Gli hanno affiancato Divock Origi, giusto per aumentare la concorrenza. Poi - l'annuncio è destinato ad arrivare a breve - hanno rinnovato con Zlatan Ibrahimovic. Ma Olivier Giroud continua ad andare in campo come se niente fosse, a fare quel che gli riesce meglio con tutta la naturalezza di questo mondo: segnare, segnare e ancora segnare.
L'ideale punto di congiunzione delMilan della scorsa stagione e dell'inizio della nuova è lui, il centravanti francese. All'ultima partita del passato campionato, quella di Reggio Emilia contro il Sassuolo che collocava la squadra di Pioli sul tetto d'Italia, il protagonista è stato lui: doppietta. A Colonia, alla prima amichevole "seria" del 2022/2023 dopo la sgambata coi dilettanti della Lemine Almenno, ancora l'ex Arsenal e Chelsea ha timbrato il cartellino: altra doppietta.
È un segnale preciso a Pioli: io ci sono ancora, sono qui e lotterò per tenermi stretto quel posto da titolare che mi sono conquistato nel corso del tempo. Anche se il tecnico ha ora a disposizione un'opzione in più: quell'Origi arrivato da Liverpool a costo zero e per nulla disposto a sedersi in panchina senza prima aver dimostrato che cosa sia capace di fare.
Però, con buona pace del belga, le gerarchie al momento sono piuttosto chiare: Giroud parte avanti, Origi in seconda fila. Con Ibrahimovic terzo incomodo, sempre più frenato dall'età e dagli acciacchi e più uomo spogliatoio che uomo campo, anche e soprattutto perché l'intervento di ricostruzione del crociato anteriore a cui si è sottoposto a fine campionato lo costringerà ai box fino a gennaio.
Il bello è che Giroud vive la concorrenza nel modo più corretto. Con sana competitività, è chiaro. E con il desiderio di tenersi stretta quella maglia che oggi è sua. Ma anche con una responsabilità ben chiara in mente:
"Origi parla francese e quindi io ho avuto un ruolo da fratello maggiore - ha detto una decina di giorni fa alla presentazione di 'Crederci sempre', il suo libro - è importante dare un buon benvenuto ai giocatori, anche se sono in competizione con noi. La concorrenza è molto importante per essere forti, imparare, dare il massimo e giocare, è un buono stimolo. Origi è un buon rinforzo per noi”.
Intanto, la doppietta di Colonia - due reti una più bella dell'altra, per la cronaca - ha sottolineato anche un altro aspetto: la capacità di Giroud di entrare immediatamente in forma nonostante il fisico massiccio e le lunghe leve. Calciatori così dovrebbero essere penalizzati nel precampionato, almeno in teoria; lui si è presentato immediatamente alla grande. E ora non ha intenzione di fermarsi.


