Davide Astori funeralGetty Images

La surreale giornata di Firenze: il racconto del lungo saluto a Davide Astori

È la festa delle donne, oggi, anche a Firenze. Ma di mimose in giro non se ne vedono. Il clima è surreale, sin dalle prime ore del mattino: negozi chiusi, sole che non scalda ma tanta, tantissima gente per le strade. Tutti in marcia verso Piazza Santa Croce, per andare a salutare Davide Astori. Ma non per l’ultima volta, sia chiaro.

Firenze è ovattata, sembra quasi aver paura di esprimere emozioni. I turisti stranieri domandano come mai i bar del centro siano chiusi: è difficile dar loro una risposta.Poi, minuto dopo minuto, la piazza antistante la Basilica di Santa Croce inizia a popolarsi. Alle 9 ci sono già centinaia di persone: qualcuno ha uno striscione, molti hanno al collo la sciarpa della Fiorentina.

Il liceo artistico Alberti, le cui finestre danno proprio sull’ingresso della Basilica, è pieno di ragazzi che vogliono partecipare al lutto. Da una delle finestre pende uno striscione “D.A. 13. Ciao Capitano”. E di ragazzi, in piazza, ce ne sono tantissimi, circa 8000. Nonostante questo, però, a regnare è il silenzio.

Davide Astori funeral

Un silenzio rispettoso, commosso e commovente. Rotto soltanto dagli applausi scroscianti che accompagnano l’ingresso in Chiesa dei tanti amici di Davide.I tifosi viola, e più in generale l’intera città di Firenze, vogliono fare gli onori di casa. Vogliono ringraziare gli intervenuti, a nome di Davide. E lo fanno come meglio non potrebbero. Un boato accoglie l'ex Bernardeschi, che col popolo viola non si era certo lasciato nel migliore dei modi. Ma oggi non conta più.

Oggi conta solo Davide. E così, quando arrivano gli storici “rivali” della Juventus, parte proprio l’applauso più forte. Un autentico boato, un'ovazione a accoglie Buffon e compagni, rientrati in tempo dall’Inghilterra. Arrivano anche Pasqual e Borja Valero, miti che il popolo viola non ha dimenticato. Ma, col passare dei minuti, tenere il conto dei presenti diventa impossibile: in Piazza è un susseguirsi di applausi che sanno di ringraziamento. Per Totti e per Pippo Inzaghi, per Tommasi e per l’Inter, per Ilicic e per la SPAL. Per tutti. Indistintamente.

Davide Astori funeralGetty Images

Poi arriva lui, Davide. E lì la gratitudine, se possibile, si moltiplica. Firenze applaude il suo Capitano, ancora una volta. Un silenzio difficile da descrivere accompagna la cerimonia funebre, udibile anche all’esterno attraverso gli altoparlanti. Poi, quando a parlare sono il fratello di Davide, Marco, e il croato Milan Badelj, nessuno riesce a contenere l’emozione. Nessuno, addetti alla sicurezza e giornalisti compresi.

Quando Davide Astori lascia la Basilica, ad accoglierlo è un boato da stadio. Cori, applausi, parole d’affetto, fumogeni. Proprio l’accoglienza che ogni calciatore, sin da piccolo, ha sempre sognato e che oggi Davide ha ricevuto, ancora una volta. Ma non certo per l’ultima volta. Firenze non dimenticherà mai il suo sfortunato guerriero e di cori rivolti a lui, siamo certi, ne sentiremo ancora tanti.

“Davide uno di noi”, è il coro che accompagna l’uscita dalla piazza dell’auto che trasporta il corpo di Astori. Il corpo, appunto, perché l’anima di Davide la ‘sua’ Firenze non la lascerà mai.

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