
Il primo è un centrocampista offensivo, il secondo gioca da seconda punta o trequartista. Valerio Verre (classe 1994) e Gianluca Caprari (classe 1993), oggi protagonisti in Serie A con le maglie di Sampdoria e Verona, si sono formati entrambi nel Settore giovanile della Roma e insieme hanno vinto anche lo Scudetto Primavera del 2011 . Tutti e due sono poi approdati in Prima squadra, ma il loro passaggio a calciatori professionisti non è stato dei più semplici .
Caprari, essendo il più grande, ha esordito prima, debuttando in Serie A già il 7 maggio 2011 con Vincenzo Montella in panchina, nello 0-0 interno contro il Milan. Nella stagione 2010/11 l'attaccante ha fatto anche un'altra presenza, sempre in casa, il 22 maggio, nella vittoria 3-1 con la Sampdoria.
Tutti e e due si sono poi ritrovati aggregati alla Prima squadra giallorossa all'inizio della stagione 2011/12 agli ordini del nuovo allenatore Luis Enrique . Lo spagnolo fin dal suo insediamento decide di puntare molto sui giovani della rosa giallorossa, e Verre e Caprari sono fra questi.
"Sono andato in ritiro con la Prima squadra, - ha ricordato di recente Verre ai microfoni di 'Rete Sport' - avevo diciassette anni ma mi teneva già in considerazione. Mi ha fatto esordire tra i grandi nell’amichevole estiva contro il Valencia, sono subentrato a Perrotta quando in panchina c’erano anche giocatori più esperti di me. Mi ha tenuto molto in considerazione e questo è un ricordo molto bello ".
Luis Enrique non esita a precettare i due giovani dalla convocazione per l'amichevole dell'Italia Under 19 di Chicco Evani quando, privo di Borriello, decide di convocarli per la sfida di ritorno dei playoff di Europa League contro lo Slovan Bratislava. Nella gara di andata, disputata in territorio slovacco, i padroni di casa si erano imposti di misura per 1-0 grazie a una rete di Dobrotka, sul cui tiro il portiere Stekelenburg non era stato ineccepibile. Caprari aveva peraltro giocato da titolare quella partita al posto di Totti , subentrato soltanto nel finale. Quella scelta aveva lasciato perplessi molti sostenitori, ma non Luis Enrique.
"Le mie scelte? Non me ne pento" , aveva ribattuto il tecnico, a precisa domanda rivoltagli dai giornalisti dopo la gara.

Nel match di ritorno all'Olimpico serve comunque l'impresa per non mancare la qualificazione alla fase a gironi, che porterebbe nelle casse societarie una cifra fra i 4 e i 5 milioni. I tifosi sono convinti che il risultato sia alla portata dei giallorossi. E i presupposti per far bene ci sono. Luis Enrique si affida a Totti dal 1' in un tridente d'attacco con Caprari e Bojan. La Roma parte bene, e all'11' va già in vantaggio con Perrotta. Poi però qualcosa si spezza, e i giallorossi non riescono a chiudere la sfida.
Nella ripresa al 69' Luis Enrique stupisce i tifosi inserendo il debuttante Verre al posto di Caprari, mentre Okaka prende il posto di Totti. All'82' un goal di Stepanovsky gela l'Olimpico , regalando fra le polemiche il passaggio del turno allo Slovan. Dopo la gara i tifosi contestano duramente le scelte del tecnico spagnolo.
"Ma ti rendi conto che è entrato Verre oh! - sbotta un tifoso della Roma, fortemente deluso per l'eliminazione - 26 euro per vedere Verre. Ma chi c***o è? Caprari? Ma chi c***o è Caprari? Dovrebbero darmi i soldi a me per vedere Caprari. Non ci posso pensare che ho pagato 26 euro per vedere giocare Caprari... Mi viene da piangere".
Parole molto dure e dettate dall'enfasi del momento, che tuttavia riflettono il pensiero di una grossa fetta della tifoseria giallorossa e mettono in evidenza come le scelte coraggiose fatte dal tecnico spagnolo non siano state condivise.
Sarà un caso, ma il povero Verre finisce per essere un po' il capro espiatorio dell'eliminazione, e non metterà più piede in campo con la Prima squadra in quella stagione. Discorso simile per Caprari, che viene schierato in un'unica occasione in campionato contro il Chievo nella 17ª giornata e per il resto fa soltanto qualche apparizione in panchina, prima di passare in prestito con diritto di riscatto della comproprietà al Pescara, in Serie B .
"Non fu una decisione facile andar via - ricorda l'attaccante a 'Calcio 2000' - Luis Enrique mi continuava a ripetere che avrei avuto il mio spazio ma, a 18 anni, io avevo voglia di essere protagonista e, poi, c’era un grande come Zeman che mi voleva a tutti i costi".

La Roma d'altro canto delude, chiudendo al 7° posto, e i due giovani lasciano la Lupa per giocare e costruirsi una carriera. A dimostrazione del fatto che le scelte di Luis Enrique in quell'occasione non erano campate in aria, c'è il fatto che oggi, quasi 10 anni dopo quella gara, sia Verre, sia Caprari , sono due protagonisti del massimo campionato .
Caprari, che come detto è passato al Pescara già nel gennaio 2012, con gli abruzzesi ottiene la promozione in Serie A (14 presenze e 3 goal) nei primi sei mesi, mentre nel secondo anno segna 2 goal in 24 presenze. Torna quindi alla Roma per altri 6 mesi , giocando un'unica gara contro il Sassuolo. A gennaio 2013 va nuovamente al Pescara, con cui fa 3 anni di fila in Serie B con 17 goal.
Nel 2016 è acquistato dall' Inter , che lo lascia però in prestito in forza alla società biancazzurra. Segna 9 reti in Serie A, e nel 2017/18 passa a titolo definitivo alla Sampdoria nell'operazione che porta Skriniar in nerazzurro. Genova rappresenta sicuramente una tappa importante nella carriera di Caprari, che gli permette di affermarsi nel massimo campionato. Dopo 2 stagioni e mezza, il 31 gennaio 2019 si è infine trasferito in prestito con diritto di riscatto al Parma, per poi essere ceduto al Benevento neopromosso. I 5 goal e 6 assist in 30 presenze in Serie A con la formazione campana gli valgono una nuova chiamata e un'altra chance in Serie A. In estate è il Verona a puntare su di lui, prelevandolo dalla Sampdoria. Una scommessa vinta dagli scaligeri: Caprari ha realizzato 12 reti e 7 assist in 35 presenze con la maglia gialloblù.
Rendimento che ha convinto il neopromosso e ambizioso Monza di Berlusconi a puntare su di lui e portare in Brianza, alla corta prima di Stroppa e poi di Palladino.

Più sofferto il percorso di Verre, che dopo l'addio alla Roma ci mette qualche anno per trovare la sua dimensione nel calcio professionistico. La sua prima esperienza in Serie A è con il Siena (8 presenze) previo acquisto della comproprietà da parte del Genoa , con il giocatore che passa ai toscani attraverso l'operazione che porta in giallorosso Mattia Destro. Con i bianconeri il centrocampista offensivo debutta in Serie A il 26 agosto 2012 in Siena-Torino 0-0.
Nel 2013 la Roma riscatta la compartecipazione col Genoa in suo favore per poi cedere metà del cartellino all'Udinese nell'ambito dell'operazione Benatia. I friulani lo cedono in prestito al Palermo (20 presenze) in Serie B. La prima svolta arriva nella stagione 2014-15, quando l'Udinese acquista l'intero cartellino di Verre dalla Roma per 900 mila euro e poi gira il giocatore in prestito al Perugia sempre in Serie B. Con la maglia del Grifone segna 5 reti in campionato in 38 presenze complessive fra stagione regolare e playoff.
Dal 2015 al 2018 torna a condividere la sua carriera con l'ex compagno in giallorosso Caprari, visto che gioca insieme a lui prima per due stagioni nel Pescara, quindi un anno alla Sampdoria. Con i biancazzurri gioca un anno in prestito, poi viene riscattato per 4 milioni di euro, diventando l'acquisto più costoso della storia della società. A gennaio 2017 è acquistato a sua volta dalla Sampdoria, ma i liguri lo lasciano in prestito al Pescara fino al termine del campionato. In quegli anni indossa anche la maglia azzurra dell'Italia Under 21 (8 presenze fra il 2015 e il 2017).
Verre segna 2 reti in 35 gare nella stagione 2015/16 che vede gli abruzzesi ottenere la promozione, quindi colleziona 28 presenze l'anno successivo in Serie A. Passato in blucerchiato, totalizza 18 presenze in campionato. Nel 2018/19 torna al Perugia in Serie B , con la formula del prestito con diritto di riscatto in caso di promozione, e qui, utilizzato costantemente da trequartista puro dietro le due punte, esplode. Per lui arrivano 12 reti in 35 presenze, sebbene il cammino della squadra si interrompa ai playoff.
L'elevato rendimento individuale convince nell'estate 2019 il Verona a puntare su di lui. Agli scaligeri arriva in prestito dalla Sampdoria ed è fra i protagonisti della squadra rivelazione di Ivan Juric gioca 30 gare e segna i suoi primi 3 goal in Serie A. Per poi tornare in blucerchiato come risorsa importante a disposizione di Ranieri e totalizza 4 goal e 4 assist nella stagione 2020/2021. Dopo essersi guadagnato la conferma nelle ultime due annate, Verre sta indossando anche in questa stagione la maglia blucerchiata.
Quei ragazzi, così duramente contestati dai tifosi della Roma dopo quella gara dei playoff di Europa League del 2011, sono riusciti a prendersi la loro rivincita. E non hanno mai dimenticato la fiducia riposta in loro da Luis Enrique .
" Il mister aveva grandi idee , - sottolinea Verre in un'intervista a 'Rete Sport' - sempre basate sul possesso palla e nel comandare il gioco. A Roma si fa fatica, conosciamo la piazza, e quando non arrivano i risultati il tecnico paga. Ma si vedeva che sarebbe diventato un grande allenatore".
Luis Enrique avrebbe ampiamente riscattato le delusioni con la Roma ottenendo poi grandi successi alla guida del Barcellona, così come Verre e Caprari, nel loro piccolo, sono riusciti poi a imporsi nel calcio professionistico a dispetto delle feroci critiche che furono rivolte loro a inizio carriera dai tifosi giallorossi.