Considerata da anni una delle calciatrici italiane più forti e prolifiche in assoluto, Valentina Giacinti si è da poco tolta quella che è probabilmente la più grande soddisfazione della sua carriera. E’ stata infatti tra le trascinatrici della Roma capace di vincere il primo Scudetto della sua storia, mettendo così fine al lungo dominio della Juventus.
Valentina Giacinti, a margine della presentazione del progetto ‘La passione per il calcio non fa distinzioni’ portato avanti da ‘Gilette’ e dalla FIGC, ha svelato quando ha capito che il suo sogno era quello di essere una calciatrice.
“Ho capito di voler diventare una calciatrice quando andavo a scuola. La mia priorità era sempre quella di allenarmi ed è così che ho capito che quella era la mia strada”.
Il modo in cui ha iniziato a prendere confidenza con il calcio è stato particolare.
“Quando ero piccola ho iniziato a giocare a calcio in un modo un po’ buffo: quando avevo cinque o sei anni mi regalavano le bambole e siccome a me non piacevano gli staccavo la testa e ci giocavo a casa prendendole a calci. E’ stato così che i miei genitori mi hanno iscritto ad una scuola calcio”.
Valentina Giacinti ha potuto contare su una famiglia che l’ha aiutata ad inseguire i suoi sogni.
“La mia famiglia mi ha sempre sostenuto, è stata la prima a spingermi. Alle bambine che sognano di diventare delle calciatrici dico di non mollare, di seguire i propri sogni e di lottare anche se non è facile e di non arrendersi alle prime difficoltà. Alle loro famiglie consiglierei di lasciare vivere alla proprie figlie i propri sogni e di sostenerle”.
Tra luglio ed agosto si disputeranno i Mondiali femminili e anche l’Italia vi prenderà parte.
“In Italia il calcio femminile sta crescendo, ma bisogna spingere ancora di più. I Mondiali sono un evento molto importante e sarà fondamentale affrontarlo nel migliore dei modi e trasmettere ciò che abbiamo trasmesso nel 2019 per far sì che le bambine possano inseguire i propri sogni”.