Nella sua lunga carriera da portiere ha alternato grandi parate a imbarazzanti errori, per i quali si è guadagnato il soprannome di 'Calamity'.David James da giovane era una promessa fra i pali, poi però nel corso della sua esperienza calcistica finisce ad un certo punto per perdersi per strada.
Ma il tempo, nel suo caso, è galantuomo. Il 'vecchio' James, superati i 30 anni, ritrova l'antico smalto e si toglie nuove soddisfazioni, guadagnandosi anche la convocazione nell'Inghilterra, con cui gioca Euro 2004 e i Mondiali di Sudafrica 2010 (dopo esser stato convocato anche nel 2002 e nel 2006).
Nei Campionati del Mondo stabilisce anche un primato, diventando il giocatore più vecchio di sempre ad esordire in una fase finale.
Dopo aver vestito le maglie di Watford, Liverpool, Aston Villa, West Ham, Manchester City, Portsmouth, Bristol City e Bournemouth, ormai in età avanzata va a fare una stagione in Islanda e una in India, prima di appendere definitivamente i guanti al chiodo all'età di 44 anni.
GIOVANE PROMESSA AL WATFORD
Nato a Welwyn Garden City, nell'Hertfordshire, il 1° agosto 1970, il giovane David Benjamin James, questo il suo nome completo, da giovane è un tifoso del Luton Town, ma, lasciata la scuola, gli viene offerto un periodo di prova con i rivali del Watford.
James convince i dirigenti degli Hornets a tesserarlo per il Settore giovanile, nel quale, nel 1986, inizia il suo percorso nel Mondo del calcio come portiere. Alto e longilineo (un metro e 93 centimetri di altezza per oltre 90 chilogrammi di peso), si impone all'attenzione quando nel 1988/89 con le sue parate trascina il Watford alla vittoria nella FA Cup giovanile.
In finale gli Hornets superano 2-1 ai supplementari il Manchester City e sollevano il trofeo. L'exploit gli vale la chiamata in Prima squadra l'anno seguente, il 1989/90. Per il debutto da professionista bisogna però attendere la stagione 1990/91, quando il 25 agosto, all'età di 20 anni, fa il suo esordio in Second Division, l'allora Serie B inglese,nella sconfitta interna per 1-2 con il Millwall.
Nonostante il risultato negativo, si mette in mostra con grandi parate e difende la porta del Watford per tutte e 46 le partite della Second Division, contribuendo in maniera determinante alla salvezza della squadra, che si piazza 20ª su 24 ed evita la discesa in Third Division.
Grazie al suo elevato rendimento James si guadagna la convocazione nell'Inghilterra Under 21, e veste per la prima volta la casacca della Rappresentativa giovanile dei Tre Leoni il 23 novembre 1990, nella vittoriosa amichevole contro i pari età dell'Irlanda, sconfitti 0-3.
In tutto colleziona 10 gare con l'Inghilterra U21, mentre con il Watford nella stagione 1991/92 vive un campionato più tranquillo (10° posto finale in Second Division), nel quale mette insieme altre 43 presenze in campionato e conferma gli elevati standard di rendimento.
IL LIVERPOOL E IL MONDO DELLA MODA
Nell'estate 1992 David James è uno dei migliori portieri emergenti del calcio inglese. Non ha uno stile canonico, ma grazie alla sua fisicità e alle lunghe leve tutti pensano che sia un predestinato nel suo ruolo.
Su di lui scommette il Liverpool, non un club qualunque, ma quello che aveva dominato negli anni Ottanta. I Reds sborsano 1,25 milioni di sterline, circa un milione e mezzo di euro attuali, per assicurarsi le prestazioni dell'estremo difensore. L'affare si chiude il 6 luglio del 1992.
Con lo scozzese Graeme Souness come allenatore, James fa il suo esordio nella neonata Premier League alla prima giornata del massimo campionato inglese, il 16 agosto 1992, quando il Liverpool perde 0-1 in trasferta con il Nottingham Forest.
Il 29 settembre fa anche il suo esordio europeo nella larga vittoria per 6-1 contro i ciprioti dell'Apollon Limassol ad Anfield. I Reds sono però i lontani parenti della squadra schiacciasassi degli anni Ottanta. Le stelle come Barnes e Rush hanno ormai diverse primavere sulle spalle, e i giovani talenti hanno ancora esperienza da maturare.
Il giovane estremo difensore, a dispetto delle grandi aspettative riposte dal club nei suoi confronti, nelle prime 11 gare stagionali (9 di campionato più 2 nelle Coppe) rimedia un passivo di 20 goal. Qualcosa nel suo percorso di crescita calcistica sembra non essere andato nel verso giusto.
I tabloid cercano risposte nella sua vita privata. James, infatti, assieme ad altri giovani talenti dei Reds, Steve McManaman, Jamie Redknapp e Robbie Fowler, fa parte di quel gruppo di giovani calciatori che i giornali scandalistici ribattezzano 'Spice Boy'.
I ragazzi del Liverpool fuori dal campo amano fare vita mondana, e i giornali scandalistici li accusano di "pensare più alle feste e alle donne che a vincere le partite con il Liverpool". David James, il colpo dell'estate 1992, finisce nell'occhio del ciclone e si giustifica affermando che i cali di concentrazione in campo sono dovuti alla sua abitudine a giocare troppo ai videogames.
Nessuno ovviamente gli crede eSouness non può far altro che spedirlo in panchina, rilanciando il veterano Grobbelaar come titolare. James per le sue papere clamorosee il suo stile di vita sregolato viene anche ribattezzato 'Calamity', ovvero 'Calamità', il soprannome con il quale sarà conosciuto fino al termine della sua lunga carriera, mutuato dal mondo del West, dove era attribuito all'avventuriera e prima pistolera.
Getty ImagesMa i risultati sono poco esaltanti e il 16 gennaio 1993 James torna titolare nella sconfitta per 2-0 sul campo del Wimbledon. Nella sfida successiva contro l'Arsenal, tuttavia, fornisce un'ottima prestazione, grazie alla quale i Reds si impongono ad Highbury 1-0. James si toglie anche la soddisfazione di parare un rigore a Paul Merson.
Da quel momento in avanti James è il titolare della squadra fino al termine della stagione, chiusa dai Reds con un deludente 6° posto e tre precoci eliminazioni nelle Coppe, e nella quale l'estremo difensore colleziona in tutto 29 presenze in Premier, più altre due gare nelle Coppe. Alterna grandi parate a errori incredibili, e questa sarà un po' la costante di tutto il resto della sua carriera.
Per il suo aspetto fisico viene inoltre chiamato per alcune pubblicità di moda: così posa come modello per Giorgio Armani e H&M.
All'inizio della stagione 1993/94, Souness relega a terzo portiere 'Calamity', che salta tutta la prima parte della stagione e poi siede in panchina come dodicesimo. Finché a fine gennaio del 1994 il tecnico scozzese è esonerato e al suo posto la squadra è affidata a Roy Evans.
Fra le prime mosse del nuovo allenatore c'è il rilancio di David James, che da febbraio si riprende così il posto da titolare. Chiude la stagione con sole 14 partite in campionato, ma da lì in avanti resterà il numero uno dei Reds, anche dopo l'acquisto dell'americano Brad Friedel, fino al 1998/99, la sua ultima stagione ad Anfield.
Le sue prestazioni fra i pali continuano ad essere tuttavia altalenanti, e l'unico trofeo vinto nei suoi 7 anni nel Merseyside è la League Cup conquistata nel 1995 grazie aduna vittoria per 2-1 sul Bolton.
VILLANS E HAMMERS
Il 23 giugno 1999 il Liverpool, con cui ha totalizzato 277 presenze con 273 goal subiti ma anche 104 clean sheet in tutte le competizioni, cede David James all'Aston Villa per oltre 2 milioni di euro. Il portiere fa il suo esordio con i Villans il 7 agosto 1999, disputando una bella gara nella vittoria esterna per 1-0 sul Newcastle United.
Dà il meglio di se nell'FA Cup, dove trascina la squadra di Birmingham alla finalissima, l'ultima nel vecchio Stadio di Wembley, parando 2 calci di rigore contro il Bolton in semifinale (4-1 il risultato in favore dei Villans). Nell'ultimo atto, disputatosi il 20 maggio del 2000, tuttavia, ha responsabilità sul goal vittoria del Chelsea realizzato dall'italiano Roberto Di Matteo.
James resta a Birmingham due stagioni, nelle quali colleziona 83 presenze e un 6° e un 8° posto in campionato, prima di cambiare nuovamente casacca e trasferirsi nell'estate 2001 al West Ham. Il costo dell'operazione è di 3 milioni e mezzo di sterline, pari a oltre 4 milioni di euro, e il portiere firma un contratto quadriennale.
Salta per infortunio la prima parte della stagione 2001/02 e fa il suo esordio con gli Hammers il 24 novembre 2001, quando i londinesi perdono il Derby di Premier League contro il Tottenham ad Upton Park per 0-1. Per i londinesi, dopo un 7° posto nel 2001/02, arriva la 18ª posizione nella disastrosa stagione 2002/03 e la conseguente retrocessione in Championship.
Sotto accusa anche James con le sue prestazioni. Il portiere resta per 6 mesi anche nella Serie B inglese, per poi salutare la truppa in anticipo rispetto a quanto previsto dal suo contratto dopo 135 goal subiti in 102 presenze totali con gli Hammers.
IL RISCATTO E QUELLA GARA DA ATTACCANTE
Nel gennaio 2004, dopo il ritiro di David Seaman, 'Calamity' firma con il Manchester City e fa il suo ritorno in Premier League. Nello scetticismo generale, il trentatreenne dimostra di poter dire ancora la sua. Ritrova condizione e convinzione nei propri mezzi e con i CItizens dell'era pre-sceicco Mansour contribuisce con le sue parate a mantenere il club nella massima Serie del calcio inglese.
Conquistata la salvezza dopo i primi mesi (16° posto), nella stagione 2004/05 il portiere classe 1970 dà il meglio di sé. La squadra, guidata in panchina da Stuart Pearce, arriva a giocarsi all'ultima giornata di Premier League la qualificazione alla Coppa UEFA.
L'ultima gara dell'anno, in programma a Manchester il 15 maggio 2005 contro il Middlesbrough, 7° in classifica, è un autentico spareggio europeo. Ai Citizens davanti ai propri tifosi serve una vittoria per scavalcare i rivali, mentre il Boro può accontentarsi anche del pareggio.
La partita vede il Boro passare a condurre con un goal di Hasselbaink, poi il City pervenire al pareggio allo scadere della prima frazione con Musampa. La partita, anche nella ripresa, non sembra sbloccarsi. L'1-1 qualificherebbe gli ospiti, così Pearce, soprannominato 'Psycho', vara la mossa a sorpresa, che aveva studiato nei giorni precedenti.
GettyAll'88' dentro il secondo portiere Nicky Weaveral posto di Claudio Reyna, e, sorpresa delle sorprese, 'Calamity' che si avvicina alla panchina per cambiare la maglia e indossarne una da giocatore di movimento. Da portiere ad attaccante, insomma.
Sbigottiti un po' tutti, compagni e avversari di James, furioso Jon Macken, la punta che siede in panchina ed era stata pagata 5 milioni di sterline appena due stagioni prima.
"Ero seduto a casa ieri e pensavo: 'Cosa dovrei fare nel caso stessimo pareggiando nei minuti finali e fossimo costretti a lanciare lungo?' - racconterà il tecnico - . Avevo un buon attaccante come Jon Macken, che però era giù di morale. Volevo creare qualcosa che scombinasse i piani del Middlesbrough. In qualche modo è stato così, ha scombinato chiunque, loro e noi”.
L'obiettivo è dunque quello di mandare in subbuglio la retroguardia del Boro. La prima occasione capita sui piedi non finissimi di James poco dopo il suo ingresso in campo: lancio lungo, lui stoppa la palla in area di rigore, tenta un paio di veroniche improbabili per liberarsi al tiro ma mette sul fondo.
La gara prosegue, l'arbitro Rob Styles concede qualche minuto di recupero e fischia un rigore per il Manchester City per un fallo di mano in area. Sul dischetto va Robbie Fowler, amico di David, che ha sui suoi piedi la qualificazione UEFA del City e il futuro di Pearce e dello stesso James.
Ma l'ex Liverpool calcia male e l'australiano Schwarzer para. I Citizens hanno gettato al vento la palla del 2-1. C'è però ancora un'ultima occasione: c'è un nuovo lancio lungo, il pallone si impenna dalle parti di James che a quel punto tenta una semirovesciata, ma manca il pallone. La sfera resta comunque lì, ma James la cicca nuovamente, colpendo un difensore nel tentativo di concludere in porta.
Al City of Manchester finisce 1-1: Middlesbrough settimo e in Europa League, City che deve accontentarsi dell'8° posto. A fine partita l'estremo difensore glissa sulla scelta del suo allenatore:
"Non sapevo di saper fare il centravanti", dirà ai cronisti, visibilmente deluso.
James e Pearce restano anche nella stagione seguente, il 2005/06, che vede tuttavia la squadra accontentarsi di un 15° posto. Sposato con Tanya, da cui ha avuto 4 figli,deve affrontare nel 2005 un doloroso divorzio. Dopo 100 presenze totali con i Citizens, per stare vicino ai figli, che vivono a Londra, chiede al club il trasferimento.
UNA FA CUP CON IL PORTSMOUTH
Il Manchester City accetta l'offerta del Portsmouth da un milione e 200 mila sterline, poco meno di un milione e mezzo di euro, e James firma un biennale con i Pompey, nel frattempo promossi in Premier League. L'avvio con la sua nuova squadra è molto positivo, visto che l'estremo difensore parte con 5 clean sheet consecutivi. Il 22 aprile 2007, l'ex Manchester City ottiene il suo 142° clean sheet nella storia della Premier League nel pareggio senza goal con l'Aston Villa, superando David Seaman, fermatosi a 141.
Al termine del primo anno con i Pompey, James è nominato 'Giocatore dell'anno' del Portsmouth. La squadra si piazza al 9° posto finale in campionato anche grazie alle parate del suo portiere, che gioca complessivamente 38 gare più 3 fra FA Cup e League Cup.
L'anno d'oro di James e del Portsmouth è tuttavia il 2007/08. La squadra migliora il piazzamento in Premier League della stagione precedente, piazzandosi in 8ª posizione, e il 30 gennaio 2008 James contro il Manchester United diventa il 3° portiere della storia della Premier, dopo Gary Speed e Ryan Giggs, a superare le 500 gare nel massimo campionato inglese.
Getty ImagesMa il portiere è protagonista soprattutto nell'FA Cup, dove dà un contributo determinante per il raggiungimento della finale nel nuovo Wembley. James subisce soltanto un goal in 6 partite, i Pompey di Harry Redknapp eliminano fra le altre il Manchester United ai quarti e il WBA in semifinalee il 17 maggio regolano 1-0 in finale il Cardiff City, grazie ad un goal di Kanu, e conquistano l'ambito trofeo, il 2° nella storia del club dopo quello del 1939.
"Abbiamo vinto - racconterà David a 'thefa.com' - e appena l'arbitro ha fischiato sono corso dal compagno più vicino e lo ho sollevato. Sono quindi stato estratto per l'antidoping e mi sono avvicinato all'ufficio apposito, dove c'era un addetto che mi controllava. Ho chiesto se potevo avvicinarmi allo spogliatoio, ma dovevo compilare un modulo. Quando ho terminato di farlo e sono andato, c'era Champagne ovunque, ma tutti i miei compagni se n'erano andati...".
"L'FA Cup è la coppa nazionale più importante al Mondo - ha aggiunto -. Vincerla è stato qualcosa di magico".
Nel 2008 è anche votato come miglior portiere della Premier League nella top 11 del campionato. In alcune occasioni indossa anche la fascia da capitano.
Il binomio James-Portsmouth si rinnova fino al 2010, quando però la squadra al termine di una stagione molto negativa chiude all'ultimo posto e retrocede in Championship. L'esperto portiere in quattro anni mette insieme 158 presenze con 206 reti subite. Durante la permanenza con i Pompey stabilisce il record di presenze consecutive in Premier League (166 gare di fila fra Manchester City e Portsmouth dal 2006 al 2008), primato che sarà poi superato da Brad Friedel.
Il 14 febbraio 2009 scendendo in campo nella gara con il Manchester City, sua ex squadra, James diventa anche il giocatore più presente della storia della Premier League, superando Gary Speed con 536 apparizioni.
'CALAMITY' IN NAZIONALE
Nel corso della sua avventura da calciatore, David James ha avuto anche modo di vestire, con alterne fortune, la maglia dell'Inghilterra. Dopo aver militato nell'Under 21, il portiere ha esordito con la Nazionale dei Tre Leoni il 29 marzo 1997 con Glen Hoddle Ct. in una gara amichevole contro il Messico vinta 2-0.
Ai Mondiali di Corea e Giappone nel 2002 è il terzo portiere della squadra alle spalle di Seaman e Martyn. La prima competizione internazionale che lo vede protagonista è Euro 2004. 'Calamity', che ha preso il posto di Seaman dopo il clamoroso errore di quest'ultimo nella gara del 2002 contro la Macedonia del Nord, è il titolare di Eriksson in terra lusitana.
Gioca così tutte e 4 le gare dell'Inghilterra e ai quarti di finale deve chinarsi ai rigori contro i padroni di casa (6-5 il risultato dopo i tiri dal dischetto). Ma a settembre riecco David nelle vesti di 'Calamity': papera contro l'Austria e posto da titolare dei Tre Leoni perso in favore di Robinson.

Gioca comunque alcune amichevoli e in una di queste, contro la Danimarca, subentrato al posto di Robinson, prende 4 goal. Il 4-1 per i danesi è la peggior sconfitta rimediata dall'Inghilterra nel nuovo millennio.
Il portiere del Manchester City è comunque il 12° nei Mondiali di Germania 2006 prima di riprendersi il posto nelle qualificazioni per Sudafrica 2010. Fabio Capello gli dà fiducia dopo la papera di Green nella prima gara con gli Stati Uniti (1-1). Così, il 18 giugno 2010 a Città del Capo, all'età di 39 anni 10 mesi e 17 giorni, giocando da titolare contro la Slovenia (vittoria per 1-0) diventa il più vecchio debuttante di sempre nella storia dei Mondiali.
Stabilito il primato, va in campo anche nelle successive due gare giocate dai Tre Leoni, che trovano tuttavia l'eliminazione agli ottavi di finale contro la Germania (4-1 il punteggio per i tedeschi). Quella partita è anche l'ultima di David con la Nazionale, con la quale, in 43 gare, ha subito 46 reti.
GLI ULTIMI ANNI E LE DISAVVENTURE ECONOMICHE
Nel 2010, scaduto il contratto fra James e il Portsmouth, il portiere ambisce a diventare allenatore del club. I Pompey invece gli fanno una nuova proposta come portiere, che lui declina, diventando così un free agent.
A quasi 40 anni, il portiere si accorda con il Bristol City, rifiutando proposte importanti fra cui quella del Celtic. Sul passaggio ai Robins (un anno con opzione per il secondo) l'estremo difensore racconterà poi un gustoso aneddoto.
"Mi telefonarono e risposi alla chiamata perché ero ubriaco, se fossi stato sobrio non avrei nemmeno alzato la cornetta".
Di sicuro si troverà bene, con 84 presenze in due stagioni con la squadra, militante in Football League Championship. Con la maglia del Bristol City James raggiunge le 900 partite giocate in carriera e viene nominato capitano della squadra in segno di rispetto.
Il 1° maggio 2012 rescinde consensualmente il suo contratto. Gioca ancora con il Bournemouth nella Football League One (Terza Divisione), ma dopo 19 gare lascia la Gran Bretagna e il 2 aprile 2013 si trasferisce in Islanda per diventare allenatore-giocatore dell'ÍBV Vestmannaeyjar.
Conclude l'avventura nell'Isola con il 6° posto finale in campionato, al termine del quale annuncia il ritiro. Ma nel maggio 2014, nonostante gli ingenti guadagni in carriera (circa 20 milioni di sterline, pari a circa 24 milioni di euro) e gli introiti come modello, a causa dei debiti accumulati dopo il divorzio dalla moglie Tanya, David James va in bancarotta.
ISLGli arriva tuttavia sempre nel 2014 un'offerta del Kerala Blasters FC, squadra della Super League indiana, che lo vuole come allenatore-giocatore. James accetta e si rimette anche i guanti, per disputare le ultime 12 gare della sua lunga carriera.
"Spero che sia l'inizio di qualcosa di grande", dichiara il giorno della firma.
La squadra si piazza 4ª nella stagione regolare e perde 1-0 la finale che assegna il titolo. Al termine di questa esperienza, a 44 anni suonati, appende definitivamente i guanti al chiodo. In tutto quando si ritira ha disputato 1023 partite.
Poco prima, è costretto a mettere in vendita i cimeli raccolti nella sua lunga carriera, fra cui 150 magliette, pantaloncini e palloni autografati, nonché il suo furgone Vauxhall Astra personalizzato e le biciclette Raleigh Chopper.
Nel luglio del 2020 per una gara ha fatto da assistente al suo amico ed ex compagno di squadra Hermann Hreidarsson sulla panchina degli islandesi del Throttur Vogar.
COSA FA OGGI
Chiusa la carriera calcistica, David James è diventato un volto popolare della televisione. Dopo aver lavorato come esperto per la BBC nel 2012 e per Eurosport in occasione dei Mondiali 2014 e 2018, ha partecipato anche agli show 'Strictly Come Dancing' nel 2019, danzando con la ballerina Nadiya Bychkova, e 'Celebrity Mastermind' nel 2022, oltre a presenziare negli ultimi anni a diversi giochi televisivi.
Molto impegnato nel sociale, David fuori dal campo è un artista: nel tempo libero dipinge e diversi suoi quadri sono stati donati in beneficenza. L'ex portiere ha anche realizzato le illustrazioni del libro per bambini 'Harry's Magic Pockets: The Circus', scritto dal suo amico Steve Pearson.
Cura poi una rubrica per il quotidiano 'The Observer', e anche in questo caso dona i proventi in beneficenza. Non mancano nella sua vita nemmeno le iniziative benefiche per l'Africa, in particolare l'adesione a diverse campagne contro l'AIDS.
Personaggio a tutto tondo, anche per la sua grande umanità, ha scritto pagine significative della storia del calcio inglese e, in attesa di una nuova opportunità in panchina, è tutt'ora ricordato e ben voluto dai tifosi, nonostante le papere clamorose che lo hanno spesso accompagnato facendogli meritare il soprannome di 'Calamity'.
