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Romario, il leggendario 'Baixinho' dalle favelas agli oltre 1000 goal in carriera

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Non aveva certo il fisico del granatiere, con il suo metro e 69 centimetri per 72 chilogrammi che gli fece guadagnare fin da giovane il soprannome di 'O Baixinho', 'Il piccoletto', né doti atletiche eccelse. Il suo carattere, per giunta, era pigro e indolente. Fuori dal campo, poi, era un donnaiolo incallito e in campo spesso si contraddistingueva per atteggiamenti insolenti e presuntuosi verso compagni, avversari e allenatori.

Ma in area di rigore Romario de Souza Faría, per tutti semplicemente Romario, non aveva eguali.  Quando una palla arrivava dalle sue parti, quasi sicuramente poi sarebbe finita alle spalle del malcapito portiere avversario. Per questo tutti, e in particolari gli allenatori che hanno dovuto gestirlo, hanno chiuso più di un occhio. 

Nei circa 22 anni della sua lunga carriera, l'attaccante brasiliano ha fatto goal a ogni latitudine, conquistando trofei in giro per il Mondo e vincendo ben 26 titoli di capocannoniere, un record difficilmente eguagliabile, oltre ai Mondiali di USA '94 con la Nazionale.

DALLE FAVELAS AL MITO

Romario nasce il 29 gennaio del 1966 nel  Bairro di Jacarezinho, una delle peggiori Favelas di Rio de Janeiro, dove trascorre la sua infanzia. Nonostante la situazione di indigenza e povertà assoluta, è precoce l'innamoramento con il pallone. A 10 anni inizia a tirare i primi calci con l' Estrelinha di Vila de Penha , squadra fondata dal padre. Nel 1979, all'età di 13 anni, è ingaggiato dalla formazione Juniores dell'Olaria, squadra che ai tempi militava nella Serie A brasiliana.

Qui è notato dal Vasco Da Gama, e la sua scalata verso i vertici mondiali è di fatto rapidissima. Attaccante con il fiuto del goal innato, dà il meglio di sé negli ultimi 16 metri, dove può sfruttare le grandi doti tecniche e nel controllo di palla e il tiro chirurgico di cui è dotato. Nel 1987 e nel 1988 vince con i bianconeri 2 campionati statali di Rio, cui si aggiungono nel 1986 e nel 1987 altrettanti titoli di capocannoniere del torneo.

Le Olimpiadi di Seul, nel 1988, che gioca con la Nazionale Olimpica brasiliana, sono la vetrina giusta per mostrare le sue doti a livello internazionale. In Corea del Sud Romario incanta, laureandosi anche stavolta capocannoniere delle Olimpiadi con ben 7 reti, benché il Brasile venga sconfitto in finale dall'Unione Sovietica. L'anno seguente, con la Nazionale maggiore, conquista la sua prima Copa America.

Dopo le Olimpiadi passa al PSV Eindhoven, e con la squadra olandese il brasiliano vive 5 anni straordinari sotto il profilo della crescita calcistica. Totalizza 165 goal in 167 partite ufficiali, vince 3 Scudetti olandesi, 2 Coppe d'Olanda e una Supercoppa. Nel 1990 è nella rosa di Lazaroni per i Mondiali di Italia '90 ma a causa di un infortunio rimediato prima del torneo sarà quasi una comparsa.  Per due volte è capocannoniere della Coppa dei Campioni/Champions League nel 1989/90 e nel 1982/83. Nella stagione 1992/93 affronta anche il Milan in Coppa dei Campioni, e un difensore come Costacurta ne resta impressionato.

"Romário quando tocca il pallone emette un suono magico, - dirà - tum tum tum, lo tocca tantissime volte in pochi metri e poi ha la capacità di capire quando il suo avversario si muove ma sopratutto capisce prima i movimenti dei suoi compagni per passare il pallone.  Dentro l'area è immarcabile".

Il suo anno magico è però il successivo. Nell'estate 1993 Romario si trasferisce infatti al Barcellona, e del Dream Team di Johan Cruijff è il sublime finalizzatore.  Vince subito la Liga spagnola, laureandosi Pichici con 30 goal in 33 presenze e lasciando la sua impronta nel Clasico con una storica tripletta. Con i blaugrana arriva inoltre in finale di Champions League, dove però è neutralizzato in finale da Filippo Galli e Maldini e incappa in una serata no. 

Poco male, perché poche settimane dopo è protagonista ai Mondiali di USA '94, in cui fa coppia con il suo 'gemello' Bebeto segna 5 goal in 6 partite,  più il rigore nella finale di Pasadena contro l'Italia, dando un apporto determinante al titolo conquistato dalla Seleçao di Carlos Alberto Parreira. Prima del torneo irididato vive anche il dramma del rapimento del padre, che viene sequestrato in Brasile e in seguito rilasciato.

A fine 1994 è premiato con il Fifa World Player come miglior giocatore al Mondo, ma qualcosa già dall'estate con Cruijff e il Barcellona si rompe. Il brasiliano rientra in ritardo dai Mondiali ed è punito dal club con una multa di 10 milioni di pesetas. La sua seconda stagione in Catalogna si chiude così anticipatamente nel mese di gennaio del 1995 con la cessione al Flamengo per 7 milioni di dollari, e il 'Baixinho' fa ritorno in patria dopo aver segnato 39 goal in 66 partite con il Barça.

Romario BarcelonaArchivo Marca

Il suo allenatore Johan Cruijff amava raccontare sempre un celebre aneddoto del brasiliano, che non trova tuttavia un'esatta collocazione durante il periodo di permanenza del giocatore in Catalogna.

"Un giorno Romario mi chiese 3 giorni di permesso per andare al carnevale di Rio. Gli risposi: ‘Se domani segni 2 goal, ti concederò 2 giorni di riposo in più degli altri’. Il giorno seguente Romario segnò 2 goal nei primi 20 minuti e subito dopo aver segnato il secondo mi chiese di uscire. Gli chiesi cose fosse successo e avvicinatosi mi disse: ‘Mister, il mio aereo per Rio parte tra un’ora'. Non ebbi scelta e mantenni la mia promessa".

Con indosso la casacca rubronegra Romario fa incetta di titoli, di squadra e personali. Vince due volte il campionato statale di Rio (1996 e 1999), 4 volte di fila il titolo di capocannoniere dello stesso torneo (dal 1996 al 1999) e una Coppa Mercosur con relativo titolo di capocannoniere (1999). L'anno d'oro è però il 1997, quando con il Brasile aggiunge al suo palmarés personale altri due trofei:  la seconda Copa America e la Confederations Cup , quest'ultima con l' ennesimo riconoscimento di miglior bomber.

In mezzo una nuova esperienza nella Liga con il Valencia, che paga il suo cartellino 19 miliardi di Lire nel 1996. L'avventura è tuttavia negativa per il brasiliano, e si chiude anticipatamente nel 1997 a causa delle incomprensioni con il nuovo allenatore degli spagnoli, Claudio Ranieri.  Un'ulteriore delusione è rappresentata dalla mancata convocazione ai Mondiali di Francia '98 da parte del nuovo Ct. della Seleçao, Mario Zagallo.

'O Baixinho' resta però una macchina da goal nonostante l'età avanzi e non sia più un ragazzino: nel 2000, tornato al Vasco da Gama, vive un'annata super in coppia con Edmundo. Si aggiudica infatti il suo unico Scudetto brasiliano, fa il bis nella Coppa Mercosur e si laurea capocannoniere del campionato di Rio e del Mondiale per club, torneo che tuttavia perde ai rigori contro il Corinthians. Trionfa da capocannoniere anche nella Coppa João Havelange.

Il nuovo Ct. del Brasile Felipe Scolari lo esclude tuttavia, non senza polemiche, dai convocati per i Mondiali 2002 in Corea e Giappone. A fine anno l'attaccante può tuttavia consolarsi con il Pallone d'Oro sudamericano. L'anno seguente è re dei bomber del Brasileirão, ma nel 2002 a 36 anni si trasferisce al Fluminense.

Dopo una prima stagione positiva chiusa con un 4° posto, e una toccata e fuga in Qatar con l'Al-Sadd, per Romario comincia l'inesorabile il declino. Anche i risultati del Flu sono negativi e l'attaccante decide di fare ritorno per la seconda volta al Vasco. L'obiettivo dichiarato diventano per lui i mille goal in carriera. Intanto nel 2005 si chiude l'avventura del calciatore carioca con la maglia del Brasile, con la quale totalizza 55 reti in 70 presenze.

Nemmeno in bianconero ritrova l'antico smalto, così decide di fare un'esperienza nella USL, la Serie B nordamericana, in cui si trasferisce nel 2006 con i Miami FC. Con la formazione della Florida realizza 19 goal e si lancia verso il grande traguardo, che taglia a 41 anni con la maglia che è più una seconda pelle, quella del Vasco da Gama, cui fa ritorno per la terza e ultima volta nel 2007 dopo aver fatto anche una breve apparizione nell'A-League con l' Adelaide United, da autentico bomber giramondo.

RomarioAFP

IL MILLESIMO GOAL E IL RITIRO

Al termine della sua avventura da calciatore, il 20 maggio 2007 Romario vive la sua serata più bella. Su calcio di rigore, nel 3-0 interno contro lo Sport Recife, il brasiliano ha infatti segnato quello che nel suo conteggio personale (che tiene conto delle 77 reti segnate con le formazioni giovanili e di 21 goal nelle amichevoli) e per tutti i brasiliani è il suo millesimo goal.

Quando la palla entra in rete un intero Paese, oltre che la partita stessa, si ferma per celebrare il mito del ragazzo delle favelas di Rio de Janeiro diventato una leggenda del calcio verdeoro. Prima di lui soltanto Pelé e Friedenreich erano riusciti a sfondare il muro dei mille goal, e dopo soltanto Tulio, per restare ai soli giocatori brasiliani.

Lui, recuperato il pallone in fondo alla rete, esplode in un pianto liberatorio, sommerso dagli abbracci dei compagni di squadra. Poco importa se la FIFA gliene riconosce ufficialmente soltanto 929.

"Ho avuto l'opportunità di raggiungere questo traguardo non solo per me, i miei genitori e la mia famiglia, ma per il mondo intero. - dichiara ai giornalisti di 'O Globo', accorsi sul campo - È stato Dio a volere che oggi la palla entrasse in rete. È un momento straordinario della mia vita".

"Mi fa grande piacere raggiungere questo traguardo, - aggiunge -  soltanto Pelé c'era riuscito (in realtà O Rei non era stato l'unico). A livello individuale è il più grande risultato della mia carriera. Lo dedico alla mia famiglia, ai miei figli. Sono molto emozionato. Per ora, grazie. Grazie mille a tutti voi".

In campo i festeggiamenti durano 20 minuti. Romario sostituisce la maglia con una celebrativa e viene addirittura abbracciato da sua madre, che in qualche modo riesce a infiltrarsi sul terreno di gioco. Chiude con 6 partite e 3 goal, e l'anno seguente, il 15 aprile 2008, annuncia il suo ritiro. Salvo ripensarci nel 2009 per una promessa fatta al padre, morto l'anno prima, e giocare i suoi ultimi 25 minuti il 26 novembre 2009 nelle vesti di allenatore-giocatore dell'America di Rio, con cui vince il campionato di Serie B.

RomarioGetty Images

L'ALTRO ROMARIO: FRA DONNE, SESSO E POLITICA

Fuori dal campo la vita privata di Romario ha poco da invidiare ai protagonisti del gossip. L'attaccante ha tre matrimoni falliti alle spalle, 6 figli riconosciuti avuti da 4 donne diverse e tante scappatelle. Come quando dichiara di aver fatto  sesso prima di giocare la finale dei Mondiali del 1994 . Non ovviamente con la sua prima moglie, Monica Santoro, che non era con lui e ci mette poco a presentargli la richiesta di divorzio.  Nel 2009 finisce anche in carcere per non averle corrisposto gli alimenti.

Cambiano le mogli, visto che dopo Monica sposa prima Danielle Favato e quindi Isabella Bittencourt, ma i tradimenti sono di routine anche durante la Copa America 1997 in Bolivia. 

"Andava così - ha raccontato Ronaldo, suo compagno di squadra - scendevamo dal retro dell'albergo del nostro ritiro: Romario era il primo a scavalcare il muro e subito dopo arrivavo io. Intanto dall'altra parte, per strada, c'era un taxi ad aspettarci".

Fra le sue 'imprese' ci sono anche un rapporto con la sua fidanzata consumato al Maracaña e il sesso di gruppo.

"Una volta mi sono attardato per il controllo antidoping, - ha detto a 'O Globo' nel 2010 - quando sono tornato molti se n'erano andati, c'era la mia ragazza e avevo voglia di farlo... Ho avuto anche esperienze di sesso di gruppo. Tuttavia in questi casi mi piaceva soprattutto fare scherzi. Questo del sesso di gruppo è abbastanza comune negli sport collettivi. Come si fanno molte cose insieme, si fa anche sesso".

Qualche tempo fa hanno fatto discutere i suoi consigli a Gabriel Jesus prima dei Mondiali di Russia 2018.

"Fai tanto, tanto sesso. - ha consigliato dalle pagine del quotidiano 'Lance' - Fare l'amore è una delle mie raccomandazioni, oltre che sfruttare al massimo i giorni liberi e, naturalmente, concentrarsi a pieno nei giorni delle partite e durante i match stessi".

Anche oggi che ha 57 anni suonati, l'ex attaccante non ha smesso di frequentare le belle donne e ultimamente si è segnalato per esser stato con Ana Karoline Nazario , più giovane di lui di ben 31 anni.

Passato alla politica, nell'ottobre 2010 Romario diventa  deputato con il Partito socialista brasiliano  e successivamente, nel 2014, è rieletto ma stavolta come senatore. L'ex attaccante non ha mai dimenticato la sua infanzia difficile: "Porto la voce delle favelas nel mondo", ama ripetere. Del resto è stato sempre un simbolo della sua gente, che lo ha sempre sostenuto e difeso e per i quali è un mito alla stregua dei grandissimi di sempre. Poco importa se la FIFA non gli riconosca il traguardo dei mille goal.

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