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Stiliyan Petrov e la leucemia: la diagnosi, il dramma e il ritorno in campo

"La vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci". Il celebre aforisma attribuito al pastore cristiano evangelico Charles Rozell Swindoll, si adatta perfettamente alla vicenda umana e sportiva di Stiliyan Petrov. Il centrocampista bulgaro, ha una carriera da calciatore di successo con le maglie di CSKA Sofia, Celtic Glasgow e Aston Villa, oltre che con quella della Nazionale bulgara, con la quale stabilisce il record di presenze con 105 gare giocate, ma nella primavera del 2012 si vede crollare il Mondo addosso.

Dopo la partita che i Villans perdono per 3-0 contro l'Arsenal all'Emirates Stadium, infatti, il capitano della squadra di Birmingham accusa un malore. Si capisce che c'è qualcosa che non va. Petrov è sottoposto allora ad esami specialistici e il referto fa rabbrividire tutti: leucemia fulminante. A ufficializzare la diagnosi è lo stesso club.

"Stiliyan ha avuto la febbre dopo l’ultima partita di campionato contro l’Arsenal e le analisi a cui è stato sottoposto hanno evidenziato che ha una forma fulminante di leucemia. Esperti ematologi hanno confermato oggi la diagnosi. Attendiamo di sapere di più sulle condizioni di Stiliyan. Nel frattempo, chiediamo che la privacy di Stiliyan prevalga su tutto".

"Stiliyan è caro a molti - sottolinea l'Aston Villa - e avrà dal club tutto l’amore e l’appoggio possibile per contribuire al raggiungimento di una soluzione positiva. L'Aston Villa si è già mosso per aiutare lui e la famiglia".

La situazione, insomma, è drammatica. Praticamente da un giorno all'altro Petrov, a 33 anni, è costretto a sospendere l'attività agonistica per curarsi, sperando che sia sufficiente. Nella prima gara senza Petrov, con il calciatore in Tribuna d'onore, tutto il Villa Park, pieno quel giorno di 34.740 spettatori, al minuto corrispondente al numero della sua maglia, ovvero il 19', si alza in piedi e tributa al bulgaro un minuto d'applausi ininterrotti. Sul campo, inoltre, prima del fischio d'inizio, i giocatori dell'Aston Villa avevano indossato una maglia con la scritta 'Support Stan (il nomignolo con cui chiamano Petrov, ndr)', mentre quelli del Chelsea ne indossavano un'altra con un il numero ed il nome del bulgaro e la scritta "i nostri pensieri sono con te''.

EPL - Aston Villa vs Chelsea, Stiliyan PetrovGetty

Con la stessa grinta che metteva sul campo, Stiliyan inizia la terapia chemioterapica, affidandosi da un lato al rigore dei medici, dall'altro all’affetto della moglie Paulina, dei piccoli figli Stiliyan Junior e Christian. Il 9 maggio 2013, poco più di un anno dopo aver giocato quella gara contro l'Arsenal, annuncia così ufficialmente il suo ritiro dall'attività agonistica

"Le emozioni sono davvero schiaccianti - scrive il bulgaro in una lettera pubblicata sul sito ufficiale del club - dopo la famiglia il calcio è stato l'altro grande amore della mia vita ed è con il cuore pesante che annuncio il ritiro. Il continuo supporto delle persone fantastiche che ho imparato a conoscere in questo periodo renderà più facile per me andare avanti. Ora devo combattere per la vita e combatterò".

Petrov è un combattente e si vede. Nonostante i tanti effetti collaterali della chemio, Stiliyan affronta tutto con grande coraggio e i tanti messaggi di solidarietà ricevuti gli danno la carica per superare tutto.

"Supererà anche questo, - afferma ad esempio Neil Lennon, ex compagno di squadra di Petrov nel Celtic diventato poi allenatore dei biancoverdi - come tutti gli altri ostacoli che si è trovato di fronte nella sua vita. Stiliyan ha un cuore di leone e, come membro della famiglia del Celtic, merita tutti i nostri migliori auguri e sostegno". 

Nel 2013 accetta di entrare nello staff della squadra Under 21 dei Villans, la malattia continua a regredire e nel 2014, lentamente, il centrocampista classe 1979 si rimette in forma. Tanto da tornare in campo il 1° ottobre con la divisa n°10 del Wychall Wanderers contro il Northfield Town Over nella Central Warwickshire League, un campionato inglese minore. Petrov gioca 90 minuti e dà un contributo importante alla sua squadra nella vittoria 5-3, segnando anche un goal.

"La mia condizione migliora, - dichiara dopo il match - ho giocato tutti i 90’ ma serve ancora un po’ di pazienza. Ogni dieci minuti gli avversari hanno provato a cambiare il mio marcatore ma io sono riuscito comunque a segnare. Magari adesso le televisioni ne parleranno. Comunque vedo che i tifosi non si sono scordati di me, continuano a chiedermi foto ed autografi, sono molto gentili. È stata dura, ho dovuto sottopormi a numerosi trattamenti".

Nel 2015 entra nello staff della società di Birmingham, ma l'orgoglio porta però Petrov a porsi un obiettivo ancora più ambizioso: riprendere a giocare fra i professionisti con la divisa dell'Aston Villa, prima del definitivo ritiro. Nell'estate 2016, quando il giocatore bulgaro a 36 anni, sembra che il suo sogno possa realizzarsi. 

"Ho deciso di provare di nuovo a giocare ad alti livelli. - spiega - So che le persone avranno dei dubbi a riguardo ma io sono molto eccitato e la mia condizione fisica è simile a quella di quando ho smesso. Ho sempre detto che l'Aston Villa sarebbe stata la mia prima opzione, voglio allenarmi con la squadra in estate".

Stiliyan Petrov - Aston VillaGetty

La leucemia, quel male terribile che aveva rischiato di togliergli la vita, era stato sconfitto e Stiliyan ora voleva togliersi un'ultima grande soddisfazione. Inizialmente il manager dei Villans, l'italiano Roberto Di Matteo, sembra volergli concedere questa possibilità, che per Petrov è fondamentale, e lo convoca per il ritiro estivo della squadra. Il bulgaro si allena con i compagni e dimostra di poter stare in gruppo. Disputa anche alcune amichevoli pre-campionato, la prima entrando in campo nella ripresa nella goleada per 8-0 contro gli austriaci del GAK 1902 il 9 luglio 2016.

Ma sul più bello arriva la mazzata: Di Matteo comunica a Petrov che non gli avrebbe offerto un contratto da giocatore, ma solo un posto come tecnico nelle Giovanili del club di Birmingham. Il 22 agosto 2016 Petrov annuncia così il suo ritiro definitivo dal calcio giocato. Niente lieto fine, insomma. Ma la scelta dell'ex manager del Chelsea suscitò allora e continua a suscitare ad anni di distanza grosse polemiche, come quelle sollevate dall'allora attaccante dei Villans Gabriel Agbonlahor.

"Odierò Di Matteo per il resto della mia vita. - ha dichiarato l'inglese in un suo intervento a 'ThreesixtyTV' nel maggio 2020 - Qualsiasi altro manager con solo un pizzico di cuore gli avrebbe offerto un contratto a gettone. Avrebbe potuto offrirgli un contratto di un mese, di sei mesi, valutare come stava... Devi essere proprio spietato e senza cuore per non dargli nemmeno una possibilità".

Agbonlahor era del resto legato a Petrov da un forte rapporto di amicizia.

"Immagina di tornare da quella terribile malattia, rimetterti in forma, perdere tutto quel peso accumulato durante il trattamento. Tornare, fare tutte le corse che i diciannovenni hanno fatto in preparazione… E lui poi non ti dà una possibilità. Se mai rivedrò Di Matteo gli dirò: 'Sei una nullità' ".

Parole molto dure, che inevitabilmente hanno generato discussioni. Stiliyan Petrov non ha potuto coronare il suo sogno di indossare almeno un'altra volta la maglia dell'Aston Villa, ma nessuno potrà togliergli la vittoria nella partita più importante della sua carriera: quella contro la leucemia. 

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