Nuova frenata per il Milan, che ora non ha più il destino tra le sue mani: lo 0-0 di Torino tiene in vita il Napoli e rilancia l'Inter che, con una partita da recuperare, ha l'opportunità di scavalcare in vetta i cugini e determinare il proprio futuro.
Se i nerazzurri sembrano aver ritrovato lo smalto di un tempo, ora tocca ai rossoneri convivere con un problema di non poco conto: quello del goal, certificato dal rendimento offensivo delle ultime cinque gare di campionato in cui sono arrivate soltanto tre reti.
L'ultima risale al 19 marzo ed è lo 0-1 di Bennacer in quel di Cagliari, ma da allora tutto è cambiato: due 0-0 consecutivi come non accadeva dal dicembre 2018, guarda caso sempre contro Torino e Bologna, col reparto avanzato finito nel mirino della critica. Inoltre era da febbraio 2021 che il Milan non restava a secco in due incontri di fila in Serie A.
Il fisico e l'esperienza di Giroud non sono bastati per avere la meglio sul possente Bremer che, alla sua personale collezione di campioni fermati, ha aggiunto anche il francese; Leão poco ispirato, Brahim Diaz non freddo al momento delle scelte e c'è anche il fattore infortuni, con Ibrahimovic e Rebic a dare forfait a poche ore dal calcio d'inizio.
Una serie di varianti che hanno generato un'ulteriore frenata in chiave Scudetto, in vista della sfida interna contro il Genoa e di un tour de force niente male nelle ultime cinque giornate, decisive per l'assegnazione del titolo di campione d'Italia.
La scarsa incisività in attacco coincide, però, con la solidità difensiva: l'imbattibilità di Maignan in Serie A è giunta a 474', con il discusso goal di Udogie dello scorso 25 febbraio a rappresentare l'ultima rete subita dall'estremo difensore transalpino.
Il Milan però sa bene che per raggiungere l'obiettivo non basta soltanto chiudere la porta a tripla mandata: Pioli dovrà ritrovare qualche bocca da fuoco in più nelle prossime uscite e, se necessario, inventarsene qualcun'altra che non sia per forza un attaccante.


