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Spanò a DAZN: "Addio al calcio? Volevo inseguire il mio significato"

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Il suo nome era finito su tutti i giornali a luglio, quando a soli 26 anni e dopo una promozione in Serie B raggiunta con la Reggiana, aveva annunciato il suo ritiro dal calcio: Alessandro Spanò ha deciso di seguire il cuore, anteponendo il sogno di un doppio master all'estero alla carriera da calciatore professionista ad ottimi livelli.

Guarda l'intervista integrale a Spanò su DAZN

Laureatosi in Economia e Management pochi giorni prima della vittoriosa finale playoff contro il Bari, Spanò ha da poco iniziato il primo master rinunciando alla prospettiva di indossare la fascia da capitano della squadra emiliana anche in cadetteria. Intervistato da DAZN, ha spiegato come si articolerà il suo percorso di studi.

"Adesso sono già salito a Londra e ho iniziato la prima parte del master. Starò lì fino a primavera, poi mi dovrò spostare per concluderlo a Shanghai, sempre Covid permettendo naturalmente. Concluso questo percorso inizierò il secondo master a San Francisco che terminerà in primavera 2022".

Nessuna invidia nei confronti dei suoi ex compagni al momento del ritorno sul palcoscenico della Serie B, categoria che da quelle parti non si vedeva da 21 anni.

"In realtà quando ho visto l’ingresso dei ragazzi ero orgoglioso, l’unica cosa che ho provato veramente era un senso d’orgoglio. Ero felice, perché so quanto vuole dire poter cavalcare certi palcoscenici. Ero entusiasta per i miei compagni. La mia sfera personale adesso è un’altra, non ho il rimpianto di non essere qui. Sono felice di poterla vivere in maniera sempre molto vicina, perché quello che ho detto a loro e alla società è che per me va oltre del rapporto contrattuale, quindi cercherò per quanto possibile di stare vicino ai ragazzi e alla società. Per loro era un momento importante e io, ormai in parte da tifoso molto vicino, l’ho vissuto con grande entusiasmo".

Spanò ha sempre avuto le idee chiare riguardo al suo futuro qualora si fosse presentata l'occasione di frequentare un master così prestigioso.

"Nel momento in cui ho avuto la notizia dell’ammissione sapevo che quella sarebbe stata la mia strada, quindi non era una questione di categoria o di risultati che avrebbe inciso sulla mia decisione. Naturalmente l’obiettivo primario era quello di portare a termine un percorso iniziato da piccolo, che era quello di raggiungere un traguardo importante come la Serie B. Non potevo chiedere di meglio, di poter concludere la mia avventura in questo modo".

Il suo vero 'significato' è stato finalmente raggiunto.

"Il mio vero significato mi portava a voler crescere sotto altri aspetti, quindi io ci credo veramente in quello che ho detto e questa scelta era il mio modo di inseguire il mio significato".

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