Il cammino dell'Italia nella fase ad eliminazione diretta inizia agli ottavi di finale contro l'Austria di Foda. La Nazionale deve abbandonare Roma e l'Olimpico per trasferirsi il 26 giugno nella suggestiva cornice del nuovo Stadio di Wembley.
"Wembley è uno stadio bellissimo - afferma Insigne -. Da quello che abbiamo visto sull'Austria è una squadra molto fisica. Corrono tutta la partita e vengono a pressare, noi sicuramente non ci faremo condizionare e andremo là a giocare il nostro calcio. Sappiamo che è una partita da dentro o fuori, e che può essere decisa da un episodio, però dobbiamo stare tranquilli e sereni, prepararla come le altre gare e andare a fare una grande partita".
"Già nel girone erano tutte finali - dichiara Bernardeschi -, da ora in avanti lo saranno ancora di più".
Nell'iconico stadio londinese ne viene fuori la partita più sofferta dell'intero europeo per la Nazionale italiana, che è anche quella della svolta, che fa capire definitivamente a Mancini e ai suoi ragazzi di poter competere per il successo finale.
Il Ct. schiera Barella e Verratti mezzali e davanti il tridente 'titolare' composto da Berardi, Immobile e Insigne, ma si riveleranno decisivi i cambi in corsa, a confermare ancora una volta la bontà del gruppo.
La gara parte subito con toni agonistici elevati: dopo 2 minuti Arnautovic è ammonito per una dura entrata su Barella. Gli Azzurri spingono e creano pericoli in sequenza nei primi 20 minuti: un tiro di Berardi è murato da Schlager, poi Spinazzola colpisce l'esterno della rete, quindi Bachmann neutralizza un destro debole di Insigne, infine Barella al 17' chiama nuovamente in causa il portiere austriaco.
La difesa austriaca regge l'urto, ma vacilla al 33', quando Immobile ha il tempo per prendere la mira dalla media distanza e con un destro incrociato colpisce l'incrocio dei pali. L'Italia non riesce però a concretizzare la superiorità espressa e nella ripresa la partita cambia.
L'Austria si conferma ben preparata sul piano fisico e mette alle strette gli Azzurri. Al 52' Alaba sfiora il palo su punizione, dieci minuti dopo è invece una deviazione di Bonucci a salvare Donnarumma su tiro di Sabitzer. Le paure azzurre si concretizzano tutte al minuto 65: su sponda di Alaba, Sabitzer trafigge Donnarumma da posizione angolata sulla sinistra dell'area. Gli austriaci esultano ma è il VAR a salvare l'Italia: l'arbitro inglese Taylor annulla la marcatura per posizione di fuorigioco del centravanti austriaco.
Altro brivido al 75': contatto nell'area dell'Italia fra Pessina, subentrato a Barella, e Lainer. Sembra rigore ma ancora una volta il VAR interviene a segnalare la posizione irregolare del giocatore austriaco. È lo sliding doors definitivo dell'Europeo dell'Italia, perché da quel momento in poi gli Azzurri avanzeranno con grande convinzione verso la vittoria finale.
La partita con l'Austria resta inchiodata sullo 0-0 fino alla fine dei tempi regolamentari, ma nei supplementari si rivelano decisi i cambi offensivi fatti dal Ct. nei minuti finali, con gli ingressi di Belotti per Immobile e di Chiesa per Berardi. Proprio l'esterno offensivo juventino sblocca il match al 95': servito sulla destra da Spinazzola, elude l'intervento di Laimer e di controbalzo batte Bachmann con un sinistro incrociato.
Il portiere si riscatta al 104', quando dice di no ad Insigne su punizione, ma capitola per la seconda volta poco dopo. Assist di Acerbi per Pessina che firma il raddoppio con un sinistro a mezz'altezza. Le due marcature dell'Italia sono sottolineate dall'esultanza sfrenata della panchina, con gli abbracci calorosi fra Vialli e il Ct. Mancini, immagini iconiche e indelebili della manifestazione.
Sul 2-0 l'Italia cerca di gestire il vantaggio acquisito, l'Austria però reagisce rabbiosamente. Donnarumma deve allungarsi per deviare un velenoso sinistro del nuovo entrato Gregoritsch, e non può nulla al 114' quando Kalajdzic firma di testa il 2-1, ponendo fine all'imbattibilità dell'estremo difensore azzurro. Ma è l'ultima emozione prima del fischio finale di Taylor che sancisce il passaggio dell'Italia ai quarti di finale. Pessina, entrato nella lista dei convocati all'ultimo in sostituzione dell'infortunato Sensi, si scopre fra i protagonisti a sorpresa.
Lo step successivo è contro il Belgio di Roberto Martínez e dello 'spauracchio' Romelu Lukaku. La sfida si gioca all'Allianz Arena di Monaco di Baviera, in Germania, Paese che evoca felici ricordi per gli Azzurri, venerdì 2 luglio.
"Il Belgio è una grandissima squadra, è la migliore del ranking da tre anni - sottolinea Mancini alla vigilia della sfida -. Sarà una partita molto dura, ma come tutte le partite, non mi sembra che esistano partite semplici per nessuno».
"Probabilmente hanno un po' di esperienza in più di noi - dice Immobile - ma sicuramente noi abbiamo più entusiasmo".
Proprio l'entusiasmo consente all'Italia, da lì in avanti, di andare oltre i propri limiti. Mancini conferma il 4-3-3 con la novità di Chiesa dal 1' al posto di Berardi come esterno destro del tridente offensivo. I Diavoli Rossi spingono nei minuti iniziali ma collezionano solo calci d'angolo, mentre gli Azzurri quando ripartono fanno male, come al 12', quando il VAR annulla una rete di Bonucci per fuorigioco di Chiellini. Il Belgio riprende poi ad attaccare, e sale in cattedra Donnarumma. Il portiere dice di no prima ad una sventola col mancino di De Bruyne al 21', poi 3 minuti dopo ad un diagonale ravvicinato di Lukaku.
Le parate dell'estremo difensore del Milan danno fiducia alla squadra, che nella seconda metà del primo tempo va due volte a segno. Il vantaggio è una prodezza individuale di Barella al 31': ricevuta palla da Verratti, il centrocampista dell'Inter dribbla nello stretto due avversari e dal vertice dell'area piccola batte Courtois con un destro a mezza altezza.
Non paga dell'1-0 la squadra di Mancini continua a spingere ed è premiata con il raddoppio al 44': splendido destro a giro di Insigne, che non lascia scampo al portiere belga. Un intervento scomposto di Di Lorenzo su Doku induce l'arbitro sloveno Vincic a concedere un rigore al Belgio, trasformato da Lukaku prima che le squadre vadano a riposo. Ma nella ripresa il risultato non cambia più, anche grazie ad una prestazione difensiva maiuscola di capitan Chiellini: l'Italia di Mancini batte 2-1 il Belgio ed è in semifinale ad Euro 2020.
"È stata una grandissima partita - dichiara il Ct. a 'Sky Sport' -, meritavamo sicuramente di più e di non soffrire così alla fine. Quando hanno iniziato a buttare palle lì però... Il Belgio è una squadra molto forte, ma noi abbiamo giocato benissimo. Ma non oggi, abbiamo iniziato un po' di tempo fa e stiamo migliorando".
La nota negativa è rappresentata dal grave infortunio di Spinazzola, uscito in barella a pochi minuti dal fischio finale. L'esterno sinistro sarà sostituito da lì in avanti da Emerson Palmieri. L'entusiasmo fra i tifosi è alle stelle, ora sono davvero in tanti a credere che l'impresa sia possibile. Fra l'Italia e la finalissima c'è però da battere la temuta Spagna di una vecchia conoscenza del calcio italiano, Luis Enrique. Martedì 6 luglio si torna a Wembley in una sfida dalle grandi emozioni e dall'esito incerto.
"Sappiamo che ci possiamo arrivare - dice Belotti - ma dobbiamo continuare a lavorare tutti uniti e di gruppo e rimanere con i piedi per terra, concentrati verso l'obiettivo in ogni partita".
Gli Azzurri sanno che con le Furie rosse ci sarà da soffrire, e questa sarà la loro forza. Al centro della difesa agiscono Bonucci e Chiellini, davanti Chiesa parte ancora titolare nel tridente. La squadra di Luis Enrique mantiene un prolungato possesso palla ma fatica a trovare sbocchi offensivi. Oyarzabal smarca al tiro Busquets, che gira a rete ma da buona posizione mette alto di poco. Poi è Donnarumma a dire di no a Dani Olmo al 23', mentre al 44' è l'Italia a sfiorare il vantaggio con Emerson che mette alto di un soffio sopra la traversa.
I goal arrivano nella ripresa ed è l'Italia a passare al 60' con uno spettacolare tiro a giro di Chiesa, che non lascia scampo a Unai Simón e si infila alla sua sinistra. La Spagna supera però il momento difficile e dopo due errori grossolani di Oyarzabal e Dani Olmo sotto misura, trova il pareggio con Morata all'80', implacabile da distanza ravvicinata su assist filtrante proprio di Oyarzabal. I tempi regolamentari si chiudono sull'1-1 e si va ai supplementari. Qui le Furie rosse sembrano averne di più, ma la difesa e le parate di Donnarumma tengono a galla la barca azzurra. Il punteggio non cambia e si va ai rigori.
Locatelli finisce il primo penalty, ma poi gli Azzurri non sbagliano più. Segnano Belotti, Bonucci e Bernardeschi, mentre per la Spagna Dani Olmo calcia alto e Donnarumma neutralizza l'esecuzione di Morata. Jorginho trasforma con freddezza il penalty decisivo: l'Italia si impone 5-3 dopo i calci di rigore e vola in finale di Euro 2020, dove se la vedrà con i padroni di casa dell'Inghilterra, che nell'altra semifinale il giorno seguente eliminano ai supplementari la rivelazione Danimarca.
L'esultanza di tutta la delegazione azzurra è sfrenata. Impossibile contenere la gioia.
"Credevo nei giocatori che avevamo - dichiara Mancini -, nonostante molti, anzi tutti ci credessero poco. Sapevo che potevamo fare delle buone cose, fino ad ora ci siamo riusciti, siamo felici di aver dato delle bellissime sere agli italiani questo mese ma ne manca ancora una".
"Dobbiamo aspettare, recuperare le forze perché stasera è stata durissima, la Spagna è una grandissima squadra".