"Il Milan è la squadra con cui ho giocato 10 anni e ho vinto tanti trofei. Partita speciale, perché la prima volta che l'affronto da allenatore. Tanti bellissimi ricordi, anche se ora nella società in cui ho giocato è rimasto solo Paolo Maldini. E' cambiato un po' tutto. Sarà comunque stupenda, affascinante. Lo era da giocare, lo sarà anche adesso".
No, per Andrea Pirlo quella di oggi non sarà una gara come le altre. Tanti ricordi, troppe emozioni. Magie in campo, in cabina di regia, sfociate collettivamente nella conquista di 2 campionati, 2 Champions League, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana, 2 Supercoppe Uefa e 1 Mondiale per Club. Che Milan, che era. Che Milan, che sta tornando.
Questa sera, infatti, il Diavolo ha l'opportunità di spedire la Signora a -13. Certo, la Juve ha pur sempre la sfida con il Napoli da recuperare, ma un distacco di tale portata sarebbe assai complicato da colmare. Considerando, nel dettaglio, l'inevitabile entusiasmo rossonero già alle stelle.
Ecco perché il Maestro - soprannominato così proprio per le gesta proposte all'ombra del Duomo - è chiamato a centrare un obiettivo che sa tanto di imperativo categorico. In parole povere, tre punti. Anche un pareggio, in virtù delle battute a vuoto proposte nella prima parte di stagione, potrebbe significare ciao ciao scudetto. Concentrazione ai massimi livelli, cercando la svolta: e che svolta.
"Dentro o fuori no, è una partita sicuramente importante, non decisiva. Sappiamo l'importanza di questa gara, a parte la classifica giocare Milan-Juve è sempre stato affascinante, da giocatore e lo sarà altrettanto da tecnico. Giocheremo al nostro meglio, sarà molto importante ma non decisiva per il prosieguo del campionato".
La sensazione, invece, è che sia proprio un dentro o fuori. Ovviamente, acqua sul fuoco. E non potrebbe essere diversamente considerando come Pirlo punti a gestire la situazione evitando di caricare oltremisura un ambiente condizionato anche dagli ultimi casi di COVID-19: Alex Sandro e Juan Cuadrado.
Inventiva sul mercato per cercare di rafforzare la squadra. Me anche in campo, per provare a fermare una compagine che, con il trascorrere dei mesi, è diventata una vera e propria corazzata. Trascinata, tra gli altri, dalle folate di Theo Hernandez. Uno che, se è in giornata, può spostare decisamente gli equilibri. Auguri.
Pirlo, nel suo vecchio catino, è chiamato a superare la prova del nove. Missione complicata, indubbiamente, ma non impossibile. A maggior ragione considerando l'egemonia bianconera in essere, caratterizzata da nove scudetti di fila. Altre rose, altre storie. Tuttavia il DNA resta il medesimo, ed è dei più vincenti.
"Rimonta? Sì, stiamo lavorando per quello. Abbiamo iniziato il 2021 con una vittoria, con un atteggiamento positivo. Abbiamo in testa partita dopo partita per cercare di migliorare classifica, prestazioni. La classifica la valuteremo in base a noi stessi tra due mesi".
Rimonta, sì, parola chiave del momento. Un'ardita ambizione, ma legittima. Pirlo, in versione condottiero, è pronto a trascinare i suoi verso la miglior espressione possibile. Una grande prova, mai come in questo caso, significherebbe molto se non tutto.




