Fine del sogno europeo per il Napoli, a cui non basta l'1-1 del 'Maradona' per ribaltare il k.o di San Siro: un cammino comunque storico per i partenopei, giunti per la prima volta nella loro storia tra le migliori otto d'Europa.
Lampante la delusione di Luciano Spalletti che, ai microfoni di 'Mediaset', fa innanzitutto i complimenti ai rossoneri per l'approdo in semifinale contro una tra Inter e Benfica.
"Si fanno i complimenti al Milan, hanno giocato due partite capitalizzando al massimo e questo è sintomo di squadra matura, di calciatori che sanno scegliere i momenti. Siamo stati ingenui, abbiamo pagato un po' d'inesperienza. Siamo arrivati un po' col fiato corto dopo le nazionali. Ci sono stati alcuni errori purtroppo. La partita l'abbiamo fatta sia a Milano che stasera, hanno sbagliato un rigore evitabile e segnato un goal evitabile, perché eravamo in completo possesso del pallone. Ci hanno puniti nell'unica volta che son venuti dentro l'area".
La sosta di marzo sembra aver spento parzialmente l'interruttore fisico e mentale.
"La sosta ci ha tolto qualcosa, eravamo in piena condizione mentale e fisica: prima di giocare queste partite ci siamo ritrovati in condizioni diverse, abbiamo dovuto forzare per recuperare qualcuno. C'è stato un pensiero leggero e qualche defezione".
Recriminazioni per un episodio capitato nel primo tempo, non sanzionato col calcio di rigore da Marciniak.
"L'arbitraggio dell'andata lo avete contestato voi, non io. Tutti si sono trovati d'accordo, tranne quelli del Milan. Stasera c'è un rigore nettissimo su Lozano al 37': dal replay si vede come gli si gira la caviglia, non si può non vedere. Questo non è un contatto, ma un colpo. Rigore per loro ingenuo, rigorissimo per noi, netto. Ma io non mi attacco a niente".
Kvaratskhelia in ombra, fermato da un super Calabria e autore dell'errore dal dischetto che avrebbe dato un senso diverso al forcing conclusivo.
"Di cross ne abbiamo fatti, sono stati battuti sedici corner. Giocare lungo la linea dell'area ti dà la possibilità di fare un passante sul secondo palo, c'è spesso la possibilità dell'uomo contro uomo perché il terzino opposto si trova a stringere in area. Kvaratskhelia si è trovato venti volte a fare l'uno contro uno, Calabria è stato molto bravo".
Parlando in conferenza stampa, Spalletti ha poi voluto esaltare il pubblico di Napoli.
“E’ stato commovente. Da qui in avanti non deve più mancare questo sostegno, perché abbiamo ancora un’immagine bella da completare. Sarà quella l’immagine che ci darà la felicità per sopperire all’amarezza di questa sera”.



