Trifon Ivanov BulgariaGetty

Trifon Ivanov, 'il Lupo bulgaro': dal 4° posto ad USA '94 alla morte prematura a 50 anni

Look trasandato e selvaggio, con i capelli lunghi a scendere fin dietro le spalle e la barba lunga e incolta, che, insieme alla sua proverbiale grinta che metteva quando scendeva in campo, gli ha fatto guadagnare il soprannome di 'Lupo bulgaro', Trifon Ivanov è stato uno dei più grandi difensori bulgari della storia e un'icona della storia calcistica del suo Paese.

Arcigno, specializzato nelle entrate dure e nelle progressioni palla al piede, poteva giocare da libero, difensore centrale o laterale sinistro, pur essendo dotato di un gran destro che spesso faceva valere sui calci di punizione e con le conclusioni dalla distanza.

I PRIMI ANNI E L'ESPLOSIONE CON IL CSKA SOFIA

Trifon Marinov Ivanov nasce a Veliko Tarnovo, città di oltre 100 mila abitanti nel nord della Bulgaria, il 27 luglio 1965. Inizia la sua carriera da calciatore nell'FK Etar, squadra della sua città che nel 2003 cessò l'attività della Prima squadra e oggi ha nell'SFK Etar, club fondato nel 2013, il suo successore.

Ai tempi in cui ci milita Ivanov, ovvero dal 1983 al 1988, militava in A Liga e si piazzava costantemente fra le prime 10 squadre più forti del Paese balcanico. Ivanov completa con i viola la sua crescita calcistica, e nella stagione 1983/84 fa il suo esordio nella Serie A bulgara e dal 1985/86 diventa un titolare. 

In cinque stagioni nel massimo campionato con l'FK Etar, Ivanov colleziona 62 presenze e 7 goal, prima di approdare nel CSKA Sofia, la squadra più titolata del Paese insieme ai rivali del Levski. Con 'I Rossi' il difensore gioca ad alti livelli, e in due stagioni conquista due Scudetti, una Coppa e una Supercoppa di Bulgaria.

ICONA DELLA 'GENERAZIONE D'ORO' DELLA BULGARIA

Grazie alle sue qualità, Ivanov debutta in Nazionale il 13 aprile 1988, quando ancora milita nell'FK Etar, nella gara amichevole che si gioca a Chernomorets contro la DDR. Il suo è un esordio da predestinato: entra in campo al 60' al posto di Sadakov, con i tedeschi dell'Est in vantaggio 1-0, e ci mette 21 minuti per trovare il goal che fissa il punteggio sull'1-1.

Entra stabilmente nel giro della Bulgaria, che manca la qualificazione a Italia '90 e a Svezia '92 ma sta per prendersi con gli interessi il riscatto con un gruppo di giocatori che scriveranno la storia calcistica della rappresentativa nazionale: la stella è Hristo Stoichkov, che nel 1990 si è trasferito al Barcellona, con lui ci sono il portiere Borislav Mihajlov (Levski, Belenenses e Mulhouse), il centrocampista Krasimir Balakov (compagno di squadra di Ivanov all'FK Etar, e poi pilastro di Sporting e Stoccarda), l'ala destra Emil Kostadinov e il centrocampista offensivo e all'occorrenza attaccante Yordan Letchkov. 

La Bulgaria di Ivanov, 2ª nel Gruppo 6 alle spalle della Svezia, a sorpresa beffa la Francia nelle qualificazioni, con il famoso successo in rimonta del 17 novembre 1993 al Parco dei Principi: Cantona porta in vantaggio i Bleus, poi gli ospiti si scatenano e con la storica doppietta di Kostadinov staccano il pass per i Mondiali di USA '94.

Inserita nel Gruppo D con Argentina, Nigeria e Grecia, il suo destino dopo il pesante k.o. per 3-0 al debutto contro la Nigeria sembra segnato. Ma la squadra è forte e solida, e travolta 4-0 la Grecia nella seconda gara, nella terza arriva il successo a sorpresa contro l'Argentina, orfana di Maradona, e sconfitta 2-0. In classifica tre squadre, per differenza reti nell'ordine Nigeria, Bulgaria e Argentina, chiudono a 6 punti e accedono agli ottavi di finale. 

Trifon Ivanov Roberto Baggio Italy Bulgaria USA 94Getty Images

Agli ottavi di finale sono i rigori a premiare la Nazionale di Penev contro il Messico. Per molti i bulgari dovrebbero fermarsi ai quarti, visto che l'avversario è la Germania campione del Mondo in carica. Ma il 10 luglio 1964 al Giants Stadium di New York la Bulgaria compie l'impresa: Ivanov mette la museruola a Völler, Stoichkov e Letchkov firmano l'epica rimonta dopo il vantaggio iniziale firmato Matthäus dal dischetto.

Per la prima volta nella propria storia, la Nazionale bulgara è in semifinale ai Mondiali. Una partita la separa dalla finalissima ma l'ostacolo è particolarmente arcigno e si chiama Italia. A Ivanov Penev affida la marcatura del giocatore più pericoloso, Roberto Baggio. Il Divin Codino, però, gioca un primo tempo sontuoso e anche il 'Lupo bulgaro' deve arrendersi dopo una strenua lotta. 

Poi si fa male ed esce per una contrattura che mette a rischio la sua partecipazione alla finale, ma per i bulgari è troppo tardi. Ivanov e compagni, nonostante il goal di Stoichkov su rigore, devono accontentarsi della finalina per il 3° posto. La Svezia si impone nettamente per 4-0, ma per la Bulgaria il 4° posto equivale ad un successo straordinario. Anche Ivanov, come i suoi compagni, al ritorno in patria è accolto trionfalmente dai tifosi. 

Il difensore partecipa anche alle spedizioni di Euro '96 (eliminazione ai gironi nel gruppo di ferro con Spagna e Francia) e Francia '98 (Bulgaria ultima nel girone), e totalizza 9 presenze ai Mondiali e 3 agli Europei. Gioca in Nazionale fino al pesante rovescio contro le Furie rosse (6-1) in terra francese e mette insieme 65 presenze e 6 goal.

Oltre a quello dell'esordio con la DDR, due di pregevole fattura sono da lui realizzati contro il Galles all’Arms Park di Cardiff nelle Qualificazioni ad Euro '96 con una spettacolare girata al volo, e contro la Russia nelle Qualificazioni a Francia '98 con un colpo di testa, rete quest'ultima molto bella e decisiva per l'accesso della squadra nella fase finale.

SPAGNA, SVIZZERA E AUSTRIA

Per quanto riguarda invece il prosieguo della carriera di club del 'Lupo bulgaro', già nel 1990 Ivanov passa agli spagnoli del Betis per 300 mila euro attuali, ma nella seconda parte della stagione torna a vestire la casacca dell'FK Etar con la formula del prestito. 

I biancoverdi anche nel 1991/92 lo danno in prestito al CSKA Sofia, con cui vince per la 3ª volta in carriera lo Scudetto bulgaro. Torna poi al Betis, proprietario del cartellino, ma l'avventura è breve e negativa. Dopo poche gare è ceduto infatti agli svizzeri del Neuchatel Xamax, con cui ritrova un elevato standard di rendimento e una condizione brillante che gli consente di essere protagonista ai Mondiali di USA '94.

Nel gennaio 1995 viene girato in prestito nuovamente al CSKA, ma nell'estate successiva il suo cartellino è acquistato dagli austriaci del Rapid Vienna per 300 mila euro. Ivanov diventa in breve tempo un punto di forza della compagine biancoverde, arrivando anche ad indossare la fascia da capitano: oltre a conquistare lo Scudetto austriaco, il Rapid è protagonista in Europa in Coppa delle Coppe.

Trifon IvanovGetty

Grazie ad una formazione solida, che ha in porta Michael Konsel, futuro romanista, elimina il Petrolul Ploiesti nel primo turno, lo Sporting agli ottavi, la Dinamo Mosca ai quarti e il Feyenoord in semifinale. L'ultimo atto vede gli austriaci di Erst Dokupil sfidare in finale a Bruxelles il PSG. Sono i francesi ad imporsi 1-0 grazie ad un goal di un altro difensore, Bruno N'Gotty, ma le prestazioni di Ivanov, che gioca tutte le gare del torneo, inclusa la finale, segnando anche una rete al Petrolul nel Primo turno, gli valgono la candidatura al Pallone d'Oro.

'Il Lupo bulgaro' si piazza 22° nella classifica finale del 1996, venendo anche nominato 'Calciatore bulgaro dell'anno'. Non una cosa da tutti i giorni per uno che di mestiere fa il difensore. Resta al Rapid un altro anno, totalizzando complessivamente 72 presenze e 10 goal e scendendo in campo anche in Champions League. Nell'estate 1997 si trasferisce a costo zero all'Austria Vienna ma gli acciacchi fisici iniziano a minarne l'integrità fisica e a delinearne il rapido declino. 

Torna un'ultima volta in patria, al suo CSKA, chiudendo la sua avventura con i rossi nel 1998. L'Austria è rimasta tuttavia nel suo cuore, così decide di spendere le ultime energie della sua carriera in forza ai dilettanti viennesi del Floridsdorfer AC con cui gioca fino alle soglie dei 36 anni ritirandosi nel 2001.

LA PREMATURA MORTE A 50 ANNI

Il 13 febbraio 2016, una notizia luttuosa scuote la Bulgaria e tutto il Mondo del calcio: vittima di un attacco cardiaco improvviso, Trifon Ivanov era morto a soli 50 anni.

"Prima di essere un grande giocatore, - scrive la Federcalcio bulgara sul proprio sito ufficiale - Trifon è stato un grande uomo. Aveva un grande cuore ed era sempre pronto ad aiutare. Siamo tutti profondamente rattristati da questa terribile notizia e dalla perdita di un grande amico. Riposa in pace, Trifon!".

Tutti gli appassionati lo ricorderanno sempre come grande difensore ai Mondiali di USA '94 e per quel look bizzarro che non passava inosservato davanti alle telecamere. 

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