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Milan e Liverpool, parola a voi: rossoneri appesi a un filo in Champions League

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La Champions League è da sempre considerata l'università del calcio europeo, il banco di prova più duro e prestigioso per chi voglia confrontarsi ad alti livelli: se il Milan fosse uno studente, potremmo dire che per passare l'esame basterebbe uno striminzito '18', il voto minimo ma indispensabile per poter cantare vittoria dopo una lunga fase di studio.

In realtà la valutazione da dare ai rossoneri dovrebbe essere un pizzico più alta ma, nel calcio, come ben si sa i risultati fanno tutta la differenza del mondo e precedono nelle gerarchie le prestazioni: fatta eccezione per le due sfide contro il Porto, la squadra di Pioli si è sempre ben comportata al cospetto di avversari sulla carta più forti, lasciando una buona impressione in chi osserva.

Questa assenza di sintonia tra punti conquistati e qualità del gioco offerta ha generato l'attuale classifica del Gruppo B di Champions League, che vede i meneghini al terzo posto con quattro punti, gli stessi dell'Atletico Madrid e uno in meno del Porto secondo; leader del raggruppamento è il Liverpool che, fin qui, le ha vinte tutte ed ha da tempo staccato il pass per gli ottavi di finale.

Proprio i 'Reds' sulla strada del Milan all'ultima giornata, in un match che dal punto di vista delle motivazioni non avrebbe nulla da significare per gli inglesi: il condizionale è d'obbligo, poiché i ragazzi terribili di Klopp sembrano avere tutta l'intenzione di dare un taglio netto al loro percorso europeo, con un 6 su 6 che legittimerebbe la candidatura alla vittoria finale, tre anni dopo l'ultima volta.

Quasi sicuramente, il Liverpool di scena a San Siro non sarà quello migliore: priorità, come giusto che sia, all'intricata lotta al vertice in Premier League, senza però tralasciare del tutto il contesto europeo, meritevole dell'attenzione necessaria. Salah dovrebbe esserci, così come esserci pilastri come Alexander-Arnold e Mané, con la presenza in mediana di Thiago Alcantara, uno che definire 'riserva' è abbastanza riduttivo.

Insomma, a Klopp la qualità non manca e Pioli dovrà utilizzare le proprie armi a disposizione per contrastarla: la più importante si chiama Zlatan Ibrahimovic, punto di riferimento dell'attacco che ha da poco perso Rafael Leão, mentre in difesa Romagnoli proverà a non far rimpiangere Kjaer, in coppia con Tomori.

Il guardiano dei pali sarà Maignan, protagonista all'andata col rigore parato a Salah: una botta potentissima dell'egiziano, costata al francese un lungo stop in cui è stato sostituito da Tatarusanu. Quel Milan uscì da 'Anfield' senza punti ma con la consapevolezza di potersela giocare contro chiunque o quasi, anche al cospetto di uno squadrone come quello britannico: Rebic e Brahim Diaz misero paura ai migliaia di tifosi di casa, prima della rimonta che attestò tutta la superiorità tecnica del Liverpool.

La voglia del Milan di gettare il cuore oltre l'ostacolo potrebbe fare la differenza nel computo dei 90 minuti di San Siro, ma potrebbe comunque non bastare: un occhio sarà rivolto anche al risultato di Porto-Atletico Madrid che, in caso di successo dei portoghesi, condannerebbe i rossoneri a prescindere dal punteggio ottenuto col Liverpool. Uno scenario che il 'Diavolo' vuole scongiurare ad ogni costo, compreso il 'contentino' della retrocessione in Europa League: il minore dei mali, ma pur sempre un male.

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