Messi Pallone d'Oro Speaker's CornerGoal/Getty Images

Perché Messi ha vinto il Pallone d’Oro e perché in molti non sono d’accordo

E sono 7. Lionel Messi si porta a casa il settimo Pallone d’Oro della sua carriera, probabilmente uno dei pochi che non ha strameritato in lungo e in largo da gennaio a dicembre.

Il 2021 è stato un anno decisamente strano per il Pallone d’Oro, viziato da un peccato originale, ovvero la mancata assegnazione del premio nel 2020. Quel premio, lo dicemmo allora e lo ribadiamo oggi, è stato letteralmente strappato dalle mani di Robert Lewandowski, che nell’anno segnato dall’esplosione della pandemia, non si era dimostrato soltanto il più brillante nei momenti chiave dai quali di solito dipende l’assegnazione del trofeo, ma proprio il più forte di tutti.

Questa premessa doverosa spiega in parte i motivi dell’insurrezione di molti appassionati di calcio dopo l’assegnazione del trofeo a Lionel Messi. Lewandowski avrebbe meritato il premio lo scorso anno e, poiché anche nell’anno in corso non ha fatto certo male, anzi, assegnargli il Pallone d’Oro 2021 avrebbe messo una toppa e ripagato il polacco del maltolto.

Lewandowski psGoal/Getty Images

Del resto, proprio relativamente all’edizione 2021, mettere tutti d’accordo sul nome del miglior calciatore sarebbe stata impresa impossibile. Lewandowski, come detto, ha vinto poco ma ha segnato tanto, Messi ha segnato meno del solito ma ha finalmente vinto la Copa America con l’Argentina, Jorginho ha vinto sì Europei e Champions League giocando bene… ma se il premio non è mai andato né a Xavi né a Pirlo non si poteva certo pretendere di vederlo tra le mani del centrocampista della nostra Nazionale. Gigio Donnarumma, premiato come miglior giocatore degli Europei, avrebbe sicuramente meritato di più della decima posizione, ma anche Momo Salah, Karim Benzema, N’Golo Kantè e lo stesso Cristiano Ronaldo, secondo alcuni, avrebbero meritato il prestigioso trofeo. Insomma, comunque la si pensi, mettere tutti d’accordo quest’anno sarebbe stato davvero impossibile.

Ed è proprio per questa ragione che forse sarebbe stato più opportuno spingere per Lewandowski, facendo pendere l’ago della bilancia dalla sua parte proprio in virtù di quanto dimostrato - e non incassato - nel 2020.

L'articolo prosegue qui sotto

Parlare di “scandalo”, però, appare eccessivo. Come detto, Messi ha avuto anni migliori e probabilmente non ci sarebbe stato assolutamente nulla di strano se fosse arrivato secondo, terzo, quarto o quinto. Questo appare evidente. E forse sarebbe stato anche più giusto. Ma di riconoscimenti assegnati con scelte più cervellotiche di questa ne abbiamo visti tanti.

Da molti il Pallone d’Oro 2021 è stato paragonato a quello del 2010, quello che lo stesso Messi vinse contro ogni pronostico, a discapito di Xavi, Iniesta e Sneijder. Per non parlare di Diego Milito, escluso persino dalla Top 23. Quello, ad esempio, fu ingiustificabile. Questo premio ricorda più quello del 2019, invece, quando in molti spingevano per Van Dijk ma alla fine il premio andò a Messi che con il Barcellona, quell’anno, aveva vinto “soltanto” la Liga. Col senno di poi, però, due anni dopo, ripensando a quella decisione, lo “scippo” del quale in molti parlarono all’epoca appare meno grave.

Sicuramente decisiva ai fini della vittoria di Messi è stata la Copa America conquistata in estate, primo titolo che la ‘Pulce’ è riuscita a regalare alla sua Nazionale: 4 goal e 5 assist gli sono valsi il premio di miglior giocatore della competizione. Lewandowski, dal canto suo, ha visto la sua Polonia lasciare Euro 2020 già nella fase a gironi, nonostante l’attaccante del Bayern il suo contributo l’avesse dato eccome. Ma purtroppo, in questo caso, vestire la maglia di una Nazionale non competitiva a livello internazionale non l’ha aiutato. E nemmeno il buon senso di molti elettori che, al termine di un anno durante il quale nessun calciatore sembra aver avuto una marcia in più rispetto agli altri, avrebbero forse fatto meglio a premiare chi, lo scorso anno, di marce in più aveva dimostrato di averne più di una.

Pubblicità