Neymar CroatiaGetty/GOAL

Notte da incubo per Neymar: agganciato Pelé, ma ennesima eliminazione

Svanisce, ancora una volta, il sogno di Neymar di riportare il Brasile sul tetto del Mondo. L'eliminazione ai calci di rigore contro la Croazia sancisce l'ennesimo 'dramma' sportivo della storia recente verdeoro, con l'obiettivo della sesta Coppa del Mondo inevitabilmente rimandato di almeno quattro anni.

Non è stata una notte come le altre per la stella brasiliana. Da eroe a sconfitto. Dall'euforia alle lacrime. E' finita nel peggiore dei modi, proprio quando il traguardo sembrava ormai ad un passo.

'O Ney' - dopo aver sfiorato il goal nei tempi regolamentari - ha stappato il match nel primo tempo supplementare con una prodezza degna del suo sconfinato repertorio: il fuoriclasse del PSG si è acceso sullo splendido assist di Paquetá mettendo a sedere Livakovic, prima di scaricare in rete il pallone della grande illusione.

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Un capolavoro, ma soprattutto una rete destinata proiettare il classe 1992 nella storia. E' stata infatti la numero 77 con la maglia della Seleção. Una rete evidentemente significativa che gli ha permesso di agganciare Pelé in vetta alla classifica marcatori di tutti i tempi della Nazionale brasiliana.

Un Neymar in versione recordman sembrava poter rappresentare la chiave per schiudere le porte della semifinale alla squadra di Tite. E invece il sogno ha lasciato gradualmente posto all'incubo.

Prima il pari di Petkovic allo scadere, poi la serie fatale dei calci di rigore. Con gli errori di Rodrygo e Marquinhos che condannano in via definitiva i brasiliani. Il tutto con Neymar spettatore.

PERCHÉ NEYMAR NON HA TIRATO IL RIGORE

Proprio così, perché il 10 avrebbe dovuto calciare il quinto penalty della serie, ma l'errore del suo compagno ha vanificato tale possibilità. Grazie all'esecuzione calciata contro il palo da Marquinhos, infatti, la Croazia è infatti rimasta sul 4-2 a un rigore dalla fine, rendendo vano l'ultimo tentativo brasiliano.

"Neymar avrebbe calciato il quinto rigore, quello decisivo - ha confermato dopo la partita il commissario tecnico Tite, ufficialmente al passo d'addio - La pressione maggiore deve ricadere sulle spalle del giocatore con più qualità e forza mentale".

E così l'ultimo frame del Neymar versione Mondiali lo ritrae in lacrime sul terreno di gioco, vanamente consolato da Dani Alves. Un'altra delusione, comprensibilmente difficile da smaltire.

Nel 2026 - anno della prossima edizione iridata - l'ex Barcellona avrà 34 anni. Probabilmente l'ultima chance per provare a coronare quel grande obiettivo ancora una volta sfumato.

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