Dominato il campionato di Serie A 1994/95, spezzando la resistenza del Parma di Nevio Scala, la Juventus, guidata in panchina dal viareggino Marcello Lippi, l'anno successivo fa il suo ritorno in Champions League/Coppa dei Campioni dopo ben 9 anni di assenza. L'ultima partecipazione dei bianconeri risaliva infatti alla stagione 1986/87, quando la Vecchia Signora venne estromessa agli ottavi di finale dal Barcellona.
La società torinese, con al vertice della proprietà Umberto Agnelli, alla presidenza l'avvocato Vittorio Chiusano e nei ruoli operativi la celebre 'triade', composta dal vicepresidente Roberto Bettega, dall'amministratore delegato Antonio Giraudo e dal Direttore sportivo Luciano Moggi, impronta tutta la stagione 1995/96 sul grande obiettivo: la conquista della maggiore competizione europea, che manca in bacheca dal 1985, quando la vittoria era stata macchiata dal sangue della strage dell'Heysel.
Il calciomercato estivo porta a Torino rinforzi di qualità a fronte della cessione di Roberto Baggio, che lascia i colori bianconeri dopo 5 anni per trasferirsi al Milan per la cifra record di 18 miliardi e mezzo di Lire, del centrale tedesco Jurgen Kohler e del terzino sinistro croato Robert Jarni. Salutano anche Alessandro Orlando e alcuni giovani, fra cui Corrado Grabbi ed Enrico Fantini, dati in prestito, e Lorenzo Squizzi, che parte a titolo definitivo.
Per gli acquisti, invece, la Juventus si rivolge ancora una volta al 'supermercato Sampdoria': il colpo più oneroso è l'ala Attilio Lombardo, pagata 10 miliardi e mezzo. Con lui approdano in bianconero lasciando Genova 'Lo Zar' Pietro Vierchowod (500 milioni) e il centrocampista serbo Vladimir Jugovic, pagato 8 miliardi. A questi colpi la Vecchia Signora aggiunge anche il terzino-mediano Gianluca Pessotto dal Torino (7 miliardi), l'attaccante di scorta Michele Padovano (preso dal Genoa per 3 miliardi) e l'argentino Juan Pablo Sorin, prelevato dall'Argentinos Juniors per 1 miliardo e 600 milioni.
PROSHOTSLA FASE A GIRONI: NASCE IL GOAL 'ALLA DEL PIERO'
La Juventus viene inserita dal sorteggio nel Gruppo C, con avversarie i tedeschi del Borussia Dortmund, i rumeni della Steaua Bucarest e gli scozzesi del Glasgow Rangers. Il cammino europeo della Vecchia Signora parte il 13 settembre 1995 al Westfalen Stadion di Dortmund contro il Borussia, avversario della prima giornata dopo esserlo stato della doppia finale di Coppa UEFA due anni prima.
I bianconeri devono rinunciare a Vialli e Ravanelli, squalificati, e Lippi schiera in attacco il giovane Alessandro Del Piero in coppia con Michele Padovano. Ma appena iniziata la gara l'ex dal dente avvelenato, Andy Möller, punisce Peruzzi con un tiro dal limite non irresistibile che il portiere non riesce a trattenere.
La reazione dei Campioni d'Italia è però pressoché immediata: cross dalla sinistra di Pessotto e colpo di testa vincente di Padovano, che sorprende Klos e firma l'1-1. La gara resta molto equilibrata e Möller, ancora lui, con un bel tiro a giro da fuori area colpisce il palo a Peruzzi battuto.
Ma al 36' si accende Del Piero: il numero 10 si trova sulla sinistra dell'area, tallonato da Kohler. Ma, anziché andare verso il fondo, come farebbero molti, sterza indietro, con un movimento molto rapido si sistema la palla sul destro e con un'imprendibile parabola a giro supera ancora il portiere del Borussia. È il 2-1 per i bianconeri e anche il primo goal 'alla Del Piero'. Il giovane talento, infatti, inizierà da quel momento a segnare regolarmente su conclusioni a giro simili.
A chiudere i giochi nella ripresa ci penserà invece Antonio Conte: l'assist è ancora di Alex, con il numero 8 che si lancia sul pallone e con un colpo di testa in tuffo realizza il 3° goal. C'è anche il tempo per una rete annullata a Padovano dall'arbitro svizzero Röthlisberger, per evidente posizione di fuorigioco. Nell'altra sfida del girone, vittoria per la Steaua, che supera di misura per 1-0 i Rangers in casa.
Nella seconda giornata, che si gioca il 27 settembre, la Juventus ospita nel primo impegno casalingo proprio i rumeni. Lippi ha stavolta a disposizione l'intero tridente offensivo, e così si affida a Vialli centravanti e a Ravanelli e Del Piero, che partono dalla posizione di esterni a piede invertito per poi accentrarsi e concludere a rete o crossare.
I bianconeri interpretano la partita, sulla carta insidiosa, nel modo giusto. Ferrara dietro è un'autentica diga, davanti i tre attaccanti di Lippi seminano scompiglio. La retroguardia della Steaua regge per mezzora, poi Di Livio la sblocca al 34' e 5 minuti più tardi e ancora Del Piero a deliziare i suoi tifosi con la sua specialità.
Alex controlla in corsa un lancio lungo di Ferrara, si sposta rapidamente la palla sul destro e con un tiro a giro imprendibile all'incrocio dei pali (un altro 'Goal alla Del Piero', appunto) chiude di fatto il match. Nella ripresa arriverà anche il terzo goal di Ravanelli. Con 6 punti nelle prime 2 gare la Juventus diventa la squadra da battere nel girone.
Il 18 ottobre sono i Rangers di Glasgow a far visita a Torino alla Vecchia Signora. Assenze importanti per entrambe le squadre: fra i bianconeri manca Vialli, out Gascoigne, invece, per gli scozzesi. La Juve parte a mille, e dopo appena 30'' dal fischio d'inizio, il portiere ospite Goram dice di no prima a Ravanelli, poi sul tentativo di tap-in di Di Livio.
Il forcing dei piemontesi continua, e al 5' è Del Piero ad armare il destro dalla distanza, impegnando l'estremo difensore alla parata a terra. Il numero 10 sale in cattedra e tre minuti dopo si libera di Cleland e da oltre 20 metri calcia: pallone centrale che Goram neutralizza. È un tiro al bersaglio, quello dei padroni di casa: all'11' ancora Goram dice di no ad una deviazione sotto misura di Di Livio, mettendo in corner.
Il risultato si sblocca al 15': punizione potente di Ravanelli, in barriera c'è la deviazione di Moore che spiazza il suo portiere. Sull'1-0 per i ragazzi di Lippi diventa tutto più agevole. Al 23' è ancora Ravanelli protagonista: cross dalla sinistra, Goram smanaccia, e deviazione vincente sotto misura di Antonio Conte, al suo 2° goal nel torneo.
Goram nega la gioia personale a Ravanelli, che ci prova in pallonetto, la firma d'autore la mette allora Del Piero al 30': calcio di punizione da posizione defilata sulla sinistra concesso dall'arbitro per fallo di Moore, e battuta a due con Paulo Sousa. Il numero 10 pennella con la consueta traiettoria a giro verso l'incrocio dei pali più lontano, e la palla inesorabilmente si infila nel sette per il 3-0 bianconero. Per Alex è il terzo 'goal alla Del Piero' dell'edizione.
Nella ripresa arrivano le altre 2 reti del match: prima i Rangers restano in 10 uomini per l'espulsione di Cleland, autore di un'entrata a forbice su Del Piero, quindi Ravanelli ottiene la meritata soddisfazione personale al 75': su buco difensivo degli scozzesi, il numero 11 si trova la palla centralmente, aspetta l'uscita di Goram e lo infila con il sinistro. Il 4-0 chiude di fatto i giochi, anche se gli ospiti al 76' trovano il punto della bandiera con una conclusione dal limite di Gough, deviata da Ferrara alle spalle di Peruzzi.
Poco importa, comunque, visto che al momento il cammino della Juventus è stato perfetto, con 3 vittorie in altrettante gare del girone. Nel Gruppo C alle sue spalle si porta il Borussia Dortmund, che dopo aver pareggiato 2-2 ad Ibrox con i britannici, batte di misura per 1-0 la Steaua.
Particolarmente importante è dunque la seconda sfida con i Rangers, che si disputa ad Ibrox il 1° novembre 1995. In uno stadio infuocato dal tifo di casa, ai ragazzi di Lippi spetta un compito non semplice. Il tecnico viareggino, nonostante il successo ampio dell'andata, non si fida e propone un 4-4-2 con Vialli e Del Piero titolari e Ravanelli che parte dalla panchina.
"Io ero il capitano - ricorderà il centravanti a 'Sky Sport' - e ricordo che quando siamo entrati in campo ci siamo schierati a centrocampo ed è partito l'inno della Champions. A un certo punto è partito il ruggito del pubblico e noi l'inno non l'abbiamo nemmeno sentito. Intanto è finito, e noi eravamo ancora impalati in mezzo al campo. Allora è venuto un addetto della UEFA e ci ha detto: 'Guardate che l'inno è finito e bisogna giocare'. Un rumore così forte io non l'avevo mai sentito".
I tifosi provano a spaventare i bianconeri, ma la squadra di Lippi è un rullo compressore e vince anche quella partita con un rotondo 4-0. Ai bianconeri mancano Ravanelli e Ferrara, mentre i Rangers vanno in campo senza McCoist, con il russo Salenko come unica punta. Proprio un fallo ai suoi danni di Torricelli costa al bianconero l'ammonizione e la squalifica per la successiva trasferta di Bucarest.
Per il resto bastano 11 minuti ai bianconeri per andare in vantaggio: cross di Di Livio dalla destra, Petric salta a vuoto, Del Piero controlla e dall'altezza dell'area piccola infila Goram. Per il numero 10 è il 4° goal in altrettante gare di Champions. Dopo l'intervallo il tecnico degli scozzesi, Smith, sostituisce il portiere, inserendo Thomson al posto di Goram, mentre nel primo tempo Wright aveva lasciato il campo per infortunio dopo uno scontro con Vialli.
GettyLa Juventus gestisce bene, nonostante un palo colpito da Petric, e chiude la pratica dopo l'ora di gioco: al 65', dopo aver rischiato grosso per un'entrata in area su Salenko, Torricelli si prende gli onori delle cronache, e al termine di una devastante discesa sulla destra, salta in dribbling Bollan e insacca di giustezza sul primo palo, liberando poi la sua immensa gioia in una corsa liberatoria.
Ma non è ancora finita perché Miller, su sbandata difensiva bianconera, ha sul destro il pallone del 2-1: Peruzzi è decisivo, e con un autentico miracolo, gli dice di no. L'attaccante è poi rimpiazzato con McCoist, mentre fra gli italiani Ravanelli prende il posto di Vialli. In contropiede 'Penna bianca' aggira anche Thomson, e nonostante il tentativo disperato dei difensori di impedire la marcatura, cala il tris a Ibrox all'88' con una conclusione precisa.
La serata di festa dei campioni d'Italia prosegue un minuto più tardi: a trovare gloria è anche Giancarlo Marocchi. Il centrocampista di Imola pesca il jolly con un tiro dai 30 metri imparabile per il portiere dei Rangers. Finisce 0-4, con la quarta vittoria consecutiva della Vecchia Signora, ottenuta peraltro su un campo nel quale negli ultimi 20 anni solo Bayern Monaco e AEK Atene erano riusciti a passare.
Grazie ad un simile ruolino di marcia la Juventus di Lippi è già certa della qualificazione ai quarti come prima del girone con due turni di anticipo e può arrivare in assoluto relax alla sfida più delicata, il ritorno in casa contro il Borussia Dortmund. I tedeschi, il 22 novembre, riscattano il k.o. a domicilio e impongono agli italiani il primo dispiacere europeo di quell'edizione.
I gialloneri vincono 2-1 con un goal per tempo. L'inizio è molto combattuto, con prima Vialli e poi Padovano che sprecano il possibile vantaggio, e Klos che nega il goal sotto misura al numero 11 bianconero. Pian piano, tuttavia, la squadra tedesca prende il controllo del gioco, ma i padroni di casa sono i più pericolosi in contropiede: ancora Padovano colpisce infatti una clamorosa traversa.
Dal possibile vantaggio si passa così allo svantaggio prima della mezzora: azione di Reuter, ex dal dente avvelenato, sulla destra, e cross basso in area: respinta corta di Ferrara e palla sul destro di Zorc, che con un bolide di prima intenzione infila Peruzzi. Nel primo tempo non succede altro e nella ripresa la squadra di Hitzfeld trova lo 0-2 al 64': Lars Ricken, che qualche anno dopo si rivelerà essere una bestia nera per i bianconeri, punisce ancora il portiere bianconero con un sinistro potente al volo sotto la traversa.
Lippi a quel punto lancia nella mischia Alex Del Piero al posto di Vialli, e proprio il giovane talento firma il punto del 2-1 in Zona Cesarini, trasformando un bel calcio di punizione dal limite. La sconfitta di misura permette ai tedeschi di imporsi come seconda forza del girone, che si chiude il 6 dicembre con la 6ª e ultima giornata.
Ai bianconeri tocca una trasferta scomoda in pieno inverno a Bucarest contro la Steaua.
"Ci furono grosse difficoltà a raggiungere la città - ricorderà Ferrara a 'Sky' - perché il nostro volo stava per partire da Sofia a Bucarest e ci bloccarono, costringendoci ad arrivare il giorno seguente. Vialli, visto che la partita non contava, si rifiutò di partire. Giocammo su un campo completamente ghiacciato e fu l'occasione per il rientro di Attilio Lombardo dopo la frattura al malleolo. Lippi lo mise infatti in campo nel secondo tempo (al posto di Marocchi, ndr)".
In porta fa il suo debutto nella competizione Michelangelo Rampulla, e i bianconeri, agevolati anche dall'espulsione di Vladoiu al 60', pareggiano 0-0, chiudendo con 13 punti al primo posto in classifica il proprio girone davanti al Borussia Dortmund, secondo con 9.
IL PERCORSO VERSO LA FINALE: CADONO REAL E NANTES
Il sorteggio è poco fortunato e abbina gli italiani al Real Madrid ai quarti di finale. L'andata va in scena allo Stadio Santiago Bernabeu di Madrid il 6 marzo 1996. Le merengues, allenate da Iglesias, schierano l'ex Michael Laudrup, Redondo, il giovane Raúl, Zamorano e Luis Enrique e fanno timore anche ad una corazzata come quella di Lippi priva del capitano Vialli.
Dopo un avvio equilibrato, gli spagnoli passano al 21': splendida azione Zamorano-Laudrup-Raúl e girata precisa del numero 7 sul primo palo per l'1-0 Real. I Blancos sprecano a più riprese il possibile 2-0, Peruzzi è più volte decisivo e il successo di misura degli spagnoli lascia aperte tutte le possibilità nella partita di ritorno al Delle Alpi, il 20 marzo.
Stavolta Vialli c'è e Lippi schiera un attacco con l'ex sampdoriano, Del Piero e Padovano per provare a ribaltare l'esito del confronto. Proprio 'Pinturicchio', come è stato ribatezzato dall'Avvocato Gianni Agnelli, su calcio di punizione dal limite, infila Cañizares. La Juventus si porta dunque sull'1-1 e i giochi sono apertissimi.
C'è grande equilibrio, ma nella ripresa i bianconeri hanno il merito di crederci di più e vengono premiati al 53': Porrini, portatosi in avanti, serve sulla sinistra dell'area Padovano, che controlla bene e con il sinistro supera nuovamente Cañizares. È il 2-0, che anticipa la battaglia del finale. Arrivano due rossi, uno per Alkorta, autore di un brutto fallo da dietro su Del Piero, poi per Torricelli, che entra in ritardo e prende le gambe di Zamorano. La Juventus non corre troppi rischi e si guadagna la semifinale, certa comunque, in cuor suo, che sarebbe arrivata fino a Roma.
L'ostacolo fra i bianconeri e la gara più importante si chiama Nantes.
"Non avevamo paura di nessuno - dirà Vialli - e una volta superato il Real Madrid sembrava quasi inevitabile che arrivassimo in finale. Però quella col Real fu una partita complicata".
L'andata è in programma al Delle Alpi il 3 aprile. Dopo le schermaglie iniziali, Vialli impegna in rovesciata Casagrande alla deviazione in calcio d'angolo. A fine primo tempo i francesi restano in 10 uomini: già ammonito, Carotti commette fallo da dietro su Padovano e viene espulso. In superiorità numerica, nella ripresa la Juve mette il turbo. È il capitano Vialli, ancora una volta, a trascinare i suoi: su colpo di testa di Vierchowod, il numero 9 gira in rete da centro area per l'1-0.
Porrini colpisce il palo con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo, e il punto della sicurezza arriva al 65' con un gran destro di Jugovic da fuori area. Il serbo manda la palla a insaccarsi all'incrocio dei pali. Il 2-0 di Torino mette in cassaforte la qualificazione per la partita di ritorno in Francia, anche se c'è la consapevolezza nell'ambiente bianconero che i Canarini siano una squadra da prendere con le molle.
Si gioca il 17 aprile allo Stadio della Beaujoire e Lippi schiera il tridente titolare. I francesi provano a stupire gli avversari con giocate in velocità, ma sono i bianconeri che vanno subito in vantaggio al 17'. Ferrara sorprende la retroguardia avversaria mettendo palla in mezzo in rovesciata, Vialli sia avventa sul pallone e di esterno destro insacca. Allo scadere della prima frazione, tuttavia, su corner, Decroix trova il colpo di testa vincente: 1-1.
In avvio di ripresa il Nantes produce il massimo sforzo nel tentativo di riaprire i giochi e presta il fianco al contropiede juventino. Proprio su una ripartenza, Vialli imbecca in verticale Paulo Sousa, che si presenta davanti a Casagrande e lo trafigge al 50' per il 2-1 ospite. Con questo punteggio servirebbe un miracolo ai francesi per ribaltare le sorti della qualificazione, e probabilmente la Juventus commette a quel punto l'errore di pensare che i giochi siano ormai fatti.
La squadra di Suaudeau se la gioca fino alla fine, e dopo l'ingresso in campo di Renou, al 62', trova rinnovate energie. Il numero 10 N'Doram, uno dei migliori dei suoi, approfitta di un passaggio sbagliato per presentarsi in area e battere Peruzzi. E all'82' è il neo entrato a raccogliere un assist in area e a trafiggere ancora il portiere bianconero.
"Entrò uno che si chiama Renou - ricorderà Ferrara a 'Sky' - che andava a duemila all'ora e mi ha mandato al manicomio nei minuti finali. Ho questo brutto ricordo, lui che entra e ci mette in grossa difficoltà. Ma anche il bel ricordo dell'assist per Gianluca".
Il tempo è un alleato dei bianconeri in quest'occasione: il Nantes vince 3-2, ma a passare in finale sono i bianconeri di Lippi in virtù del successo per 2-0 dell'andata.
LA FINALE DI ROMA E IL TRIONFO AI RIGORI
L'altra finalista è l'Ajax, campione d'Europa in carica. Gli olandesi rischiano in semifinale perdendo la gara di andata in casa per 0-1, ma poi si 'vendicano' in Grecia imponendosi 3-0 con doppietta della loro stella, Jari Litmanen, e un goal di Wooter.
La partita che assegna il trofeo si gioca allo Stadio Olimpico di Roma il 22 maggio 1996. Il confronto si anima fin dalle dichiarazioni della vigilia.
"Chi vincerà questa coppa?", chiedono i giornalisti al tecnico dei biancorossi, Louis Van Gaal.
"Io non so chi la vincerà - risponde il santone olandese -, quello che so è che la Coppa in un modo o nell'altro tornerà sul nostro aereo".
"Quelle parole ci fecero inc*****e non poco - rivelerà Ferrara anni dopo -, così attaccai in tutto il nostro spogliatoio le dichiarazioni del loro allenatore. Non ci fu rispetto e questo ci diede uno stimolo in più a vincere la partita".
Lippi schiera i bianconeri, per l'occasione in maglia azzurra con le stelle gialle, con il 4-3-3: Davanti a Peruzzi, Ferrara, Vierchowod, Torricelli e Pessotto sono i difensori, a centrocampo giostrano Conte, Paulo Sousa e Deschamps, davanti i tre moschettieri Vialli, Del Piero e Ravanelli.
Getty ImagesSchieramento speculare per gli olandesi, con Finidi, Litmanen e Musampa di punta, e la stella emergente Kluivert, match winner dell'edizione precedente, inizialmente in panchina. La gara inizia e dopo pochi minuti Torricelli arma il sinistro dalla distanza, costringendo Van der Sar alla respinta, Ravanelli prova a ribadire in rete ma spara sul fondo.
Il numero 11 è uno dei più ispirati dei suoi e al 13' il suo pressing costante ha successo: 'Penna bianca' ruba palla a un distratto Frank De Boer, si sposta sulla destra per evitare Van der Sar e da posizione estremamente defilata insacca con un rasoterra di destro. L'attaccante porta dunque in vantaggio i bianconeri, facendo esplodere di gioia lo Stadio Olimpico. Lo svantaggio, quando si segna presto, è però quello che se non la chiudi poi rischi di essere rimontato.
Musampa saggia i riflessi di Peruzzi, quindi è Kanu, di testa, a costringere l'estremo difensore bianconero agli straordinari. Al 41' è però Litmanen a riuscire a girarsi a centro area e a battere inesorabilmente Peruzzi: 1-1. Nel secondo tempo è Vialli ad avere sul sinistro la palla della vittoria, ma aggirato Van der Sar, il centravanti spedisce sull'esterno della rete.
Prima della fine della prima frazione, Conte deve lasciare il campo per infortunio, sostituito da Jugovic, giocatore che si rivelerà poi determinante. Nella ripresa entrano anche Di Livio per Sousa e Padovano per Ravanelli.
Getty ImagesIl punteggio non cambia più e anche i supplementari certificano un sostanziale equilibrio. Si decide così tutto ai calci di rigore. Inizia l'Ajax con Davids che si fa neutralizzare il tiro centrale da Peruzzi. Ferrara, invece, è molto freddo, incrocia col destro e supera Van der Sar: 2-1 Juve.
Litmanen si rivela ancora freddissimo e spiazza Peruzzi, segnano anche Pessotto e Scholten. Sul 4-3 per i bianconeri Padovano è bravo ad angolare molto la sua conclusione, con Van der Sar che sfiora soltanto e non ci arriva. La Juventus resta in vantaggio e il pallone calciato da Silooy, quarto rigorista dell'Ajax, pesa due tonnellate. Il numero 2 sa bene, infatti, che deve segnare altrimenti la Juve ha il match ball per chiudere i giochi.
E invece lo sbaglia, o meglio, Peruzzi lo para: il portiere si allunga sulla destra e respinge la conclusione bassa e angolata del giocatore avversario. La responsabilità passa sui piedi di Vladimir Jugovic. Il centrocampista serbo è freddo e rapidissimo nella rincorsa breve e nell'esecuzione col destro: il pallone, molto angolato sulla sinistra, è imprendibile per Van der Sar. La Juventus, per la seconda volta nella sua storia, è campione d'Europa.
"Del tiro dal dischetto di Roma, se ci penso, sento ancora le stesse sensazioni di allora. - dirà anni dopo in un'intervista con Danilo Crepaldi per 'Radio Black&White 1897' - Era l’ultimo, quello che valeva la Coppa. Quel goal mi ha permesso di entrare nella storia di un club glorioso come la Juventus e di vincere la seconda Coppa Campioni".
"Se cambierei qualcosa di quella notte? Mi gusterei maggiormente il successo. Subito dopo la finale di Roma andai a giocare con la mia Nazionale invece di festeggiare con i compagni".
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Vialli, da capitano, alza al cielo la Coppa in campo, e per tanti quei momenti di gioia varranno un'intera carriera.
"Vialli aveva le sensazioni negative della finale col Barcellona - rivelerà Lippi - e a quella finale ci teneva particolarmente. Mi disse: 'Ci tengo talmente tanto a questa Champions che se dovessimo perdere perché ho sbagliato il rigore io mi suiciderei'. Perciò non lo volle battere".
Differente la versione del capitano.
"Quando il mister si avvicinò per scegliere i rigoristi, io ero in campo e mi disse: 'Luca, tu ci sei?'. Al che io gli dissi: 'Guarda Marcello, se hai bisogno io lo tiro, ma se trovi altri cinque pazzi che vogliono tirare, io calcio volentieri il sesto'. Così come accadrà nel 2006 con la Nazionale, tutti gli altri se la sentivano di tirare il rigore. Ebbe in quel momento la sensazione che l'avremmo vinta noi, e questo realmente accadde".
"Eravamo una squadra straordinaria, ma soprattutto un gruppo fantastico - sottolineerà - tant'è vero che anche i tre giocatori che entrarono furono determinanti per la vittoria".
Fra le storie più belle quelle di Moreno Torricelli, che appena qualche anno prima giocava fra i Dilettanti e fu fra i migliori in campo, e quella di Pietro Vierchowod, che a 37 anni si toglie la soddisfazione di alzare al cielo la Coppa con le orecchie che gli era sfuggita nel 1992 come a Vialli.
"La finale del 1996 contro l'Ajax si giocava a Roma, la stessa città dove 13 anni prima avevo vinto il mio primo Scudetto - ricorderà 'Lo Zar' -. Per me fu una notte bellissima, a 37 anni giocare una finale di Champions League e vincerla è il massimo per un calciatore".
"Ricordo - aggiungerà Vierchowod - che potevamo chiudere prima la partita, ma avremmo potuto anche perderla. Una volta tanto una squadra italiana vinse ai calci di rigore. È stato incredibile. Da allora la Juventus, nonostante abbia giocato diverse finali, quella Coppa non è più riuscita a vincerla".
Dopo la notte magica di Roma, cui seguirono grandi festeggiamenti, la Juventus andrà in finale altre 5 volte, senza tuttavia più riuscire a conquistare la Champions League. L'Ajax si consolerà invece con il titolo di capocannoniere per Jari Litmanen, autore di 9 reti totali, 3 in più di Del Piero, ormai rivelatosi definitivamente con le sue prestazioni anche sul piano internazionale.
Getty ImagesIL TABELLINO DELLA FINALE
JUVENTUS-AJAX 1-1 dts, 5-3 dcr
MARCATORI: 13' Ravanelli (J), 41' Litmanen (A)
Sequenza dei rigori: Davids (parato), Ferrara (goal), Litmanen (goal), Pessotto (goal), Scholten (goal), Padovano (goal), Silooy (parato), Jugovic (goal).
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara, Vierchowod, Torricelli, Pessotto, Conte I (43' Jugovic), Paulo Sousa (57' Di Livio), Deschamps, Del Piero, Vialli, Ravanelli (77' Padovano). All. Lippi
AJAX: Van der Sar, Silooy, Blind, De Boer F. (69' Scholten), Bogarde, Finidi, De Boer R. (91' Wooter), Davids, Litmanen, Kanu, Musampa (46' Kluivert). All. Van Gaal.
Arbitro: Diaz Vega (Spagna)
Spettatori: 67.000 paganti