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Conte NapoliGetty Images

Eliminazioni a sorpresa e occasioni sprecate: Antonio Conte torna in Champions League per cambiare la sua storia in Europa

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Chissà se Antonio Conte proverà qualche emozione a disputare una grande sfida di Champions League; ma anche se non si fosse trovato subito un avversario come il Manchester City sarebbe stato probabilmente uguale. 

In Europa, Conte manca dalla stagione 2022/2023, quantdo allenava il Tottenham e fu eliminato agli ottavi di finale dal Milan di Stefano Pioli. Poi l'anno senza squadra e il Napoli nella passata stagione che le Coppe non ce l'aveva. 

Per il tecnico è l'opportunità di cambiare il corso della sua storia europea, troppo "povera" rispetto a quanto invece ha fatto in territorio Nazionale; dall'Italia all'Inghilterra, il fattore Conte nei campionati non si è mai visto in Champions, anzi. 

  • IL MIGLIOR RISULTATO ALL'ESORDIO

    Per capire come fino ad ora Conte non ci sia stato, per dire un eufemismo, "feeling" tra Conte e le Coppe europee, basta pensare che il miglior cammino lo ha fatto nella sua prima stagione in Champions.

    Sono passati ormai 13 anni, era il 2012/2013, al secondo anno sulla panchina della Juventus dopo aver vinto lo scudetto. Quella Juve, che non aveva - a parte qualche eccezione - esperienza ad alto livello europeo, riuscì a passare il girone battendo anche il Chelsea Campione d'Europa ed eliminò il Celtic facilmente agli ottavi. 

    Il percorso si interruppe nei quarti di finale contro un Bayern Monaco troppo forte e che poi avrebbe vinto la Champions. 

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  • DAL GALATASARAY ALLO SHAKTHAR: LE ELIMINAZIONI AI GIRONI

    Da lì in poi, una serie consecutiva di eliminazioni sorprendenti che hanno fatto molto rumore. Dalla sconfitta sul campo impraticabile del Galatasaray con la Juventus allo 0-0 casalingo contro lo Shakhtar con l'Inter che fece arrivare i nerazzurri all'ultimo posto del girone. Senza dimenticare la stagione precedente, sempre sulla panchina dell'Inter dove anche in quel caso la squadra non passò il girone. In totale, tre eliminazioni nella prima fase, tutte più o meno sorprendenti e inaspettate. 

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  • OCCASIONI SPRECATE

    Allargando l'orizzonte e non soffermandosi solo sulla Champions League, qualche occasione importante Conte l'ha sprecata, o meglio, non l'ha colta, soprattutto in Europa League. 

    Due opportunità di vincerla, nella stagione 2013/2014, quando con la finale che si sarebbe giocata allora Juventus Stadium i bianconeri furono eliminati dal Benfica in semifinale, con Conte che fu "accusato" di concentrarsi più sullo storico raggiungimento dei 102 punti in campionato che sulla possibilità di vincere il trofeo europeo. E poi nella stagione 2019/2020, la prima con l'Inter, quando perse la finale contro il Siviglia. 

  • L'UMILTÀ DI CONTE

    "Tornare in Champions è sempre una bella emozione, è la competizione europea più importante, ti fa tornare in stadi fantastici come questo", ha detto il tecnico alla vigilia di Manchester City-Napoli. 

    Conte si prepara a rigiocare nel palcoscenico europeo con grande umiltà: "Ci consideriamo degli alunni che vengono ad affrontare i maestri penso che non sia una cosa sbagliata". 

    In effetti, se parlando di campionati l'allenatore italiano non ha nulla da invidiare a nessuno, con cinque scudetti vinti e una Premier League, a livello europeo  la differenza con altri allenatori top è evidente, a partire proprio dal confronto con Pep Guardiola. 

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  • IN CHAMPIONS DA CAMPIONE: LE AMBIZIONI DEL NAPOLI

    In molte delle Champions disputate comunque, Conte le affrontava con una squadra che ancora era all'inizio del percorso e con poca abitudine a giocare certe partite.

    Quest'anno invece lo farà dopo aver vinto lo scudetto nella passata stagione ed era capitata una situazione simile solo in altre due circostanze, con la Juventus. 

    Ovviamente il Napoli non è tra le favorite per vincere e forse neanche per arrivare proprio fino in fondo ma ha tutto per andare avanti. Sicuramente per qualificarsi, possibilmente come testa di serie, ai playoff, ma anche gli ottavi di finale sono un traguardo doveroso per chi porta lo scudetto sul petto. La missione di Conte parte da oggi, può davvero provare a svoltare la sua storia nella competizione più bella e importante che ci sia. 

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