A differenza delle squadre russe, spazzate via da UEFA e FIFA dopo l'invasione dell'Ucraina, quelle israeliane continuano a giocare regolarmente le competizioni europee e mondiali, tra cui la prossima sfida di qualificazione al Mondiale 2026 contro l'Italia. Nonostante la richiesta della federazione palestine di escluderle in virtù del genocidio in atto a Gaza, i team di Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa sono ancora in gioco.
Partite in quattro per l'annata 2025/2026, tre sono presenti nei nuovi turni preliminari di Europa League e Conference di scena ad agosto: il Maccabi Tel Aviv è retrocesso dalla Champions all'Europa League dopo essere stata sconfitta contro il Pafos, mentre Beitar Gerusalemme e Maccabi Haifa hanno ottenuto il pass per il turno successivo di Conference. L'unica eliminata risulta essere invece l'Hapoel Beer Sheva.
Ogni gara europea porta con sè polemiche se al suo interno sono presenti i team israeliani, basti pensare all'arresto di alcune persone che hanno espresso la propria vicinanza al popolo palestinese semplicemente sventolando bandiere prima della partita tra AEK e Beer Sheva, nonchè ai guai per gli attivisti che hanno deciso di lanciare nel cielo cipriota una bandiera durante Pafos-Maccabi Tel Aviv.
Prima di Beitar Gerusalemme-Sutjeska di Conference, invece, sul web sono circolati diversi video che vedevano 'protagonisti' gli ultras del club israeliano, intenti a lanciare terribili slogan contro gli arabi nelle strade della città rumena di Ploiești, scelta come sede dell'incontro (le squadre israeliane non giocano nei propri stadi negli ultimi due anni).
Proprio il Beitar è una delle squadre che il sorteggio di Conference potrebbe accoppiare alla Fiorentina di Pioli, nuovamente nel torneo europeo per la quarta volta consecutiva. Un club tristemente noto, quello di Gerusalemme, per avere al suo interno uno dei gruppi ultras più violenti ed estremisti del mondo. Un gruppo, denominato 'La Familia', che si proclama con orgoglio "il più razzista del mondo".


