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Roberto D'Aversa ParmaGetty Images

Polemiche post Parma-Lazio, D'Aversa: "Inutile che l'arbitro faccia il simpatico"

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Quella che ha visto protagoniste Parma e Lazio è stata una partita che ha lasciato dietro di se una scia di polemiche. A generarla sono state alcune decisioni prese dall’arbitro Di Bello ed in particolare una che nelle battute finali avrebbe potuto cambiare le sorti del match ed anche il volto della classifica.

Al 90’ infatti Cornelius è andato giù in area biancoceleste a seguito di un contatto con Acerbi, il direttore di gara però non ha ravvisato gli estremi per il calcio di rigore ed anzi ha fischiato un fallo contro l’attaccante ducale.

Una decisione che non è andata giù in casa Parma e che Roberto D’Aversa ha ampiamente criticato nel post gara ai microfoni di Sky.

“Cosa devo dire? Tutte le immagini dicono che è rigore netto, lo tira anche per la maglia. C’è anche uno su Bruno Alves visto che il difensore si disinteressa completamente del pallone. Cosa dobbiamo commentare? Faccio fatica. Quando una squadra è la più corretta del campionato, e i dati dicono questo del Parma, poi si passa dalla parte degli stupidi. A me non piace mai commentare gli episodi arbitrali, ma è inutile che l’arbitro fa il simpatico nell’intervallo, deve fare il simpatico dirigendo in maniera corretta. Già ha detto nel primo tempo a Cornelius che si è buttato, ma i giocatori vanno studiati e lui è il più corretto dei campionati europei. Ho sempre accettato gli errori, anche quelli più clamorosi col VAR, ma oggi cosa devo dire ai miei ragazzi? Non voglio creare alibi alla mia squadra, ma oggi faccio fatica a parlare”.

Secondo il tecnico del Parma l’arbitro non è andato a vedere l’episodio al VAR per non concedere la massima punizione.

“Se ci fosse andato evidentemente avrebbe dovuto dare il calcio di rigore. Se non si usa il VAR si torna indietro, intanto lo si va a vedere e poi si decide. Abbiamo visto un episodio palese, se non lo diciamo prendiamo in giro una città. Il non andare a vedere non è accettare un errore, vuol dire non essere corretti. Non voglio mancare di rispetto alla Lazio, ma non voglio nemmeno passare per stupido”.

A far eco al tecnico ducale, ecco il pensiero del team manager Alessandro Lucarelli.

"Era rigore netto e non si capisce sia come l’arbitro possa non averlo visto e, ancora peggio, come non possa essere stato richiamato dal VAR La tecnologia è stata introdotta per dare una mano, noi usciamo fortemente penalizzati dalle decisioni arbitrali di questa partita. C’erano due rigori per me: uno su Bruno Alves, uno su Cornelius. In tutte e due le situazioni non è stato richiamato l’arbitro dal VAR, il quale interviene sulle situazioni chiare e non in quelle dubbie: e queste non erano chiare ma chiarissime, eppure non è stato richiamato".

"Siamo dispiaciuti perché non è stato usato correttamente il regolamento prima e la tecnologia dopo. Non possiamo che essere arrabbiati per quello che abbiamo subito questa sera. Hanno influito diversi fattori negativi tra cui le decisioni arbitrali e adesso non ci rimane altro che far sentire la nostra voce, perché l’obiettivo della Lazio non è più importante del nostro: vogliamo essere rispettati come tutti e gli episodi dubbi è giusto che vengano almeno rivalutati per tutti con questa tecnologia che è stata introdotta proprio per dare una mano all’arbitro“.

“Abbiamo cercato di avere spiegazioni dall’arbitro dopo la partita ma non c’è stata possibilità. Io penso che più delle parole parlino le immagini: questa sera possiamo dire di avere subito due torti, non uno".

In precedenza, Simone Inzaghi aveva spiegato, sempre ai microfoni di Sky, cosa era successo nel concitato finale con D’Aversa, parlando di un rigore negato alla Lazio.

“Roberto è un amico, non c’è stata alcuna schermaglia. La Lazio ha meritato di vincere ed anzi c’era anche un rigore ancora più netto a nostro favore per un fallo di Darmian ai danni di Correa. Non ci sono altre cose da dire”.

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