5 maggio, contatto Iuliano-Ronaldo. L'intervento Pjanic-Rafinha, il 9-1. Asensio, ripescaggio. Si potrebbe scavare all'infinito e trovare sempre qualcosa. Da una parte del terreno l'Inter, dall'altra la Juventus. Si mischiano, si respingono. Si congiungono e si attraggono. Si allontanano. Il Derby d'Italia continuerà fino a quando entrambe saranno al top? Fino a quando entrambe esisteranno, semplicemente. Un passo avanti nei rapporti e tre indietro, nell'odio sportivo. Quando ci provano, si trovano davanti ad un complicato destino. Andare d'amore e d'accordo? Utopia.
C'è sempre qualcosa che interferisce in un periodo di pace e di sorrisi sinceri. Un episodio arbitrale, uno sfottò fuori dal campo, ufficiale o meno, una trattativa andata storta. Basti pensare al gennaio 2014, a quell'affare fatto ma non finito. Visite mediche, presenza dei giocatori nelle trattative, sms ad annunciare la lieta novella. Solo da una parte. Perché ai tifosi dell'Inter, quello scambio di calciomercato proprio non andava giù. Fecero valere la propria voce, la più importante nel mondo del calcio.
Non c'è populismo in queste parole, ma la sola verità: senza i tifosi il calcio professionistico non esisterebbe. Fa eccezione il pallone di realtà diverse, in cui i milioni degli sceicchi passano sopra ogni cosa. Anche nell'Europa calcistica sempre più sotto il controllo di multinazionali e fondi sovrani, occorre avere una massa tifante e consumante. Maglie, biglietti, abbonamenti, gadget, update. Se consapevoli, mobilitati a difesa di città, maglia e ambiente, possono fare la differenza. L'arma della protesta pacifica, sovrana.
Accadeva il 21 gennaio 2014, quando Mirko Vucinic era destinato all'Inter e Fredy Guarin alla Juventus. I tifosi nerazzurri non credevano ai loro occhi: una riserva di una Madama diretta verso il terzo titolo di fila, per un titolare del centrocampo, giovane e di prospettiva. Insensato, incredibile, incredulo.
GENNAIO 2014: INTER E JUVENTUS AGLI OPPOSTI
Chiuso il ciclo di Mancini prima e di Mourinho poi, l'Inter sta navigando in acque che non pensava più di dover solcare. Il vento della gloria si è fermato e il vascello nerazzurro è incagliato nel suo vecchio passato di sofferenza. Nel 2011 lo Scudetto è andato al Milan, nel 2012 e nel 2013 alla Juventus. Madama è ancora la grande favorita grazie al lavoro dirigenziale di Marotta e alla guida tecnica di Antonio Conte. Dopo venti giornate i punti sono 55: 23 più di un'Inter che a metà campionato sembra già tagliata fuori dalla rincorsa alla Champions League.
GOALGasperini, Ranieri, Stramaccioni: un sesto posto e un nono. La squadra fa acqua da tutte le parti e per porvi rimedio, alla disperata ricerca di una svolta, è giunto Walter Mazzarri. Neanche l'ex tecnico del Napoli riesce a trovare quel pulsante che spegne la pazza Inter rendendola lucida, senza momenti di follia. La rosa sembra uscita da inizio millennio: una serie infinita di meteore, sopravvissuti del Triplete stanchi e non più affamati, future promesse non ancora pronte.
Sono pronti a conquistare il terzo Scudetto di fila, invece, i giocatori di Conte. Il centrocampo è quello di Pogba, Vidal, Marchisio e Pirlo. In attacco si è integrato alla perfezione Tevez, con Llorente al suo fianco ed una difesa di ferro che fa passare spifferi, sudore e temporali. Ma nessun avversario, nessun pallone. Una saracinesca chiusa a quadrupla mandata, ferrea e ferma. In movimento automatico solo per costruire l'azione, portata avanti sugli esterni, ciclonica in mezzo, letale in attacco.
La Juventus ha una squadra titolare e alternative di lusso. Se Llorente sta fuori c'è Vucinic. Rifiata Vidal, c'è Marchisio. Spingono Peluso, Ogbonna e Pepe: tutti danno una mano, anche chi tecnicamente non è al livello di chi guida a suon di goal e assist Madama al suo terzo titolo di fila. Una striscia che si concluderà a nove nel 2020.
LO SCAMBIO GUARIN-VUCINIC: L'SMS DI CONFERMA
Consapevole di un Pirlo ormai diretto verso i 35 anni, davanti alla possibilità future di perdere Vidal, Pogba o entrambi, la Juventus si muove nel calciomercato per trovare un interno di centrocampo. Un interprete che sa essere delicato e forzuto, maestoso e impulsivo. Fredy Guarin è una delle poche luci dell'Inter: in un anno ha segnato sette reti. Un bottino che Madama non vuole lasciare in mani altrui, nonostante i nerazzurri siano anni luce dall'essere una diretta concorrente per lo Scudetto. Semplicemente fiuta, osserva, punta.
Dall'altra parte, invece, Vucinic deve accontentarsi delle briciole nel terzo anno alla Juventus. E' arrivato in doppia cifra nelle due precedenti, conquistando due Scudetti, ma stavolta il duo Tevez-Llorente limita sensibilmente le sue presenze, relegandolo alla lotta per farsi vedere da Conte. Il mister, però, ha una cotta anche per Quagliarella e Giovinco. Sono tutti suoi figli.
E' l'Inter a chiedere Vucinic, l'arma utile per far crescere al meglio Icardi e aiutare Palacio nel suo compito offensivo. Si reca a Torino, bussando alla porta di Marotta. Beppe, si può fare? Certo che sì. Però dateci Guarin. Ok. Nessun problema. Apriti cielo. I tifosi dell'Inter rischiano di avere un malore. Ridono per non piangere. Disperati, si affidano al nuovo sistema sociale del nuovo millennio: Twitter. La rabbia monta, fino all'organizzazione di una protesta in presenza per evitare lo scambio.
Gli ultras dell'Inter chiedono ai tifosi, anche quelli meno infuocati, di recarsi sotto la sede dell'Inter, sotto gli uffici di Moratti. Una protesta contro la dirigenza, verso Fassone. Attacco a Branca, cori contro Ausilio. Consapevoli di come non sia uno scherzo, ma una trattativa oramai chiusa, provano il tutto per tutto. Del resto il calciomercato è pregno di colpi saltati all'ultimo momento e senza l'ufficialità c'è ancora tempo.
Il tutto nonostante Vucinic abbia già svolto le visite mediche con l'Inter e Guarin abbia incontrato i dirigenti della Juventus. Insomma, tra il dire e il fare c'è di mezzo la firma, ma tutto il centro della questione è stato coperto. Gonfiato dal un SMS del presidente Erick Thohir, che con pochi caratteri ha dato l'ok allo scambio e alla conclusione della trattativa. I suoi possono andare avanti con la parte più noiosa: le scartoffie, prima delle foto di rito. Che non arriveranno mai.
SCAMBIO BLOCCATO: TUTTO ALL'ARIA
L'Inter ha detto sì. Ma ha aperto gli occhi, forzatamente. I tifosi hanno messo la società davanti alla verità delle cose. Uno: esistono. Due: uno scambio Guarin-Vucinic era oltre ogni logica. Li chiude la Juventus, esterrefatta per un no improvviso. Mano sul volto, testa scossa. Thohir blocca la trattativa, mandando su tutte le furie la Juventus.
"FC Internazionale informa di aver deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus per il trasferimento dei calciatori Fredy Guarin e Mirko Vucinic. Il Presidente Thohir, dopo essersi confrontato con il dott. Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della Società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell'accordo e ha già dato mandato ai responsabili dell'Area Tecnica di valutare altre opportunità di mercato, con l'obiettivo di rinforzare la squadra nel rispetto dei parametri economici imposti dal Financial Fair Play''.
Nonostante una situazione di classifica opprimente e le poche occasioni in entrata - che comunque porteranno Hernanes in nerazzurro nello stesso calciomercato di gennaio - i tifosi dell'Inter esultano. La forte presenza nelle sedi del potere interista, con cori urlati a squarciagola ("Fassone gobbo") e striscioni srotolati ("Fuori le mele marce dalla società") ha cambiato la storia. Quattro rappresentanti hanno persino incontrato la dirigenza. Non si conoscono le parole utilizzate, ma i toni non devono essere stati amorevoli e di conforto.
Non usa parole amorevoli nemmeno la Juventus, che prova a spiegare ai suoi tifosi come mai Guarin non arriverà:
''Juventus Football Club non commenta il comunicato dell'Internazionale F.C. La società è concentrata sulla gara di Coppa Italia TIM e procederà alla valutazione e alla spiegazione dello sconcertante accaduto''.
Una gara, quella contro la Roma, che i bianconeri perderanno per mano di Gervinho. Il 21 maggio, così, Madama dice addio alla Coppa Italia e alla possibilità di ingaggiare Guarin. Un mese dopo il k.o contro il Galatasaray in Champions e la retrocessione in Europa League si completa così un inverno da dimenticare. Mitigato da una corsa in campionato senza sosta.
FURIA JUVENTUS: PARLA MAROTTA
Il 22 maggio, il giorno dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, una Juventus doppiamente delusa si presenta in conferenza stampa. Conte ha già espresso il suo rammarico dopo l'addio alla Coppa Italia, ora tocca a Marotta.
"Avrei voluto non essere qua, ma sono stato costretto dalle vicende di questi ultimi giorni. La vicenda è nota, il possibile scambio Guarin-Vucinic. Ma mi riferisco al comunicato stampa emesso dall'Inter emesso alle 18.48 di ieri, quando noi eravamo in procinto di giocare all'Olimpico contro la Roma, e non abbiamo potuto rispondere che con un comunicato stringato che esternava quello che era il nostro stato d'animo: abbiamo definito sconcertante quanto letto perché conteneva delle situazioni non veritiere e false".
"La mia puntualizzazione la faccio a tutela dell'immagine della Juventus. La trattativa Vucinic-Guarin era stata già definita verbalmente tra le parti. Agnelli ieri alle 10.48 ha ricevuto sms di Thohir di conferma. Ripeto, la trattativa era stata definita tra le parti con un accordo verbale con il dg Fassone. C'è stata una mancanza di correttezza nei confronti dei calciatori. Vucinic è un professionista serio, che ha contribuito con le sue prestazioni a farci vincere due scudetti di fila. Nella storia del calcio quando un calciatore abbandona un armadietto vuole dire che si è concluso un trasferimento, cosa che è stata fatta da Vucinic. E' stato qualcosa di increscioso anche per Guarin, che aveva preso degli accordi con noi".
Getty/GOAL"E' stato qualcosa che ci ha messo in grande difficoltà, non siamo riusciti a capire che cosa fosse successo. Fassone ha parlato di motivazioni di carattere ambientale, che trovo strano venga utilizzato in gergo calcistico quando si parla di trasferimenti di calciatori. E' la prima volta dopo più di 30 anni che tratto calciatori che succede una cosa del genere".
"Il fatto che si sia aperto questo spiraglio di trasferimento, è solo ed esclusivamente perché è stata la stessa Inter, verso fine dicembre, a chiedere l'autorizzazione di potergli parlare. Come io ho sempre detto che i nostri giocatori fanno parte di un gruppo che vogliamo rimanga assolutamente definito e solo nel caso uno di questi giocatori chiedesse di andare via, noi cercheremmo di accontentarlo. In questa specifica situazione, noi abbiamo incontrato l'Inter per vedere quali erano le possibilità attorno a questo trasferimento, non esistevano contropartite economiche. Ci siamo allora inventati, per facilitare questa cosa, un eventuale baratto, perché di baratto bisogna parlare e quindi in questo trasferimento abbiamo identificato un giocatore loro, che era Guarin. Questa iniziativa è partita solo ed esclusivamente da loro".
"Il presidente Agnelli ha tentato di contattare Thohir per chiedere un chiarimento, anche perchè i dirigenti dell'Inter avevano detto che Thohir aveva dato l'assenso, che in effetti era arrivato via sms. Si chiarisca quello che è successo, è lesivo nei nostri confronti. Agnelli e Thohir sono comunque parlati nella giornata di oggi: al momento non esistono degli elementi concreti per il passaggio di Vucinic all'Inter. Mi guardo bene dall'allestire una trattativa con loro non per mancanza di affidabilità ma per mancanza di serietà. Vucinic è oggi un gran giocatore e verrà trasferito eventualmente solamente perchè nel reparto offensivo è aumentata la concorrenza".
Al fiume Marotta risponde il direttore generale dell'Inter, Fassone, stringato, letale:
"Per l'Inter la trattativa non era conclusa, nel pomeriggio di ieri abbiamo comunicato alla Juventus che non avremmo proseguito. Vucinic da noi? Non lo so e non voglio commentare".
VUCINIC E GUARIN: CARRIERA FINITA
Se, ma, forse. Impossibile sapere come sarebbe finita davanti allo scambio Vucinic-Guarin. La storia racconta di nove Scudetti consecutivi della Juventus e di un ritorno al titolo da parte dell'Inter solamente nel 2021. Ma soprattutto il tempo ha portato il calciatore montenegrino e il centrocampista colombiano a spezzare il legame con il grande calcio dopo quel gennaio 2014.
Vucinic non finirà all'Inter indipendentemente dall'affare Guarin. Rabbia Juventus impossibile da limitare negli ultimi giorni di calciomercato e addio alla possibilità nerazzurra. Vincerà il suo terzo Scudetto a fine annata, giocando però solamente dodici gare con due reti. Insomma, stella sul petto senza essere protagonista.
Nel luglio successivo firma con l'Al-Jazira, divenendo letale marcatore imprescindibile nel campionato degli Emirati Arabi Uniti. Annata di gloria, seguita da due in cui gioca solo sei partite: infortunio al legamento crociato anteriore destro e ultima partita ufficiale a soli 32 anni.
Rimasto all'Inter, ben presto Guarin verrà dimenticato dal grande calcio. L'annata successiva segnerà il record di goal in maglia meneghina, rimanendo però spesso nell'oblio a causa dei malandati risultati nerazzurri. In questo modo, a metà del 2015/2016 prenderà la via della Cina, per giocare con il Shanghai Shenhua Zuqiu Julebu.
Non sarà una toccata e fuga per Fredy, che a differenza di tanti suoi colleghi pentiti della scelta, si immergerà nella cultura cinese e nei ricchi assegni del Partito fino al 2019, quando firmerà con il Vasco da Gama prima e con i Millonarios colombiani poi.
Otto anni dopo, il mancato scambio Vucinic-Guarin è una freccia in più alla faretra dei due schieramenti. Può andare a segno o fallire il bersaglio. Attacco o difesa, per l'Inter, contro la Juventus. In favore dei bianconeri, offensiva verso i nerazzurri. E' una parte del Derby d'Italia, di quello senza pallone. Cori e scartoffie.




