Vincenzo Montella sta vivendo in Turchia, alla guida dell’Adana Demirspor, un’esperienza molto importante. I risultati sin qui ottenuti sono stati di grande livello e sono stati accompagnati dalla possibilità di scoprire un calcio totalmente nuovo.
Un calcio del quale fa parte anche Mario Balotelli, la stessa della squadra che Montella allena. Il tecnico italiano, in un’intervista rilasciata a GOAL nel corso del programma Popcast su Twitch, ha spiegato come sta vivendo ‘Super Mario’ questa parentesi turca.
“Fin da quando sono arrivato l’ho visto molto convinto del fatto di voler tornare in Nazionale. L’ho trovato in condizioni molto buone e sono molto contento per lui. Mancini gli ha dato una bella iniezione di fiducia convocandolo di nuovo e Mario ha grandissime ambizioni. Ora sta a lui continuare a progredire nei prossimi mesi. Vedremo come staranno gli altri attaccanti della Nazionale, ma lui a differenza di altri ha il tiro da trenta metri. E’ il nostro giocatore più importante e conosciuto e credo che abbia un contratto lungo che lo lega alla società”.
Montella ha ricordato alcuni dei grandi calciatori che ha allenato nel corso della sua carriera.
“Salah ci ha dato grandi soddisfazioni a Firenze. Se è il più forte che abbia mai allenato? Ho lavorato anche con Totti, con Cassano e Cuadrado. Ho allenato anche Giuseppe Rossi che era straordinario e Mario Gomez. Se è difficile allenare Cassano? Con me si comportò bene, ma con lui vanno spese un po’ di energie in più. Ho avuto la fortuna di allenare grandi calciatori”.
Tra i giocatori allenati da Montella c’è anche colui che negli ultimi due anni è diventato uno straordinario protagonista della Serie A: Dusan Vlahovic.
“E’ una soddisfazione vedere il livello che ha raggiunto. Quando era con me aveva 18 anni ed iniziava a giocare le prime partite di campionato, ma dovevo centellinarlo in una piazza come Firenze, perchè c’era il rischio di bruciarlo. Aveva grandi ambizioni e lavorava molto e proprio questa è la prerogativa che deve avere chi vuole diventare un grande calciatore. Smaniava, ma con umiltà. Adesso da ex calciatore lo capisco e gli auguro tutto il meglio”.
Nel corso del suo primo ciclo alla Fiorentina, Montella ha lavorato anche con Josip Ilicic.
“Gli voglio bene. E’ un ragazzo che sapeva farsi voler bene nello spogliatoio ed era molto simpatico. Nella vita ci sono cose più importanti del calcio ed io gli auguro di stare bene”.
Montella ha anche spiegato come sono cambiate le sue metodologie di lavoro.
“Gli anni ti aiutano ad accumulare esperienza, ma grosso modo i metodi non sono cambiati. Un grande cambiamento c’è stato solo nel primo anno, quando sono passato dai ragazzi ad allenare i grandi”.
Oggi si parla molto di portieri abili con i piedi e chiamati a far iniziare l’azione.
“Io credo che un portiere debba prima di tutto parare, ma deve anche capire il gioco e muoversi in funzione anche di ciò che fanno gli avversari”.


