Arriveranno tempi migliori. Ne è certa la Juventus, che di Miralem Pjanic continua a mantenere un'elevata stima, nonostante le ultime apparizioni non siano state delle più convincenti. Un grosso cambiamento, infatti, contempla nuovi usi e costumi da assimilare con i tempi dovuti.
Non sorprende, quindi, che Maurizio Sarri non sia ancora riuscito a proporre la sua miglior espressione sotto la Mole, pur essendo ancora in corsa per provare a vincere tutte le competizioni. Detto ciò, al pari del suo predecessore, l'ex tecnico del Chelsea vede nel bosniaco un perno fondamentale da schierare rigorosamente davanti alla difesa.
Concetto spiegato recentemente dal mister juventino in una delle sue conferenze stampa:
"Mezzala? No, per me Miralem il meglio può darlo in questo ruolo. Ha buone qualità da trequartista. Ha cominciato la stagione con una buona forma, adesso è calato e fatica a tornare sui suoi livelli ma lo collego a una situazione normale durante la stagione".
Insomma, nessuna novità in vista. E se il 29enne di Tuzla è naufragato nella performance di Lione assieme agli altri elementi del reparto metodista, Sarri resta fermamente convinto che il problema sia tutto fuorché tattico.
Da qui, i chiari riferimenti a una velocità d'esecuzione collettiva ancora troppo lenta per i suoi gusti. Perfezionando questo aspetto, dunque, dovrebbero migliorare automaticamente le prestazioni individuali.
Legato alla Signora fino al 2023, con un ingaggio da circa 7 milioni netti annui, Pjanic però potrebbe diventare oggetto di riflessioni al termine dell'annata corrente. Specialmente se alla Continassa dovessero optare per stravolgere il centrocampo, studiando un nuovo percorso formato da caratteristiche differenti.
Occhio, poi, a un'eventuale plusvalenza. Sbarcato nel capoluogo piemontese nell'agosto del 2016 per 32 milioni, il Piccolo Principe - soprannominato così da Francesco Totti alla Roma - continua a vantare una robusta quotazione di mercato. Non a caso, in passato, il PSG ha valutato minuziosamente il fronte, salvo poi non affondare il colpo.
Discorso prematuro, per ora. Ma pure sempre da monitorare, soprattutto se la fase di stanca dovesse proseguire. Compattezza. Questa è la parola del momento in casa Juve, alla ricerca della tanto agognata continuità.


