Meno di un anno fa la Juventus annunciava la cessione di Moise Kean all'Everton per 30 milioni di euro facendo così storcere il naso a parecchi tifosi bianconeri, convinti che quel giovanissimo attaccante avrebbe fatto ancora comodo alla Vecchia Signora.
I primi mesi di Kean in Premier League, però, sembrano dare ragione alla Juventus che ha deciso di non scommettere più su un giocatore sicuramente promettente ma anche abbastanza difficile da domare. Il tutto ricavando peraltro dalla sua cessione pure una robusta plusvalenza a bilancio.
A dire il vero l'accoglienza in Inghilterra per Kean è trionfale tanto che il 10 agosto scorso, quando subentra nei venti minuti finali contro il Crystal Palace, i tifosi dell'Everton gli riservano addirittura un'ovazione. Le aspettative d'altronde sono altissime ma il campo purtroppo dirà tutt'altro.
Kean infatti gioca solo due partite da titolare in Premier nelle prime dieci, collezionando per il resto altri sette spezzoni di gara senza di fatto lasciare traccia. Almeno in campo.
Fuori invece l'attaccante italiano inizia a fare parlare di sè quando Marco Silva, allora ancora tecnico dell'Everton, lo manda in tribuna contro il Southampton a causa di un ritardo alla riunione tecnica giustificato da Kean con alcuni problemi intestinali accusati durante la notte.
Prossima partita
Ritardi che però, come rivelato da Giorgio Chiellini nella sua autobiografia, non sono una novità per Kean. Anche se il capitano della Juventus respinge il paragone tra l'ex compagno e Mario Balotelli.
Getty"Nelle giovanili della Juventus è stato messo molte volte in punizione, ma quando poi ha giocato in prima squadra si è sempre mostrato molto rispettoso verso il gruppo. Qualche volta non sente la sveglia e arriva in ritardo, ma sono comportamenti che è possibile cambiare senza difficoltà".
L'avvicendamento in panchina con l'arrivo di Carlo Ancelotti a fine dicembre sembra poter rilanciare Kean che prima deve però fare i conti con un'altra cocente delusione proprio all'Old Trafford, il teatro dei sogni di ogni giovane calciatore.
L'ex attaccante della Juventus infatti viene inserito da Ferguson, traghettatore dell'Everton tra la vecchia e la nuova gestione, a venti minuti dalla fine nella gara in casa del Manchester United sul risultato di 1-0 prima di essere richiamato in panchina dopo che gli ospiti hanno raggiunto il pareggio. Stavolta però nessuna punizione.
"Non ho sostituito Moise Kean per la sua prestazione, ma ho dovuto fare un cambio per perdere un po' di tempo. Questo perché ho così tanti attaccanti in panchina, e posso decidere dunque di piazzare un'altra sostituzione. Niente di personale contro di lui".
Kean deve quindi aspettare il 2020 per poter finalmente festeggiare il primo goal inglese, che arriva il 21 gennaio nella gara casalinga pareggiata contro il Newcastle. Un goal che non gli basta comunque a convincere Ancelotti dato che nelle successive cinque partite il tecnico lo farà partite sempre dalla panchina.
Il tutto fino allo stop causa pandemia ed al periodo di lockdown durante cui Kean finisce di nuovo sulle prime pagine dei giornali per il video di una festa privata che circola su un gruppo Snapchat, video in cui si vede l'attaccante violare le norme anti-coronavirus e che costringe l'Everton a diramare un comunicato ufficiale.
"L‘Everton è sconvolto nel venire a conoscenza di un incidente in cui un giocatore della prima squadra ha ignorato le linee guida del governo e la politica del club in relazione alla crisi del Coronavirus. Il club ha fortemente espresso la sua delusione per il giocatore e ha chiarito che tali azioni sono completamente inaccettabili. Le persone straordinarie del Sistema Sanitario Nazionale meritano il massimo rispetto per il loro duro lavoro e sacrificio. Il modo migliore per mostrare loro rispetto è fare tutto il possibile per proteggerli".
Ecco allora nelle ultime settimane iniziare a circolare insistenti le voci sulla possibilità che Kean torni in Italia. La società più interessata in tal senso sarebbe la Roma, dove peraltro l'attaccante ritroverebbe il suo grande amico Zaniolo. Prima però c'è da chiudere la stagione con l'Everton e magari provare a conquistarsi la riconferma. Sul campo.