Ha girato l'Italia e vestito pure la prestigiosa maglia albiceleste dell'Argentina, ma i colori tatuati sulla pelle di Mario Alberto Santana sono due: il rosa e il nero, quelli del Palermo.
Santana viene portato in Italia da Maurizio Zamparini, all'epoca ancora patron del Venezia. In Laguna resterà solo una stagione prima che il presidente acquisti il Palermo e decida di portare in Sicilia più di mezza squadra.
L'argentino è uno dei dodici giocatori che nell'estate del 2002 lasciano il ritiro Pergine Valsugana per arrivare a Longarone, sede di quello rosanero, dopo soli 119 km di viaggio. Ma quel giorno non sa ancora che proprio col Palermo scriverà una pagina di storia.
Santana debutta il 5 ottobre, in casa, contro il Livorno mentre il primo goal arriverà solo due settimane più tardi contro il Vicenza. Il Palermo però a fine stagione fallirà la promozione in Serie A e l'argentino viene girato in prestito al Chievo.
Sembra un addio, invece è solo un arrivederci: il Palermo sale in Serie A e Santana torna in Sicilia per la seconda volta, dove per due stagioni sarà una delle stelle nella squadra allenata da Francesco Guidolin arrivando a disputare pure una partita di Europa League da capitano.
Nel 2006 le strade di Santana e del Palermo si dividono di nuovo, stavolta definitivamente, l'argentino accetta la corte della Fiorentina ed inizia un lungo giro d'Italia: Napoli, Cesena, Torino, Genova e Frosinone con una breve parentesi all'Olhanense. Una volta rientrato a Genoa per fine prestito, rescinde il contratto e decide di ripartire dalla Serie D con la Pro Patria dove resterà tre anni conquistando anche la promozione in Serie C.
Rimasto nuovamente senza contratto, a ormai 38 anni, Santana nel 2019 riceve una chiamata di Sagramola che lo invita a tornare nella 'sua' Palermo per chiudere la carriera in Sicilia. Lui accetta e nonostante un grave infortunio (la rottura del tendine d'Achille) sarà uno dei trascinatori nella promozione dalla Serie D alla Serie C. Una promozione che gli regala un posto nella storia.
Subentrando nella sfida contro il Teramo, infatti, Santana diventa il terzo calciatore ad aver giocato con la stessa maglia in tutti i campionati italiani: dalla Serie A alla Serie D. Prima di lui solo Pasciuti del Carpi e Alessandro Lucarelli col Parma.
"Questo record mi rende orgoglioso e felice perché l'ho fatto tornando da un grave infortunio. Non credo sia una cosa da poco".
Santana insomma si è meritato l'amore e il rispetto del popolo palermitano, non solo sul campo. L'argentino infatti, una volta centrata la promozione, da capitano annuncia la rinuncia al premio da parte di tutta la squadra.
"Intendiamo rinunciare al premio di 250mila euro messo a nostra disposizione dalla Società per la promozione di quest’anno. Una cifra non dovuta e non prevista inizialmente, ma che la Società ha voluto offrirci a gennaio e riconfermare oggi, nonostante la grave crisi economica post Covid, che ha radicalmente cambiato ogni cosa. In particolare, abbiamo deciso di lasciare 200mila euro nelle casse della Società e devolvere in beneficienza alle famiglie bisognose di Palermo i restanti 50mila euro del premio previsto, per dimostrare così, concretamente, il nostro sostegno e la nostra gratitudine".
Un gesto che vale più di un goal e particolarmente apprezzato in un momento delicato come quello attuale. Un gesto da capitano, appunto.