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Ansgar Knauff: l'ultimo talento del Borussia Dortmund che può essere l'erede di Sancho

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Quando il BorussiaDortmund si è preparato alla gara d’andata dei quarti di finale di Champions Laeague contro il Manchester City, sapeva che avrebbe dovuto provare l’impresa senza una delle sue star, ovvero il grande ex Jadon Sancho. La sorpresa è stata però nella scelta del sostituto che ha effettuato Edin Terzic, promosso a capo allenatore fino a fine stagione dopo l’esonero di Favre.

Nonostante avesse giocato fino a quel momento soltanto 44 minuti con la prima squadra, il 19enne AnsgarKnauff ha incassato la fiducia del tecnico ad interim dei gialloneri ed è partito titolare all’Etihad Stadium. Non per una partita banale, bensì la prima apparizione ai quarti di finale di Champions del Dortmund dal 2017.

“Mi sentivo bene in quella fase della stagione - ha dichiarato Knauff parlando in esclusiva a Goal e SPOX - avevo giocato i miei primi minuti in Bundesliga, realizzato un assist decisivo contro il Colonia, mi sentivo anche bene in allenamento. Sancho si è infortunato, mi si sono aperte le porte. Essere subito titolare in quella partita rimarrà per sempre uno dei miei migliori ricordi.

Edin mi aveva preso da parte in allenamento nei giorni precedenti spiegandomi diversi aspetti tattici. Dopo una seduta video, mi ha mostrato esattamente i movimenti che avrei dovuto fare, gli spazi che avrei dovuto attaccare. Mi ha scelto perché contro una squadra che pressa alto come il Manchester City potevamo contrattaccare usando la mia velocità, creando occasioni da goal.

Ovviamente non vedevo l’ora di giocare quella partita, ma ho anche dovuto gestire il nervosismo. In una situazione del genere senti la pressione. Quando è iniziata la partita comunque ero totalmente coinvolto e non ci ho più dato tanto peso”.

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“Ciò che mi ha impressionato più di tutto è quanto il City fosse forte come squadra. La sicurezza di De Bruyne e Gündogan con la palla tra i piedi era incredibile. Il loro decision making quando si trattava di giocare la palla a centrocampo era straordinario. Nonostante tutto, abbiamo fatto molto bene contro di loro, abbiamo perso entrambe le partite, ma di poco. Con un po’ più di fortuna avremmo potuto fare meglio”.

Spronato dalla fiducia che il BVB ha riposto in lui, Knauff ha anche segnato il suo primo goal da professionista quattro giorni dopo, uno splendido destro piazzato contro lo Stoccarda. Un goal decisivo che ha confermato il suo status di talento emergente al Signal Iduna Park.

Il Dortmund si è costruito una reputazione in quanto ‘università’ per i migliori talenti teenager in giro per il mondo, come confermato dalla straordinaria crescita di Jadon Sancho ed Erling Haaland, ma anche dell’ultimo arrivato Jude Bellingham. Hanno tutti scelto il Borussia per imporsi sul panorama internazionale, tappa intermedia prima di lanciarsi probabilmente in avventure in club più ricchi.

Il Dortmund, comunque, continua a produrre giocatori di talento e mentre YoussoufaMoukoko si prende le prime pagine dei giornali a suon di record, Knauff è un altro dei giocatori che sta beneficiando alla grande dell’educazione calcistica della scuola giallonera.

Il 19enne è arrivato dall’Hannover nel 2016, anche se aveva già avuto un assaggio del mondo Dortmund. Quando vestiva la maglia dell’SVG Gottingen, il suo primo club giovanile, era stato nominato miglior giocatore del torneo alla Opel Family Cup degli Under-12 e aveva ricevuto il trofeo dall’allora allenatore del Borussia Dortmund, cioè JürgenKlopp. La loto fotografia è diventata virale lo scorso aprile, quando Knauff ha fatto il suo esordio.

"Ci siamo qualificati per il torneo finale dopo aver giocato quattro turni in giro per la Germania, fu un grande traguardo per tutta l’organizzazione. Viaggiavamo molto, stavamo notti in hotel. Erano grandi esperienze. Poi siamo stati anche ad una partita del BVB al Westfalenstadion. Klopp era presente per la maggior parte del tempo, era il volto del torneo. Quando mi ha dato il premio si è congratulato con me, mi ha detto che avevo giocato bene.

Parte del premio che ho ricevuto era anche un paio di scarpe da calcio, in più io e mamma siamo stati invitati a Dortmund per due giorni. Mi sono allenato con l’Under-13, siamo andati a vedere un’altra partita. In quel momento però non c’erano prospettive per diventare un giocatore del Dortmund. Ero ancora molto lontano".

A 15 anni è arrivato il suo momento. Si è trasferito nella Renania Settentrionale-Vestfalia, vivendo in convitto con gli altri giovani talenti. Ha fatto subito una grande impressione e nel giro di poco tempo ha raggiunto l’Under 17 diventandone un giocatore chiave, con 4 goal e una decina di assist nel corso della stagione 2018/19.

È entrato in 5 dei 6 goal che hanno portato il Dortmund a vincere la semifinale, più un goal segnato in finale contro il Colonia. MichaelZorc, il direttore sportivo del Borussia, lo ha visto giocare per la prima volta in quell’occasione. Un anno dopo, Zorc ha supervisionato il passaggio di Kauff nella prima squadra per la preseason, al termine di una stagione 2019/20 con l’Under-19 con 7 goal segnati e altrettanti assist. Compresa una doppietta all’Inter in Youth League.

“Knauff ha molto talento, è un giovane offensivo, ha velocità e dribbling”, ha affermato Zorc al tempo, mentre alcuni immaginavano già il classe 2002 - che si ispira a Mbappé - come esterno a tutta fascia del 3-4-3 che stava sviluppando Lucien Favre.

Alla fine non è mai diventato un ‘quinto’, nonostante in alcuni piccoli spezzoni abbia coperto quel ruolo, ma è stato perlopiù utilizzato come attaccante, soprattutto partendo da sinistra per poi rientrare sul destro, il suo piede forte. In prima squadra comunque ha giocato spesso anche a destra.

Il suo stato di forma nella seconda squadra, con 7 goal e 6 assist in Regionalliga (quarta serie tedesca), gli ha fatto guadagnare un posto fisso in prima squadra da marzo in avanti, anche se aveva già fatto il suo esordio contro lo Zenit a dicembre, in Champions League.

Ora con i rumors che si inseguono continuamente sul futuro di Jadon Sancho, Knauff potrebbe essere chiamato a diventare l’erede del classe 2000 sulla corsia, andando a colmare quel vuoto che l’inglese potrebbe lasciare.

“Voglio giocare il più possibile nella prossima stagione, ma non pretendo ancora un posto fisso nell’undici titolare. Spero solo che le cose continuino ad andare come ora, farò di tutto. Sarebbe grandioso se potessi fare un altro passo in avanti nel mio sviluppo”.

Se tutto dovesse andare così, la sua prossima presenza come titolare in una gara ad eliminazione diretta nella Champions League potrebbe non essere più una sorpresa.

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