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ViniciusGetty Images

Vinicius Junior alza la voce: "Razzista, non smetterò di ballare"

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Il tema del razzismo direttamente collegato alla persona di Vinicius Junior ha quasi monopolizzato la giornata di ieri: le dichiarazioni di Koke prima del derby madrileno ("al 'Wanda' gli conviene non ballare per esultare") hanno innescato il commento di Pedro Bravo, agente spagnolo intervenuto durante la trasmissione 'El Chiringuito'.

"Se vuoi ballare la samba vai al Sambodromo in Brasile. Qui devi rispettare i tuoi colleghi e smettere di fare la scimmia".

Parole che hanno toccato le corde dell'opinione pubblica, disgustata e fin da subito al fianco di Vinicius Junior in quella che è da considerarsi una battaglia portata avanti da tempo non solo dall'ex Flamengo, ma da tutto il calcio europeo, a partire dall'UEFA che da anni dedica alla lotta al razzismo uno slot importante della sua strategia comunicativa.

Il classe 2000 ha affidato il suo pensiero ad un video pubblicato su Twitter: chiaro il senso di un messaggio destinato a fare breccia tra chi è sensibile ad un argomento delicato come questo.

"Finché il colore della pelle sarà più importante del bagliore negli occhi, allora ci sarà la guerra. Ho questa frase tatuata sul corpo e, nella mia vita, ho un comportamento che mette in pratica tale filosofia. Dicono che la felicità infastidisca. La felicità di un nero brasiliano, vittorioso in Europa, infastidisce molto di più. Ma la mia voglia di vincere, il mio sorriso, lo scintillio nei miei occhi, sono molto più grandi di tutto questo. Sono stato vittima di xenofobia e razzismo in una dichiarazione, ma niente di ciò è iniziato ieri".

Un attacco che è solo la punta di un iceberg molto più profondo.

"Da tempo criminalizzano i miei balli. Che non sono solo miei: appartengono a Ronaldinho, Neymar, Paquetá, Pogba, Matheus Cunha, Griezmann e João Felix. Vengono dal Reggaeton e dai neri americani. Si balla per celebrare la diversità culturale del mondo. Accettalo. Rispetta. Oppure impazzisci. Non mi fermerò".

Le attività fuori dal campo di Vinicius Junior testimoniano la volontà di preparare le nuove generazioni a non cedere sotto i colpi degli attacchi di natura razzista.

"Di solito non confuto le critiche. Vengo aggredito e non parlo. Sono elogiato, non parlo nemmeno. Lavoro, molto. Dentro e fuori dal campo: ho sviluppato un'app per favorire l'istruzione nelle scuole pubbliche senza l'aiuto finanziario di nessuno. Voglio che le prossime generazioni siano preparate come lo sono io. Per combattere i razzisti e gli xenofobi. Provo sempre ad essere un modello nel campo professionale e nella vita di tutti i giorni: ma questo non si mostra sui social network".

Il succo del messaggio lanciato dal brasiliano è piuttosto chiaro: il suo ballo, dopo un goal realizzato, non sarà mai ostacolato dalle dichiarazioni di qualcuno.

"Così i vigliacchi si inventano qualche problema per attaccarmi. E il copione finisce sempre con delle scuse, con un 'sono stato frainteso'. Ma ripeto, razzista: non smetterò di ballare".

Il riferimento è alle scuse di Pedro Bravo, arrivate con un tweet.

"Ci tengo a precisare che l'espressione 'fare la scimmia' usata impropriamente per descrivere l'esultanza di Vinicius era una metafora ('fare cose stupide'). Dal momento che la mia intenzione era di non offendere nessuno, mi scuso sinceramente. Mi dispiace!".
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