Non molti difensori possono vantare nella propria carriera di aver superato attaccanti del calibro di Cristiano Ronaldo, Sadio Mané, Mohamed Salah o Kylian Mbappé nella classifica di un premio individuale.
Non molti, tuttavia, rispondono al nome di Virgil Van Dijk . L'olandese nel 2019 si è piazzato al secondo posto nella classifica del Pallone d'Oro alle spalle di Leo Messi, posizionandosi invece al primo posto della Goal 50 .
Un Pallone d'Oro, quello del 2019 che risplende nella bacheca di Messi, per molti sarebbe dovuto finire a Liverpool. Un difensore capace di stare a fianco, o anche sopra di due dei più grandi giocatori di tutti i tempi.
Campione d'Europa, campione d'Inghilterra e capitano del suo paese: Van Dijk ha superato ogni aspettativa da quando è arrivato a Liverpool con la pesante pressione del grande investimento fatto dai Reds per strapparlo al Southampton.
Goal"Forse ora non capisco davvero quanto stia succedendo" , sorrideva nel corso di un'intervista a Goal . "Arriva, sto solo assorbendo tutto. Ci sarà sicuramente un momento in cui realizzerò cosa sta succedendo".
Tra le figure che hanno contribuito a plasmare la sua carriera c'è Neil Lennon : da " un lento terzino destro" a Groningen, fino a Rolls Royce dei centrali con Celtic, Southampton e Liverpool.
"È il migliore al mondo" , affermava il tecnico del Celtic,, sorridendo. Lennon è stato il manager che ha portato Van Dijk nel Regno Unito dal Groningen nel 2013.
Nel 2015 poi il salto in Premier League, 14 milioni al Celtic e approdo al Southampton di Koeman. Van Dijk aveva conosciuto il padre di Koeman, Martin, a Groningen, il che fu un grande fattore nella sua decisione di unirsi al Southampton.
"Era il momento giusto, e penso che fosse anche il club giusto al momento" spiega. "La rosa era eccezionale, e ovviamente il manager ha svolto un ruolo importante nella mia decisione di approdare al Southampton. Ho imparato così tanto, ho fatto enormi passi in avanti e sarò sempre grato per il mio tempo lì".
Jay Rodriguez , compagno di squadra al St Mary’s, ricorda il debutto di Van Dijk contro il West Bromwich. "Ho detto ai miei compagni che il ragazzo poteva giocare ovunque essendo un top player. Potrebbe giocare in ogni posizione ed essere il migliore".
Al Southampton la carriera di Van Dijk subisce una clamorosa svolta, diventando il miglior giocatore della squadra alla sua prima stagione. Il suo nome iniziò a circolare sulle liste dei più grandi club inglesi nell'estate del 2017. Liverpool, Arsenal, Manchester City e Chelsea battagliavano per lui.
Alla fine fu il Liverpool a spuntarla dopo una complicata trattativa a fronte di una cifra record:
"Ho preso la decisione basandomi su molte cose" ha affermato Van Dijk. "Quello che sento dentro è sempre la cosa più importante, e la sensazione che ho avuto da Liverpool è stata molto buona dal primo secondo in cui ho sentito che erano interessati".
"Anche gli altri club che erano interessati, ero decisamente felice e lusingato, ma il Liverpool era il più forte in molteplici fattori. L'allenatore, i giocatori, il sistema con cui giochiamo, i tifosi, la cultura del club, l'intera sensazione che tutti hanno qui e il modo in cui pianifichiamo il futuro. È stato sempre importante per me per far parte dei prossimi anni. Sono qui da due anni e finora, tutto bene. Sono solo felice e contento di aver preso la decisione di venire qui".
Il suo arrivo ha cambiato totalmente faccia alla retroguardia del Liverpool, che successivamente ha raggiunto due finali di Champions League e vinto una storica Premier League, che mancava da ben 30 anni ad Anfield.
E quel filmato di Jamie Webster , il musicista Liverpudlian, che si esibisce di fronte a 50mila Reds nella Plaza Mayor di Madrid, il giorno della finale di Champions League a giugno, fa emozionare il campione olandese, perchè la canzone cantata era proprio quella di Van Dijk.
“Che canzone, che video, in realtà! Un paio di membri della mia famiglia erano lì, in mezzo a quella folla. Avevo visto il video dopo pranzo. Quella volta non sono riuscito a dormire. Ero così eccitato, volevo solo uscire! Ero pronto, volevo andare là fuori, prendere il trofeo e festeggiare con loro. Sono molto orgoglioso di quella canzone e quel video mi fa decisamente venire i brividi. È semplicemente eccezionale, un qualcosa di straordinario” .
Quel particolare momento in cui ha capito di essere campione d’Europa, quando il tiro di Divock Origi ha regalato la vittoria al Liverpool contro il Tottenham al Wanda Metropolitano.
"Sapevo che era fatta e mi sono disteso a terra. Il momento del fischio finale è quello che certifica ciò che già sai, avevo gli occhi pieni di lacrime di gioia".

Sensazioni ovviamente molto diverse un anno prima, quando ad imporsi in finale fu il Real Madrid. Un’esperienza dura, ma comunque utile per quel processo di crescita che avrebbe poi portato i Reds sul tetto del mondo. Con una motivazione fortissima, non ritrovarsi nuovamente tra le mani il premio per il secondo posto.
“Prima della finale di Madrid volevo un’unica cosa: non tornare in campo per ritirare la medaglia d’argento ”, ha affermato Van Dijk . “Quella è la peggiore sensazione che si possa vivere”.
“Prima della partita col Tottenham ci ho pensato, dovevamo farcela, dovevamo vincere in ogni modo quel trofeo. Il fatto di esserci riusciti è una cosa che non dimenticheremo mai. Non sono molti i giocatori che nella loro carriera possono vincere una Champions League, noi l’abbiamo fatto e credo che saremo per sempre ricordati come parte della storia del Liverpool”.
Ad Anfield tutti hanno una propria canzone, realizzata dagli splendidi tifosi Reds:
“Sono orgoglioso del fatto che con le qualità che abbiamo possiamo rendere felici così tante persone, a volte forse le facciamo anche arrabbiare. È una cosa che mi diverte. Noi come giocatori l’unica cosa che possiamo fare è dare tutto sul campo ed è poi quello che i tifosi fanno per noi”.
Gran parte del merito Van Dijk lo attribuisce a Jurgen Klopp, vera e propria colonna del nuovo ciclo aperto dal Liverpool, capace di costruire una macchina perfetta dentro e fuori dal campo:
“Ho sicuramente un legame speciale con lui. Gli sarò per sempre grato, è stato lui a volermi qui. E’ un manager fantastico, è completo, ha una visione chiara. La sua capacità di gestire i giocatori è incredibile. Per lui è una cosa istintiva, dice sempre le cose giuste. Oggi filosofia del club, dello staff, dei giocatori, è un tutt’uno. Penso che sia una cosa importate per una squadra di calcio e speriamo di poter ottenere sempre più cose insieme”.
Nel frattempo Van Dijk ha già segnato il suo nome nella storia dei più grandi di Liverpool. Lennon, invece, va ancora oltre. “ Penso che diventerà uno dei più grandi di tutti i tempi ”.


