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Michael Essien ChelseaGetty Images

Michael Essien, 'Il Bisonte' giramondo: da stella in Premier League ai flop con Real e Milan

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Nato difensore, darà il meglio di sé come centrocampista in grado di giocare a tutto campo, grazie alla prorompente fisicità che gli farà guadagnare il soprannome di 'Bisonte'. Michael Essien, esploso in Francia con il Lione, ha speso gli anni migliori della sua carriera in Inghilterra con il Chelsea, club cui ha legato i suoi maggiori successi.

Con la Nazionale ghanese ha partecipato ai Mondiali 2006 e 2014 ma un grave infortunio ha segnato il suo rapido declino dopo i 30 anni. Le esperienze con Real Madrid e Milan si riveleranno infatti deludenti, e lo porteranno poi a girare il Mondo fra Grecia, Indonesia e Azerbaijan, dove chiuderà la carriera da calciatore. Dal 2020 fa parte dello staff tecnico del club danese dell'FCNordsjaelland nel ruolo di vice di Flemming Pedersen.

LA POVERTÀ IN AFRICA E LE PRIME ESPERIENZE

Michael Essien nasce ad Accra, capitale del Ghana, in Africa Occidentale, il 3 dicembre 1982. Cresce in un ambiente povero, situazione che lo accomuna a tanti calciatori africani, ma i suoi genitori, la madre, Aba Gyandoh, e il padre, James Essien, ci tengono alla sua formazione scolastica, che nel Paese che si affaccia sul Golfo di Guinea è gratuita fino ai 16 anni.

Essien frequenta così prima la Gomoa Nyanyano DC Primary and JSS, e successivamente si diploma al College Sant'Agostino di Cape Coast. Adempiuto l'obbligo scolastico, però, a 16 anni Michael inizia a giocare a calcio con un club locale, il Liberty Professionals, con il quale inizia a mettersi in evidenza.

DAI MONDIALI UNDER 17 ALLA CORSICA

A 17 anni è convocato nelle Giovanili del Ghana, con cui nel 1999 partecipa ai Campionati del Mondo Under 17 in Nuova Zelanda. Gli osservatori delle big d'Europa si annotano il suo nome e nel 2000 si fa avanti per lui il Manchester United, che lo invita in Inghilterra per un provino.

Il ragazzo, nonostante un contesto ambientale molto diverso dalla sua terra d'origine, gioca da difensore centrale e dimostra di saperci fare. Gioca anche una gara con la squadra Under 17 dei Red Devils contro il Derby County, che vince quella partita. Viene a vederlo anche Sir Alex Ferguson, che dà l'ok ai dirigenti per il tesseramento.

Purtroppo però, le intenzioni del Manchester United sono stroncate sul nascere dalla burocrazia: Essien non ottiene il Permesso di lavoro, particolarmente rigido in Gran Bretagna, e deve dire addio al sogno di indossare la blasonata maglia rossonera e tornare in patria. A questo punto tiene in forte considerazione l'ipotesi di un'esperienza in Belgio con l'Anversa, ma è mamma Aba a decidere: andrà in Francia, o meglio, in Corsica, per unirsi ancora minorenne al Bastia, che attraversa un buon momento nella sua storia.

I Leoni di Furiani hanno vinto nel 1998 la Coppa Intertoto e nel 1995 sono stati finalisti della Coppa di Francia, persa a Parigi contro il PSG di Weah e Ginola. Il tecnico dei corsi, Frederic Antonetti, intravede in lui qualcosa di speciale e decide di dargli fiducia da subito come centrale difensivo nonostante la giovane età.

Così Essien debutta in Ligue 1 a 17 anni il 30 settembre, nella vittoria interna per 1-0 sul Metz. Il suo primo goal arriva nel girone di ritorno proprio nella sfida in trasferta con il Metz, persa 3-2 dagli isolani. Nel suo primo anno in Francia il ghanese colleziona 13 gare con un goal, e ha un buon rendimento. Nell'estate 2001 approda alla guida del Bastia Robert Nouzaret e il nuovo tecnico, notando la sua abilità nel recuperare palloni, decide di spostarlo in mezzo al campo da mediano o mezzala.

L'intuizione è vincente, perché Essien forma con Dieuze e Juenechamp un trio di centrocampisti invidiato dalle big di campionato e lo ripaga con grandi prestazioni. Inizia a segnare goal pesanti, tanto da decidere le gare con Nantes, Lorient e Guingamp. Il ghanese mette insieme 24 presenze e 4 goal in campionato, chiuso dal Bastia all'11° posto, mentre i Turchini raggiungono la finale di Coppa di Lega, perdendo tuttavia la gara decisiva di Saint Denis con il Lorient.

Essien conferma la sua crescita anche sotto la guida di Gerard Gili, il nuovo allenatore, e con una stagione 2002/03 da 29 presenze e ben 6 goalin Ligue 1, nonostante i 12 cartellini gialli rimediati, si afferma come uno dei migliori centrocampisti del calcio francese ed entra ufficialmente nel mirino delle big d'Oltralpe. Il Bastia, che chiude con un 12° posto il torneo, non può più tenerlo e deve discutere il suo trasferimento.

L'ESPLOSIONE CON IL LIONE

Per Essien si fanno avanti il Marsiglia, il PSG e il Lione. Il Bastia accetta la miglior proposta, che è quella del PSG, ma il ghanese rifiuta il trasferimento a Parigi e il club corso deve accordarsi suo malgrado con il Lione, dove il giovane centrocampista approda per 7,8 milioni di euro.

Lasciata la Corsica con 12 goal in 74 presenze complessive, il tecnico Le Guen gli affida il posto da mediano titolare con la maglia numero 4. Il suo compito è in pratica quello di coprire le spalle al numero 10, il brasiliano Juninho Pernambucano, giocatore tecnico e specialista dei calci piazzati, e di far ripartire l'azione, trasformandola da difensiva ad offensiva.

In quel ruolo e con quei compiti tattici Essien è uno dei giocatori fondamentali della squadra che vince per 2 anni di fila la Ligue 1 nel 2003/04 e nel 2004/05 e 2 Supercoppe di Francia. In squadra ci sono anche il futuro rossonero Dhorasoo e Florent Malouda.

Lyon's Ghanean midfielder Michael Essien (R), Sylvain WiltordGetty

Il primo campionato, in cui colleziona 34 presenze e 3 goal, è vinto con 3 lunghezze di margine sul PSG, secondo classificato. Con il Lione Essien debutta anche in Champions League(8 presenze e zero reti) il 17 settembre 2003 nella sfida del girone contro i belgi dell'Anderlecht (1-0) ma i francesi devono arrendersi ai futuri campioni d'Europa del Porto nei quarti di finale (2-0 a Oporto, 2-2 in casa).

Nel 2003 Essien è inserito per la prima volta nella TOP11 della Ligue 1. Il secondo anno lo vede crescere ulteriormente nelle statistiche, con 37 presenze e 4 goal in campionato, e soprattutto consacrarsi definitivamente a livello europeo: segna infatti ben 5 goal in 10 presenze totali in Champions League, fra cui una doppietta nel 7-2 del ritorno degli ottavi di finale contro il Werder Brema.

Se in patria il dominio del Lione è netto (12 punti di distacco dal Lille, secondo classificato), in Europa però la squadra di Le Guen è ancora una volta fermata ai quarti di finale, stavolta dal PSV Eindhoven, vittorioso ai calci di rigore nel ritorno in Olanda dopo un doppio 1-1.

Per Essien, premiato a fine stagione come Giocatore dell'anno della Ligue 1 e piazzatosi 22° nella graduatoria del FIFA World Player e 35° in quella del Pallone d'Oro, è arrivato comunque il momento di spiccare il grande balzo verso la consacrazione definitiva: su di lui mettono gli occhi le grandi squadre del Vecchio Continente, e alla fine sarà il Chelsea di Roman Abramovich ad avere la meglio e ad aggiudicarsi il cartellino del ghanese.

STELLA IN PREMIER LEAGUE CON IL CHELSEA

Essien saluta il Lione con 13 goal in 96 presenze totali e si trasferisce ai Blues per circa 38 milioni di euro, cifra che supera i 37 milioni e mezzo versati dal club londinese al Marsiglia per Drogba e lo rende nel 2005 il giocatore più pagato della storia del Chelsea. Successivamente sarebbe stato superato dallo spagnolo Fernando Torres. Il giocatore firma un quinquennale.

"So quanto valgo come calciatore, - dichiara a 'UEFA.com' dopo la firma - ma non credo di valere tutti quei soldi. D'altronde non è colpa mia, il calcio va così, non ci posso fare nulla".
"Non era possibile restare al Lione. - aggiunge - Non appena il Chelsea si è dimostrato interessato, ho deciso di trasferirmi. Sono molto contento di questa nuova avventura, è come un sogno che diventa realtà".

Il centrocampista ghanese sceglie la maglia numero 5 dei Blues e, complice l'infortunio occorso a Makelele, dopo il debutto in Premier League da subentrante contro l'Arsenal è subito impiegato da José Mourinho come interno titolare nel centrocampo londinese in coppia con Frank Lampard.

La coppia rasenta la perfezione e il Chelsea vola, vincendo a fine anno il titolo inglese, il terzo nella storia del club. Essien segna anche 2 reti, la prima l'11 marzo nel derby di Londra contro il Tottenham, la seconda il 17 aprile nel 3-0 sull'Everton con un tiro potentissimo dalla distanza. Chiude la stagione con 42 presenze e 2 reti, guadagnando il 34° posto nella classifica del Pallone d'Oro (migliorando il piazzamento dell'anno precedente) e il premio di Calciatore africano dell'anno per la BBC.

Michael Essien ChelseaGetty Images

Il 2° anno a Londra lo vede migliorare il suo bottino realizzativo (2 goal in Premier e altrettanti in Champions), ma la squadra si piazza 2ª in Premier e arriva in semifinale in Europa, venendo estromessa dal Liverpool ai rigori. Essien realizza un goal all'esordio nel girone con il Werder Brema e poi nel ritorno dei quarti al Mestalla contro il Valencia, dopo un periodo di assenza per un infortunio al ginocchio, gara che termina 1-2 per gli inglesi e li fa accedere in semifinale.

In campionato è particolarmente importante la rete del pareggio nel derby contro l'Arsenal nel dicembre 2006. La stagione 2006/07 si chiude per il ghanese con 55 presenze e 6 goal e il 'Double' di coppe Nazionali: nella finale di FA CUp i Blues superano 1-0 il Manchester United grazie ad una rete nei tempi supplementari di Drogba, mentre in League Cup è l'Arsenal a capitolare ancora grazie ad una doppietta del forte attaccante ivoriano.

Il ghanese inizia alla grande anche la stagione 2007/08, la sua terza a Londra, segnando il goal che vale la vittoria sul Birmingham City e il nuovo record inglese di imbattibilità casalinga, demolendo quello precedente del Liverpool. Alla fine del 2007 arrivano nuovi riconoscimenti per il centrocampista: Essien si piazza 15° nel FIFA World Player e 24° nelPallone d'Oro. Inoltre è secondo dietro a Kanouté nella classifica del Pallone d'Oro Africano.

Sebbene si tratti di un'annata 'storta' per i Blues, che si separano dallo Special One dopo 7 gare, e guidati dall'israeliano Avraham Grant collezionano secondi posti in sequenza, il centrocampista ex Lione segna 6 goal, tutti in campionato, in 46 presenze complessive, ma i londinesi si piazzano alle spalle del Manchester United di Cristiano Ronaldo in Premier, perdono a inizio anno ai rigori il Community Shield contro i Red Devils e sempre ad opera dei mancusiani sono sconfitti a Mosca il 21 maggio 2008: 7-6 ai rigori il punteggio in favore dei rossoneri dopo l'1-1 con cui si chiudono i supplementari.

A completare un'annata sfortunata per il Chelsea anche il k.o. nella finale di League Cup contro il Tottenham, che si impone 2-1 in pieno recupero grazie ad una rete di Woodgate. Nel luglio 2008 Essien può comunque 'consolarsi' con il rinnovo del contratto fino al 2013. Ma la sfortuna è dietro l'angolo per il ghanese: il 5 settembre 2008, giocando con la sua Nazionale contro la Libia, si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Michael Essien Salomon Kalou Florent Malouda Didier Drogba Chelsea Champions LeagueGetty Images

È operato e rivede il campo dopo 6 mesi di stop il 7 marzo 2009, subentrando a John Obi Mikel negli ultimi 25 minuti della sfida di FA Cup contro il Coventry City. In panchina'lo Stregone' olandese Guus Hiddinkè subentrato a Felipe Scolari ed Essien darà alla squadra il suo apporto nella parte finale della stagione, in particolare in Champions League, dove i londinesi, eliminati Juventus (3-2 complessivo, con uno dei goal realizzato a Torino proprio dal ghanese) e Liverpool, sono attesi dalla difficile semifinale con il Barcellona di Guardiola.

Al Camp Nou la gara di andata si chiude senza goal, e tutto è rimandato al ritorno di Stamford Bridge. Qui Essien sale in cattedra, e firma uno dei goal più belli della sua carriera: si coordina al volo da fuori area e con un sinistro potente e spettacolare insacca alle spalle dell'incredulo Victor Valdés la rete dell'1-0 per gli inglesi.

La gara è però lunga e difficile: Iniesta, servito da Messi dopo un errore difensivo di Essien, che non riesce a controllare una palla vagante, pareggia infilando nel sette. Ovrebo, il cui arbitraggio sarà molto discusso, dopo aver espulso Abidal non concede in pieno recupero un rigore 'solare' ai londinesi per un tocco di mani in area di Eto'o. Finisce 1-1 e in finale, nonostante la prodezza balistica del centrocampista ghanese, vanno i catalani.

I Blues si rifanno in Coppa d'Inghilterra, con una vittoria in rimonta sull'Everton che regala al club il trofeo per la quinta volta nella propria storia. Per Essien l'anno, compromesso dall'infortunio, si chiude con sole 18 presenze e 3 reti anche se il goal rifilato al Barcellona sarà eletto dai tifosi dei Blues come 'Goal dell'anno'.

La stagione 2009/10 vede Essien partire molto forte sotto la guida di Carlo Ancelotti: il 24 ottobre segna al Blackburn la prima rete stagionale con un tiro dalla lunga distanza. Successivamente firma la prima doppietta personale in maglia Chelsea contro il Wolverhampton (rete di testa e rasoterra angolato da fuori area), sfiorando a più riprese il tris.

Ma ancora una volte sarà la sorte a giocargli un brutto scherzo: nel gennaio 2010si fa male in Coppa d'Africa e deve saltare il resto della stagione per un serio problema al menisco. Totalizza 22 gare e 4 goal e vince il Community Shield battendo il Manchester United (6-3 ai rigori) e ancora l'FA Cup (1-0 sul Portsmouth con rete decisiva di Drogba). A fine stagione, poi, i suoi compagni gli regalano la seconda Premier League della carriera, con una sola lunghezza di vantaggio sui rivali del Manchester United.

Nonostante i problemi fisici, il club gli prolunga ulteriormente il contratto fino al 2015. Essien rivede il campo il 17 luglio 2010, dando la vittoria ai suoi con la rete decisiva nell'amichevole con il Crystal Palace. La stagione 2010/11 sarà l'ultima su buoni livelli per il centrocampista: Essien totalizza infatti 44 presenze e 4 goal, pur alternando buone prestazioni a gare sottotono.

Nel luglio 2011, poi, durante la preparazione precampionato sotto la guida del nuovo tecnico, André Villas-Boas, si rompe illegamento crociato anteriore del ginocchio destro e il menisco. Viene operato dopo pochi giorni ma si dice che la sua carriera sia a rischio, tale è la gravità del trauma riportato. Invece il ghanese stupisce tutti e a fine 2011 riprende ad allenarsi, per poi tornare in campo a gennaio.

Con altri veterani della squadra, entra tuttavia in conflitto con il suo allenatore, che alla fine è rimosso da Abramovich in favore di Roberto Di Matteo. Quest'ultimo inizialmente dà fiducia ad Essien, ma poi lo relega in panchina, almeno in Europa, e il centrocampista deve guardare senza giocare i compagni conquistare la Champions League il 19 maggio, battendo 6-5 ai rigori il Bayern Monaco.

Michael Essien GhanaAFP

DUE MONDIALI CON IL GHANA E IL GRAVE INFORTUNIO

Oltre a diventare una stella nel calcio inglese con il Chelsea, Michael Essien ha avuto un ruolo importante nella sua carriera anche con la maglia della Nazionale ghanese, che ha vestito per la prima volta il 4 gennaio 2002 in amichevole contro l'Egitto, dopo aver militato con le Rappresentative Under 17 e Under 20, con cui si classifica 2° ai Mondiali di categoria del 2001.

Con la Nazionale maggiore del Ghana Essien partecipa a due edizioni diverse dei Mondiali, quella del 2006 in Germania, culminata con il raggiungimento degli ottavi (le Stelle Nere sono eliminate dal Brasile, vittorioso 3-0), e quella del 2014 in Brasile, in cui la squadra è eliminata nella fase a gironi e va in campo unicamente nella sconfitta per 2-1 contro gli Stati Uniti.

Essien deve invece saltare per infortunio i Mondiali 2010 in Sudafrica e in Coppa d'Africa coglie un 3° posto nell'edizione 2008. Il match dei Mondiali 2014 è anche l'ultima delle sue 59 presenze con 9 goal con le Stelle nere d'Africa.

Michael Essien of Real MadridLa Liga

L'ADDIO AL CHELSEA E I FLOP CON REAL E MILAN

Con il secondo grave infortunio ai legamenti e l'età che avanza, Essien non è più il giocatore devastante di qualche anno prima. Il Chelsea, il 31 agosto 2012, decide allora di mandarlo in prestito al Real Madrid, destinazione gradita da da Michael, che ritrova il suo mentore José Mourinho.

Nella conferenza stampa di presentazione, lo 'Special One' lo chiama "mio figlio", mentre il giocatore si rivolge tecnico come "mio papà",a riprova del forte legame fra i due. Essien colleziona in tutto 35 presenze e 2 goal con la camiseta blanca, il primo con il Saragozza il 3 novembre 2012, il secondo nel 4-2 dell'ultima giornata di Liga contro l'Osasuna, dedicato proprio al suo allenatore. Ma le merengues non vincono nulla, a parte la Supercoppa di Spagna conquistata prima che il ghanese mettesse piede nella penisola iberica.

Nell'estate 2013 Essien torna dunque al Chelsea, proprietario del suo cartellino, ritrovando Carlo Ancelotti, con cui non si era lasciato bene. Fino a gennaio mette insieme appena 9 presenze, che saranno anche le ultime con la casacca dei Blues: il centrocampista ghanese dopo 25 goal in 256 gare con i londinesi decide di voltare pagina e nel gennaio 2014 firma per il Milan.

Essien MilanGetty
"Penso che possa fare molto bene. - dichiara l'a.d. rossonero Adriano Galliani subito dopo la fumata bianca - È un giocatore che si adatta bene al modulo del 4-2-3-1. Peraltro ci torna molto utile per la Champions League visto che proprio oggi è stato rigettato il ricorso contro le due giornate date a Montolivo quindi servirà contro l'Atletico. Avevamo proprio bisogno di un mediano. Domani farà le visite mediche, mi piacerebbe che seguisse le orme di un grande campione come Desailly".

Le attese sono importanti, ma i rossoneri di Clarence Seedorf (subentrato a Tassotti dopo l'esonero di Allegri) sono una squadra in difficoltà, ben lontana da quella composta da campionissimi di qualche anno prima, ed Essien non è più il giocatore in grado di fare la differenza in mezzo al campo. Sceglie la maglia numero 15 e fa il suo esordio in Serie A l'8 febbraio contro il Napoli al San Paolo (vittoria per 3-1 dei partenopei).

"Sono molto contento di aver giocato 90 minuti come non succedeva da molto tempo. - dichiara dopo il fischio finale - Purtroppo il risultato della partita non è stato molto positivo. Dobbiamo continuare a giocare assieme e le cose potranno solo che migliorare. Credo di essere migliorato nel corso della partita. Mentre la partita andava avanti mi sono sentito sempre meglio, è stato importante per me e penso che più giocherò e meglio sarà. Ho provato a fare goal, a segnare, purtroppo non è andata bene". 

Nonostante le buone intenzioni, fra molteplici infortuni muscolari e scarsa brillantezza, Essien finisce presto fra le riserve. Nei primi 6 mesi rossoneri mette insieme 9 presenze, di cui 7 in campionato e 2 in Champions League, ma non incide, anzi. Resta con il Milan, anche nel 2014/15, sotto la guida di Pippo Inzaghi, aggiungendo altre 13 gare di campionato per un totale di 22 presenze e zero reti. Ma in Italia il ghanese sarà poco più che un carneade.

GRECIA, INDONESIA E AZERBAIJAN

In un anno e mezzo di prestazioni anonime non riesce a dimostrare il suo valore in Italia e scaduto il contratto col Chelsea, ad inizio luglio 2015 firma un biennale a parametro zero a 800 mila euro a stagione con i greci del Panathinaikos. Ma in terra ellenica resterà un solo anno (15 presenze e una rete), con la rescissione consensuale del contratto nell'autunno 2016.

Dopo che il giocatore è liberato dal suo contratto, però, il Panathinaikos non corrisponde al ghanese la somma pattuita ed Essien si rivolge allora ad un tribunale, che gli darà ragione, ordinando al club ateniese di pagare al suo ex calciatore le somme pattuite.

Nel settembre 2016 Essien rispedisce al mittente una proposta arrivata da parte degli australiani del Melbourne Victory. A 33 anni, dopo i gravi infortuni avuti, capisce però di non essere più quello di una volta e considera un trasferimento in mete esotiche.

Così il 13 marzo 2017 accetta la proposta del club indonesiano del Persib Bandung.

"Spero di fare da apripista ad altri calciatori perché vengano a giocare in Indonesia", dichiara.
EssienPersib

Il centrocampista disputa in tutto 30 partite, segnando 5 goal. Nel marzo 2018, dopo un anno, viene liberato dal club, che aveva raggiunto il numero massimo di stranieri utilizzabili in base al regolamento del campionato locale.

Ma Essien ha ancora voglia di giocare. Così dopo un anno di inattività, nel marzo 2019 firma un contratto di un anno e mezzo con il Sabail FK della Premier League azerbaijana. Nell'ex Repubblica sovietica il ghanese diventa anche collaboratore tecnico della squadra Under 19. Dopo 15 gare complessive, nel marzo 2020, all'età di 37 anni, appende definitivamente le scarpette al chiodo.

COSA FA OGGI ESSIEN

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Essien nell'agosto 2020 si allena con il club danese dell'FCNordsjaelland. Quest'ultimo ha infatti una partnership con la Right to Dream Academy in Ghana. Si pensa ad un possibile ritorno al calcio giocato, invece nel mese di settembre viene ufficializzato il suo ingaggio all'interno dello staff tecnico come vice del tecnico Flemming Pedersen. Lo scorso giugno la società militante nella Superliga danese, soddisfatta del suo lavoro, ha prolungato il contratto dell'ex centrocampista fino al 2023,

Da calciatore, il suo palmarès è stato particolarmente ricco: una Champions League, due Premier League, 4 Coppe di Inghilterra, una League Cup, un Community Shield, due Ligue 1 e due Supercoppe francesi. Il rammarico sono stati i gravi infortuni, i quali gli hanno impedito di fare una parte finale di carriera degna degna dei suoi anni d'oro, che lo hanno visto come uno dei centrocampisti centrali più completi a livello mondiale.

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