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Saphir Taider BolognaGabriele Maltinti/Getty Images

Taider e la Juventus: preso in comproprietà, non arrivò mai a Torino

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Le compartecipazioni, per un lungo periodo, hanno consentito ai top club italiani di poter gestire i gioielli più fulgidi legati alla Serie A. Una formula sbrigativa, non costosa, con la Juventus assoluta protagonista.

Non sorprende, quindi, che anche Saphir Taider sia passato tra le fila di Madama. A fari spenti, cercando la grande occasione, che poi sostanzialmente non è mai emersa. Perché il 30enne centrocampista algerino ha annusato odore di Mole nel gennaio 2012, ovvero quando il Bologna vendeva la metà del suo cartellino alla Vecchia Signora.

Un ricordo ancora nitido nella mente del diretto interessato. Come emerge, appunto, da un'intervista rilasciata a ‘TuttoJuve’.

Avevo fatto bene i primi sei mesi al Bologna, poi quando un giovane si mette in evidenza attira su di sè l'attenzione delle più grosse squadre. Per me è stato un orgoglio l'acquisto a metà della Juventus, ma i rossoblù volevano tenermi e a 19 anni sarebbe stato difficile conquistarmi un posto a Torino. Successivamente le mie buone prestazioni mi portarono all'Inter. Non sono un uomo che vive di rimpianti. Ho sempre fatto del mio meglio in campo, in Italia ho giocato più di 150 partite e sono contento dell'immagine che ho dato ai tifosi”.

Ed è proprio così. I tifosi felsinei, infatti, in due blocchi differenti si sono gustati l'apporto di Taider. Prima, dal 2011 al 2013. Dopo, dal 2015 al gennaio 2018. Cuore enorme, polmoni e personalità. Ingredienti, questi, che hanno portato il calciatore algerino a diventare un assoluto punto di riferimento per il mondo rossoblù. 

Non a caso, proprio in occasione della vendita al 50 per cento alla Juve, i tifosi si infuriarono con l'allora presidente Guaraldi. Metà valutata 2,4 milioni e, nell'ambito della stessa operazione, Frederik Sorensen ad approdare in terra emiliana.

Una gestione lampo, quella juventina, culminata solamente sei mesi dopo nella cessione a titolo definitivo al Bologna. Insomma, un modo per valutare - nel breve termine - le potenzialità di un prospetto interessante, finito successivamente nell'annata 2013-2014 all'Inter. Risultati, individuali e corali, non eccezionali.

Dopodiché il Southampton, in Premier League, avventura lampo: 24 giorni. Motivo? Difficoltà di ambientamento.

Sassuolo, Bologna e la grande esperienza nella Major League Soccer alla corte del Montreal Impact, club in cui Taider s'è contraddistinto per capacità e professionalità. Inoltre, l'avventura in Arabia Saudita con l'Al Ain. Durata soltanto pochi mesi, fino allo svincolarsi. Attualmente l'algerino cerca squadra. Forse senza più poter ambire a maglie nobili come Inter e Juventus, ma con la consapevolezza di poter comunque dare ancora un contributo.

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