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PioliGetty Images

Derby dimenticato e vittorie di sofferenza: come il Milan si è preso la vetta

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A volte basta una vittoria. Bastano tre punti per dimostrare tante cose: la propria maturità, la presa la vetta in solitaria della Serie A, l'andare alla sosta con quella serenità che subito dopo il precedente stop per le Nazionali si era sgretolata.

Nel Milan che sbanca Marassi, nonostante un Genoa versione grifone, si chiude un piccolo cerchio, per una squadra che ha dimostrato di meritare la vetta del campionato, grazie a tre componenti principali.

  • Acerbi Giroud Inter MilanGetty Images

    RIPARTENZA POST-DERBY

    Il 5-1 subito dall'Inter subito dopo la pausa di settembre poteva dar deragliare fragorosamente il Milan.

    L'ennesimo ko con l'Inter, con un punteggio con dimensioni da cataclisma e figlia di una prova molle potevano essere forieri di un blackout continuato, più o meno come quello vissuto dalla squadra di Pioli l'anno scorso a gennaio, subito dopo il pari in casa contro la Roma.

    Theo e compagni, invece, hanno saputo disinnescare l'amarezza e la delusione generate dal match di San Siro, ripartendo in maniera immediata.

    C'è, probabilmente, anche questa componente nell'esultanza rabbiosa di Pioli e Furlani a Genova: la consapevolezza di aver bucato sì l'ennesima stracittadina, ma forse uscendone mentalmente più forti.

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  • Adli MilanGetty Images

    COMPATTEZZA

    Il punto uno è strettamente collegato al due. Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile se il Milan non avesse un gruppo squadra compatto.

    I giocatori e lo stesso Pioli lo hanno dimostrato, dentro e fuori dal campo: l'unità d'intenti c'è ed è evidente, i calciatori fra di loro si aiutano a vicenda, dentro e fuori dal campo.

    Adli, forse, è l'emblema di questo trait d'union: si è inserito nelle rotazioni a sorpresa dopo un anno buio, ha dimostrato le sue qualità calcistiche e umane.

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  • Christian Pulisic Genoa Milan Serie AGetty

    IL MILAN SA SOFFRIRE

    E il punto due porta al punto tre. A Genova ma anche in altre circostanze, come nel finale dei match contro Hellas Verona e Newcastle, il Milan ha dimostrato una cosa che in passato era mancata: la capacità di soffrire.

    Di barricarsi quando necessario, ad aspettare che la tempesta passi.

    Nonostante l'assalto rossoblu, l'espulsione di Maignan, la stanchezza dettata da un calendario fitto, i rossoneri sono riusciti a portare a casa i tre punti, dopo aver atteso 88 minuti per scoperchiare la scatola difensiva genoana.

    Certo, c'è stata una componente di fortuna evidente e innegabile, ma quella, si sa, aiuta gli audaci. E, a quanto pare, anche chi è capace di soffrire.

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  • Milan ChampionsGetty Images

    STEP ULTERIORE

    Adesso il Diavolo si ferma, come tutti, per le Nazionali. Alla ripresa toccherà lo step ulteriore: tornare brillante come nel pre-derby e, soprattutto, vincere contro le big.

    Juventus, Napoli e Psg saranno rivali di un mese infuocato, per Leao e compagni la missione è chiara: mantenere la vetta e prendersi la qualificazione agli ottavi di Champions.

    La ricetta è stata definita, ora spetta ai rossoneri portarla a termine.

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