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Argentina Martinez MbappéInstagram Otamendi

La presa in giro dell'Argentina: "Un minuto di silenzio per Mbappé che è morto"

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Che Emiliano Martinez sia un personaggio tutt'altro che banale, beh, lo si è capito da tempo. In campo, intanto, prima con lo strepitoso intervento salvatutto su Kolo Muani e poi con il rigore parato a Coman. Ma soprattutto fuori dal campo, tra un gesto non esattamente da lord inglese durante la premiazionee una provocazione post partita che ha già iniziato a fare il giro del mondo.

Il contesto: i festeggiamenti post Argentina-Francia nello spogliatoio dei nuovi campioni del mondo. Il destinatario: Kylian Mbappé, l'uomo che ha provato in tutti i modi possibili a riportare la coppa a Parigi. Il mezzo per immortalare tutto: il cellulare di Nicolas Otamendi, che ha poi pubblicato il video sui social. La dedica, riadattata per l'occasione: "Un minuto de silencio", ovvero un canto intonato dai tifosi argentini per chiedere ironico rispetto nei confronti di un avversario "che è morto".

"Un minuto de silencio... para Mbappé que está muerto".

Così hanno cantato i giocatori della Selección, guidati dal Dibu. Una presa in giro un po' macabra - e che, in effetti qualche polemica ha già cominciato a suscitarla - nei confronti del giocatore che, con una strepitosa tripletta, ha tenuto in piedi i francesi fino alla lotteria dei rigori.

Retaggio, in realtà, anche di quel che era accaduto nei giorni precedenti, tra la botta di Mbappé e la risposta di Martinez.

"Argentina e Brasile non affrontano lo stesso livello di competizione in Sudamerica - aveva detto il francese - il calcio non è sviluppato come in Europa. È per questo che i vincitori più recenti dei Mondiali sono europei".
"Non sa abbastanza di calcio - gli aveva risposto il portiere dell'Aston Villa - non ha mai giocato in Sudamerica. Se non hai fatto quest'esperienza, faresti meglio a tacere".

Un battibecco verbale che si è trasformato nella sfida personale andata in scena a Lusail. Sul campo ha vinto Mbappé, che ha rifilato a Martinez quattro reti, delle quali tre nei 120 minuti e un'altra nella serie finale dei calci di rigore. Ma l'ultima parola, alla fine, l'ha avuta il Dibu.

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