risultato e sull'enorme vantaggio accumulato, rischiando grosso però sul colpo di testa di Olivera. Giroud, già non al meglio della forma alla vigilia, viene richiamato in panchina al 68'; Spalletti, dal canto suo, si gioca il tutto per tutto inserendo Raspadori per Zielinski, esaurendo tutte le cinque sostituzioni al 74'.
Il Napoli necessita di un episodio per giocarsi un finale all'arrembaggio, che arriva puntuale all'80': cross rasoterra di Di Lorenzo intercettato da Tomori col braccio, Marciniak interviene per concedere il secondo rigore di serata che innalza il voto di Maignan, abile a chiudere la saracinesca sul destro di Kvaratskhelia.
Osimhen pareggia al 93', ma è troppo tardi per sognare la clamorosa rimonta: tra le migliori quattro d'Europa ci va il Milan, in attesa di conoscere la prossima avversaria tra Inter e Benfica.
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