Poco più di due anni fa, Donnarumma guidava gli azzurri sul tetto d'Europa. Autore di prestazioni eccezionali, è stato addirittura votato miglior giocatore della competizione. Non è passato molto tempo, eppure c'è l'impressione generale che quella fosse un'epoca completamente diversa. Perché da allora, e tutti gli specialisti concordano, l'ex rossonero ha fatto pochi progressi. Al contrario, sembra essere stato vittima di un grave calo di prestazioni.
Anche se non è mai stato il portiere perfetto, considerato qualche problema con i piedi, Gigio era uno dei punti di riferimento nel suo ruolo. Oggi non è più così. In questo momento, anzi, sarebbe addirittura generoso definirlo un grande portiere. Potremmo definirlo semplicemente "buono". Un elemento che ogni tanto fa ottime parate, ma che raramente si rivela decisivo.
Tecnicamente Donnarumma non sembra essere regredito. In certe occasioni si intravede ancora il suo talento e ciò che lo ha reso il portiere più giovane della storia del Milan (è stato lanciato in prima squadra a soli 16 anni). Il suo problema, più che altro, è mentale. L’italiano sembra non essere più guidato da una fiducia assoluta. Anzi, appare un giocatore sopraffatto dai dubbi. E ciò vale tanto sia indossa la maglia del PSG, sia quando è in Nazionale.