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Sergio Volpi GFX senza logoGOAL

Sergio Volpi, regista col vizio del goal e figurina introvabile assieme a Paolo Poggi

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Spesso viene ricordato in coppia con Paolo Poggi per la figurina introvabile della raccolta alternativa della Topps della stagione 1997/98. Ma Sergio Volpi, regista di propulsione offensiva con il vizio del goal, è stato molto di più, con una carrriera calcistica brillante che lo ha portato fino a giocare in Europa e ad indossare la maglia della Nazionale azzurra all'età di 30 anni.

I PRIMI ANNI CON IL BRESCIA

Sergio Tranquillo, questo il nome di battesimo completo del calciatore, nasce ad Orzinuovi in provincia di Brescia il 2 febbraio 1974. Trascorre la gioventù a Cossirano, frazione del Comune di Trenzano.

Inizia il suo percorso calcistico nelle Giovanili del Brescia, e nel 1993/94 è aggregato alla Prima squadra ma non viene mai impiegato. La sua carriera da calciatore professionista inizia così l'anno seguente in prestito alla Carrarese, in Serie C1. In Toscana colleziona 23 presenze e un goal, per poi far ritorno alle Rondinelle.

In Serie B gioca 22 gare e segna 2 goal, per poi trasferirsi nella stagione successiva al Bari.

"Da giovane - racconta a 'Blucerchiando.com' - non avevo idoli particolari. Mi sono sempre piaciuti giocatori come Mancini, Vialli e Giannini".

L'AVVENTURA AL BARI E LA FIGURINA INTROVABILE

Mister Fascetti gli affida le chiavi del centrocampo dei pugliesi, protagonisti di una bella cavalcata che li porterà al 4° posto finale in classifica e alla promozione in Serie A.

Col tempo Volpi diventerà uno specialista di ascese nel massimo campionato. In biancorosso, nonostante una frattura al perone che lo tiene fuori due mesi, contribuisce con 29 presenze e 4 reti, cui ne aggiunge altre 3 in Coppa Italia. È di fatto la svolta della sua carriera. L'anno seguente si ripete nel massimo campionato, in cui debutta a 23 anni il 31 agosto 1997 nella sconfitta del San Nicola contro il Parma (0-2).

Lega molto con alcuni dei ragazzi più giovani, Di Vaio, Sala, Flachi, che ritroverà più avanti anche nella sua esperienza a Genova con la Sampdoria. Nonostante un avvio difficile, anche in Serie A la squadra, strada facendo, si rialza, anche grazie al campionato di alto livello giocato dal regista bresciano, che il 9 novembre, contro la Roma, trova anche il primo goal in Serie A segnando la rete del provvisorio 1-3 nel k.o. casalingo su amnesia difensiva giallorossa.

Volpi, che ha il numero 14 sulle spalle, esulta mostrando ai tifosi una maglia con dedica al compagno di squadra Nicola Ventola, gravemente infortunatosi nella gara precedente contro l'Empoli. Due settimane dopo il regista biancorosso si ripete aprendo le marcature nel 2-1 sul Brescia con un gran tiro dalla distanza che si insacca all'incrocio dei pali.

Segna anche nel k.o. per 4-3 col Bologna e nel pareggio per 2-2 a Napoli nell'ultima giornata, con un bilancio finale di 4 reti in 32 gare in campionato più 6 presenze in Coppa Italia. Ma, sopratuttto, il Bari si classifica all'11° posto e conquista una brillante salvezza.

"Quelli legati al Bari sono ricordi positivi - assicura il centrocampista in un'intervista video del 2020 con 'Il Galletto web' -. Il primo anno guadagnammo la promozione all'ultima giornata ma potevamo conquistarla prima. L'anno successivo ho avuto la fortuna di fare il mio esordio in Serie A e di raggiungere una salvezza importante, togliendomi anche delle soddisfazioni, come quando andammo a vincere a Milano con goal di Masinga. Credo che quelle esperienze restino sempre dentro".

Proprio nel secondo anno di Bari diventa famoso per la raccolta di figurine della Topps che strizzava l'occhio ai giovani nati negli anni Ottanta e negli anni Novanta. In ogni pacchetto, al costo di sole 100 Lire, assieme ad un chewing gum gusto fragola, i collezionisti, soprattutto giovani e ragazzi, trovano tre figurine dei loro idoli.

La raccolta ha un successo inaspettato, probabilmente per gli ambiti premi: un pallone di cuoio per chi completa 17 squadre, un pallone e una maglia ufficiale per chi invece completa l'intera album Dolber 1997/98, la sua figurina e quella di Paolo Poggi diventano introvabili per chi fa la collezione.

"Alla fine arrivò addirittura 'Mi Manda Rai 3' a Bari per intervistarmi mentre ero al mare, su uno scoglio. Volevano sapere come mai non usciva la mia figurina - racconterà Volpi in una diretta video con 'Il Galletto web' nel 2020 - e vedere in modo scherzoso se esistevo realmente. Evidentemente la raccolta ha avuto talmente tanto successo che non potevano più garantire i premi ai ragazzi e hanno deciso di far sparire le nostre fotografie".

La sua avventura in Puglia si chiude tuttavia nel 1998 con 70 presenze complessive e 8 reti.

"Fra i goal per bellezza ricordo quello segnato al Castel di Sangro nell'ultima giornata del 1996/97, in Serie B (stop spalle alla porta e girata al volo che si infila alle spalle del portiere per il tris finale, ndr) - dice -. Vincemmo 3-1 e andammo in Serie A. Ma i goal che ho segnato li considero tutti belli, anche se li facevo con il ginocchio o con la spalla. Per me il goal è sempre bello".
"Andai via nel 1998. Nel novembre del 1997 la società mi chiese di rinnovare il contratto. Io diedi l'ok, ma la proposta del Bari non mi soddisfaceva. Feci la mia controproposta, ma loro la reputarono eccessiva. Arrivammo a maggio e l'anno dopo mi avrebbero perso a parametro zero. Io avevo fatto un buon campionato, avevo qualche richiesta, il presidente mi chiese allora di portargli l'offerta che mi avrebbe ceduto. Sarei rimasto più che volentieri ma non ci furono le condizioni per rinnovare. Mi è dispiaciuto perché avevo fatto due bei campionati".

'MOTORE' DEL VENEZIA DI ZAMPARINI

Sul regista bresciano aveva messo gli occhi fra le altre il Venezia del patron Maurizio Zamparini, che attraverso il Direttore generale Beppe Marotta lo porta in Laguna nell'estate del 1998.

Gli arancioneroverdi, sotto la guida di Walter Alfredo Novellino, conquistano una preziosa salvezzanel 1998/99, piazzandosi all'11° posto, mentre l'anno successivo la squadra, che cambia tre tecnici, Luciano Spalletti, Beppe Materazzi e Francesco Oddo, arriva quartultima e retrocede in Serie B.

Volpi colleziona in tutto 57 presenze e 2 goal, prima di passare in provincia con il Piacenza, scendendo nuovamente di categoria e ripartendo dalla Serie B.

DAL PIACENZA AL BOOM CON LA SAMPDORIA

Il regista bresciano si avvicina dunque a casa sua e ritrova in panchina Novellino. Con lui alla guida della squadra biancorossa, ottiene la seconda promozione della carriera dalla B alla A: gli emiliani arrivano secondi in campionato e in Coppa Italia avanzano fino agli ottavi di finale. Il centrocampista

Nella stagione successiva in Serie A, il 2001/02, Volpi è promosso capitano e il Piacenza conquista la salvezza, chiudendo la stagione al 12° posto e mantenendo la categoria. Il centrocampista totalizza 3 reti in 74 partite in due anni e a 28 anni viene acquistato la Sampdoria, in quella che sarà l'esperienza più prestigiosa della sua carriera.

A portarlo in blucerchiato, in Serie B, nell'estate 2002, è ancora una volta il Direttore generale Beppe Marotta, cui il presidente Riccardo Garrone affida il compito di costruire una squadra per la risalita nel massimo campionato.

Volpi è convinto dalla presenza dell'allenatore che più di tutti lo ha valorizzato, Novellino, approdato sulla panchina della squadra, e vive probabilmente la miglior stagione della sua carriera: realizza 8 goal in 35 presenze ed è uno dei giocatori più importanti della squadra che ottiene il 2° posto finale ed è promossa in Serie A.

Per Volpi, che eredita la fascia da capitano da Dario Marcolin, è la terza promozione in carriera, che arriva matematicamente alla quartultima giornata con la vittoria casalinga per 3-1 sul Cagliari.

"Marotta mi aveva detto che l’obiettivo era salire in 3 anni - rivela Sergio in un'intervista a 'Blucerchiando.com' del 2020 - , ma che ci avremmo provato da subito. Con la campagna acquisti che la Samp aveva fatto, il gruppo si è amalgamato subito ed è partito con l’entusiasmo giusto, un pubblico del genere come si era visto già dalla presentazione a luglio c’erano tutti i presupposti per raggiungere l’obiettivo. Io ero sceso dalla serie A, Bazzani aveva fatto 15 goal al Perugia nella massima serie... L'abbiamo fatto sapendo che l’obiettivo era quello di ritornare in A per ambire a risultati importanti".
"Della partita contro il Cagliari ricordo tutto: già dal viaggio in pullman da Nervi fino all’ingresso in campo. La Sud era già piena un’ora e mezza prima della partita, c’erano tante bandiere e 40 mila persone. Quindi ci siamo detti che dovevamo finire il campionato quella sera e così è stato già alla fine del primo tempo".
Sergio Volpi SampdoriaGetty

In Serie A Volpi indossa la maglia blucerchiata per altre 5 stagioni, caratterizzate da risultati brillanti per la squadra genovese, che dopo l'8° posto nel 2003/04, nel 2004/05 chiude il campionato in 5ª posizione, sempre con Novellino al timone, e si qualifica in Coppa UEFA.

"Il primo anno in serie A sono arrivati giocatori importanti, con esperienza, come Antonioli e Zenoni, che si integrarono subito con il gruppo - ricorda il regista - . Abbiamo fatto una buona stagione arrivando ottavi, sfiorando la qualificazione in Europa, che avremmo conquistato l’anno successivo. Era facile entrare nel nostro gruppo perchè era composto da ragazzi che avevano tutti lo stesso obiettivo".

Volpi è ormai una garanzia nel suo ruolo e nel gennaio 2005 arriva anche una chiamata inaspettata. Alle porte della Sampdoria bussa infatti niente meno che il Real Madrid.

"Mi volevano in prestito - rivela Sergio in un'intervista con 'Il Galletto web' -, io lì per lì non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo del mio procuratore, invece era tutto vero. Mi fece molto piacere ma se avessi scelto di andarci sarebbe stato solo per una cessione a titolo definitivo".

Volpi resta invece a Genova e può esordire in Europa il 15 settembre 2005 in trasferta contro il Vitoria Setubal nel Primo turno di Coppa UEFA. La Sampdoria si qualifica ma è poi eliminata nella fase a gironi. Il regista blucerchiato si toglie tuttavia la soddisfazione di firmare il suo primo goal continentale in Svezia contro l'Halmstads, e lo fa con la sua specialità, il calcio di punizione, che vale il provvisorio 1-1 in una gara che vedrà poi i liguri imporsi 3-1.

"Mi piaceva calciare le punizioni - ammetterà -, anche a Bari, Piacenza e a Venezia. Anzi a Venezia no perchè c’era Recoba. Alla Samp ci provavo, alle volte andava bene, alle volte no".

Nelle stagioni seguenti la Sampdoria ottiene un 12°, un 9° e un 6° posto e nel 2006/07 fa ritorno in Coppa UEFA. Ma il 2007/08, chiuso dai blucerchiati al 5° posto, è un anno complicato per Volpi, che ormai trentatreenne è messo in discussione dal tecnico Walter Mazzarri. Il tecnico di San Vincenzo, dopo alcuni risultati negativi della squadra, lo relega in panchina e la fascia da capitano passa dal suo braccio a quello di Angelo Palombo.

"Con Mazzarri è una storia lunga - dirà l'ex centrocampista - . Ci sono dei momenti in cui non si va d’accordo, è andata così come doveva andare. Ma non mi sono mai lamentato perchè non giocavo, le scelte spettano al mister, anche perchè è quello che rischia di più. Ho sempre rispettato le sue scelte. Poi sono successe altre cose che mi hanno dato fastidio, probabilmente entrambi abbiamo commesso degli errori".
"Non c’è stato più il rapporto che c’era prima ed è finita così - racconta Volpi -. Non sarei mai voluto andare via dalla Samp, ma sono arrivato al punto che non c’era rapporto tra me e il mister. La società l’ha giustamente confermato visto il 5° posto finale in classifica, ma non potevo passare un altro anno come avevo passato quegli ultimi 4/5 mesi".

I sei anni alla Sampdoria, che lo avevano visto guidare la squadra con il numero 4 sulle spalle, si chiudono con un po' di rammarico e 24 goal in 229 presenze.

Sergio Volpi

IN NAZIONALE A 30 ANNI

Il rendimento di Volpi con la Sampdoria è talmente alto che il 18 febbraio del 2004, all'età di 30 anni, il Ct. azzurro Giovanni Trapattoni lo premia con l'esordio in Nazionale da titolare nella sfida amichevole con la Repubblica Ceca disputata a Palermo e pareggiata 2-2.

Ad agosto dello stesso anno il regista blucerchiato gioca anche un tempo nella sfortunata trasferta in Islanda (vittoria per 2-0 dei padroni di casa), primo match dell'era Marcello Lippi, e quella, complice l'esplosione definitiva di Andrea Pirlo, sarà anche la sua ultima presenza in azzurro.

"La Nazionale - dichiarerà - è il massimo per un calciatore, è magico poter vestire la maglia dell’Italia anche per 2 minuti, una delle più importanti a livello mondiale. Rappresentare la propria Nazione è uno degli obiettivi principali di un giocatore. Io ho fatto 2 presenze, la prima contro la Reppublica Ceca a Palermo e la seconda alla prima di Lippi, contro l’Islanda. È stato molto emozionante, soprattutto quando hanno suonato l’inno, il cuore batteva forte".
"Non ho rimpianti - assicura - davanti a me avevo un certo Andrea Pirlo, bresciano come me, un campione di quelli che ne nascono uno ogni 100 anni".

GLI ULTIMI ANNI E LA CARRIERA DA ALLENATORE

Rescisso consensualmente il contratto con la Sampdoria nel mese di giugno del 2008, Volpi firma con il neopromosso Bologna e in rossoblù è protagonista di un'altra stagione importante in Serie A, da 4 goal in 25 gare.

La prima rete, su punizione, contribuisce al successo interno dei felsinei sulla Lazio (3-1) mentre l'ultima, il 17 maggio al Dall'Ara contro il Lecce (2-1 per i rossoblù) arriva in pieno recupero e vale la salvezza della formazione emiliana, guidata da Papadopulo, subentrato a Mihajlovic, che a sua volta aveva sostituito Arrigoni.

Quella 2008/09 è per il regista bresciano l'ultima stagione da titolare. L'anno seguente gioca infatti da rincalzo i primi mesi in B con la Reggina (12 presenze) e la seconda parte di campionato in A con l'Atalanta (5 presenze). Nel 2010/11 torna al Piacenza, con la squadra che lo aveva già visto protagonista.

Il regista colleziona in tutto 22 presenze e un goal, che portano il suo bilancio con gli emiliani a 96 presenze e 4 reti totali, ma questi ultimi sono coinvolti nello scandalo del calcioscommesse e si ritrovano a giocarsi la permanenza in Serie B nel doppio spareggio, che si gioca a giugno.

Due pareggi, uno 0-0 in casa e un 2-2 a Bergamo, in virtù del miglior piazzamento finale dei bergamaschi, condannano il Piacenza alla retrocessione. Volpi a 37 anni decide di dire basta con il calcio giocato e si ritira.

Continua tuttavia a restare nell'ambiente come allenatore. Dopo aver guidato la Berretti del Piacenza allena per quattro anni i Giovanissimi nazionali del Brecia. Nel 2016 passa sulla panchina dell'Adrense, approda alla guida della Prima squadra dopo un breve periodo con la Juniores e conduce la formazione bresciana alla prima storica promozione in Serie D della sua storia nel 2018.

Nel 2018/19 porta la squadra a piazzarsi settima nel nuovo campionato, ma a metà della stagione seguente, per divergenza di vedute con la nuova proprietà, dopo il cambio di denominazione in Franciacorta, rassegna le dimissioni. Nel 2021 si è rimesso in gioco accettando la proposta del Ciliverghe, formazione bresciana del Comune di Mazzano, che il 29 gennaio 2022 ha condotto alla vittoria della Coppa Italia dilettanti della Lombardia. Oggi allena il Nibbiano & Valditone in Eccellenza.

"Mi diverto ancora ad allenare - racconta a 'Il Galletto web' -. Da quanto ho deciso di appendere le scarpe al chiodomi sono un po' staccato dal calcio professionistico. Il calcio di oggi mi ha un po' stancato, c'è troppa sovraesposizione televisiva. Un tempo si aspettava la domenica sera per vedere i goal. Per me il calcio è bello viverlo andando al campo".

Ripensando agli anni in cui furoreggiava in mezzo al campo, l'ex capitano blucerchiato riavvolge il nastro dei ricordi.

"I giocatori che mi hanno impressionato di più quando giocavo sono Recoba al Venezia e Doll al Bari- svela - Alla Samp uno che non è riuscito ad esprimersi al meglio ma secondo me molto bravo era Cristiano Doni, un altro sottovalutato era Pedone, Ciccio era fortissimo. Anche Francesco Flachi ovviamente, con cui siamo molto amici, gli dico sempre che ha giocato poco in serie A per le qualità che aveva".
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