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La nascita, la Serie C, lo scioglimento e la rifondazione: San Marino, il club-Stato della Repubblica

Oggi si chiama Victor San Marino e milita nel Girone C del Campionato di Eccellenza dell'Emilia-Romagna. Ma il nome non deve trarre in inganno: si tratta proprio della squadra della Repubblica omonima, da non confondere con la Nazionale di San Marino, la quale, rispetto ai normali club, ha alcuni segni particolari.

Il primo, e più significativo, è che è iscritto a due Federazioni, la FSGC (Federazione Sammarinese Giuoco Calcio) e la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), ma fin dalla fondazione, avvenuta nel 1959, ha sempre militato nei campionati italiani.

Oltre a questo non vi è dubbio che San Marino rappresenti una caso particolare, non paragonabile nemmeno alla situazione delle società gallesi (Cardiff City, Swansea City e Wrexham) che partecipano ai campionati inglesi o al Monaco, che prende parte ai campionati francesi. Se proprio si vuole fare un accostamento, la situazione che presenta maggiori analogie è quella con il Football Club Andorra: come il club iberico, che partecipa infatti ai campionati spagnoli sotto l'egida della RFEF, anche San Marino prende parte ai campionati FIGC, e come gli iberici porta lo stesso nome della Nazionale.

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Con San Marino, infatti, ci troviamo infatti di fronte ad un club-Stato, che nella sua lunga storia ha spesso militato fra i Dilettanti, disputando però anche tre campionati di Terza Divisione (2 in C1, uno in Lega Pro Prima Divisione) nel nuovo millennio.

DALLA FONDAZIONE AGLI ANNI OTTANTA

Anno Domini 1959, una data importante per il calcio nella Repubblica di San Marino. La FSGC decide infatti di creare un club che possa partecipare ai campionati italiani. Nasce così la Libertas-Tre Penne che fa da apripista prendendo parte al Campionato di Seconda Categoria 1959/60, chiuso in 10ª posizione.

È tuttavia nell'estate del 1960 che il progetto prende quota e il nome del club è cambiato in Società Sportiva Serenissima. La squadra, che gioca le gare casalinghe nello Stadio di Fiorentino, ha il bianco e l'azzurro come colori sociali, gli stessi della Repubblica di San Marino e della Libertas-Tre Penne, e partecipa dal 1960/61 al Campionato di Seconda Categoria dell'Emilia-Romagna.

Dopo un 4° posto al debutto, ottiene la sua prima Promozione in Prima Categoria nel 1961/62, grazie ad una vittoria sul Chiavicone, compagine di Forlì. Un'altra data importante è quella del 1965: dopo 5 anni di vita, infatti l'S.S. Serenissima passa in mano dalla Federazione, la FSGC, ad un gruppo di privati con a capo l'industriale Carlo Tonolli, e cambia terreno di gioco, passando a disputare le proprie gare interne allo Stadio di Serravalle, che dal 1985 prenderà la denominazione di 'Stadio Olimpico' in quanto sede della prima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati d'Europa.

Nel 1969 la società passa sotto la presidenza di Giancarlo Ghironzi, ex calciatore della Libertas, e nel 1969/70 arrivano la vittoria del Campionato di Prima Categoria e l'ascesa in Serie D. Dopo tre stagioni nel nuovo torneo, tuttavia, la stagione 1972/73 è sfortunata e vede la retrocessione della compagine sammarinese nel nuovo Campionato di Promozione. La Serenissima e la Juvenes, formazione di Dogana, decidono allora di mettere insieme le proprie forze e nell'estate 1973 si arriva alla fusione, che dà vita all'Associazione Calcio San Marino.

Il neonato club si dota di un nuovo stemma molto bello e particolare, da cui deriverà il soprannome. Lo stemma raffigura infatti al centro, su sfondo azzurro, un Titano che con la mano destra tiene una spada e con la mano sinistra un pallone da calcio. Ai piedi del Titano trovano spazio due cerchi, uno a destra e uno a sinistra: all'interno del primo sono raffigurate delle torri con dei palloni da calcio, all'interno del secondo le Tre Torri di San Marino (Guaita, Cesta e la Torre del Montale).

I Titani, secondo la mitologia greca, erano le divinità più antiche, le forze primordiali del cosmo che imperversavano sul Mondo prima dell'arrivo degli dei dell'Olimpo, ma Titano è anche il Monte Titano, il punto più alto della Repubblica di San Marino.

Sopra al disegno del Titano, in ogni caso, sono presenti una serie di strisce bianche e azzurre. Intorno all'immagine della divinità ci sono invece quattro pergamene, ognuna con una scritta: quella superiore porta il nome del club, mentre in basso e ai lati prende forma la frase: "Titanus aggressurus Olimpus", che significa: "Il Titano attaccherà l'Olimpo".

Nonostante la Fusione, i risultati in Promozione del neonato San Marino non sono all'altezza delle ambizioni della società, che nel 1976 rinuncia all'iscrizione in Promozione e riparte dalla Prima Categoria emiliana. Dopo 4 anni di purgatorio, nel 1979/80 San Marino vince la Prima Categoria dell'Emilia-Romagna e torna in Promozione.

Fino al 1985 la storia del club che porta il nome della Repubblica più antica al Mondo è la storia di una società dilettantistica comune a tante altre realtà, nonostante le sue peculiarità storiche e di appartenenza a tutti gli effetti ad un altro Paese. Ma a metà degli anni Ottanta inizia la scalata più entusiasmante della storia calcistica del San Marino, inteso come club.

Dal 1985 al 1988 San Marino centra 3 promozioni in 4 anni, passando dalla Prima Categoria alla Serie C2. La prima volta fra i professionisti non si scorda mai e arriva nel 1988 con Gabriele Lucchi in panchina e il nuovo presidente Germano De Biagi. In occasione dell'approdo in Serie C2 c'è un nuovo cambio di nome, e il club diventa Calcio San Marino.

GLI ANNI DELLA SERIE C E IL RITORNO FRA I DILETTANTI

Il primo Campionato di C2 è però disastroso, e la squadra della Repubblica, piazzatasi penultima nel suo girone, scende immediatamente in Interregionale. Gli anni Novanta iniziano in modo disastroso, con la squadra che rapidamente scivola nell'Eccellenza regionale nel 1992 e nel 1993, dopo aver vinto il campionato, cambia nuovamente denominazione, diventando Associazione Calcio San Marino.

I Titani però nel 1996 tornano ancora una volta in Eccellenza, ma a cavallo fra i due millenni vivono un nuovo periodo positivo. Nel 1997, guidati da Giampaolo Mazza, futuro Ct. della Nazionale sammarinese, risalgono immediatamente nel Campionato Nazionale Dilettanti, quindi nel 1999/00, dopo una seconda parte di stagione esaltante senza sconfitte (12 vittorie e 5 pareggi) sotto la conduzione tecnica di Franco Bonavita, arrivano a giocarsi il campionato, divenuto di Serie D, all'ultima giornata.

A Jesi il San Marino si impone 1-0 nei minuti conclusivi grazie a un goal di Ignazio D'Amato e staccano per la seconda volta nella loro storia il biglietto per la Serie C2, tornando fra i professionisti, precedendo di 2 lughezze l'Angolana.

Nell'estate del 2000, tuttavia, l'A.C. San Marino si scioglie e il titolo sportivo e l'intera rosa vengono trasferiti al neonato San Marino Calcio, affiliatosi alla FIGC, nome che caratterizzerà il club della Repubblica fino al 2019.

I GLORIOSI ANNI DUEMILA

Per il San Marino inizia il periodo più ricco di soddisfazioni della sua storia sotto il profilo dei risultati sportivi. Dopo tre anni di consolidamento in Serie C2, infatti, nel 2003/04 la squadra della Repubblica chiude al 4° posto nel Girone B e partecipa per la prima volta ai playoff promozione.

San Marino è abbinata al Gualdo in semifinale e vince l'andata in casa per 1-0, tuttavia il 3-2 in trasferta al ritorno, in virtù del miglior piazzamento in trasferta degli umbri, costa l'eliminazione.

La squadra biancazzurra si ripete l'anno seguente, in cui chiude nuovamente al 4° posto la stagione regolare del Girone B di C2, dopo aver guidato anche la classifica. Le semifinali playoff lo vedono stavolta opposto alla Cisco Roma, e ancora una volta ne esce battuto nel doppio confronto (2-1 a Serravalle, 0-2 nella capitale).

Tuttavia grazie all'impegno della dirigenza e della Federazione sammarinese, il club viene ripescato in Serie C1 dopo il fallimento di diverse società: è il 2005 e per la prima il club del Titano approda nella Terza Divisione italiana.

Il campionato 2005/06 si rivela tuttavia molto complicato per i biancazzurri, che chiudono la stagione regolare al penultimo posto e devono giocarsi ai playoff la permanenza in Serie C1. In squadra ci sono l'attaccante Federico Piovaccari, il portiere Roberto Colombo, ma anche il capitano Mirko Taccola (difensore ex Pisa e Cagliari) e l'altra punta Alberto Villa.

Ai playout San Marino è opposto ai lombardi della Pro Sesto, e la gara di andata è decisa dalla rete di Piovaccari e dall'ennesimo rigore parato da Colombo. Al ritorno i Titani pareggiano 0-0 allo Stadio Breda e conquistano la prima storica salvezza in C1.

Il copione si ripete nella stagione successiva, il 2006/07, quando la squadra, inserita nel Girone B con il Ravenna, termina nuovamente penultima la stagione regolare. Questa volta lo spareggio per non retrocedere si gioca contro i pugliesi del Martina, ma stavolta il risultato è sfavorevole: gli avversari espugnano l'Olimpico di Serravalle vincendo 2-0, mentre il match di ritorno in Puglia finisce 1-1. Dopo due anni in Terza serie, San Marino deve ripartire dalla C2.

Il primo anno è difficile, e la squadra si salva solo grazie ai playout (vittoria per 3-1 in casa e k.o. per 1-0 in trasferta contro il Poggibonsi. L'anno seguente, invece, caratterizzato dall'approdo alla presidenza di Claudio Petronici, il sogno di un ritorno in C1 si spegne nella finale playoff: dopo aver eliminato in semifinale la Sangiovannese (3-1 a Serravalle, k.o. per 1-0 in Lombardia), i Titani si arrendono al Gubbio di Vincenzo Torrente, vittorioso con un doppio 2-0.

Per il ritorno in Terza serie, divenuta intanto Lega Pro - Prima Divisione, bisogna aspettare il 2011/12, quando lo storico presidente De Biagi cede la carica all'ex numero uno del Rimini, Danilo Pretelli, e diventa amministratore delegato del club. La squadra è protagonista di una bella stagione, e con un 2° posto finale alle spalle del Treviso vincitore, ottiene la promozione, seguita da un campionato 2012/13 chiuso al 9° posto, il miglior risultato di sempre della società sammarinese.

Nell'estate 2013, dopo 29 anni in seno alla società della Repubblica, De Biagi saluta e Luca Mancini viene nominato presidente. La squadra chiude penultima in Lega Pro Prima Divisione, ma è comunque ammessa alla Lega Pro a girone unico in vigore dalla stagione seguente.

Ma il 2014/15 è un annus horribilis nella storia pluridecennale dei Titani: San Marino si piazza 20° e ultimo in Lega Pro e retrocede in Serie D. Nel 2015/16, tuttavia, San Marino si rialza e si piazza 4° nel Girone D, accedendo in tal modo ai playoff, dove giunge fino alle semifinali.

Seguono un 9° e un 7° posto, finché si arriva al 2018/19, stagione che si chiude con uno spareggio playout vittorioso contro il Pavia (1-0 per il San Marino), che vale la permanenza in Serie D. L'anno è piuttosto tribolato per i Titani, costretti a lasciare lo storico Stadio di Serravalle, che dopo successivi ammodernamenti arrivava ad ospitare 7 mila spettatori, sia per il rifacimento del manto erboso in vista di alcune gare degli Europei Under 21 del 2019, sia per i rapporti deteriorati con la FSGC (Federazione Sammarinese Giuoco Calcio).

La squadra 'emigra' così allo Stadio Massimo Sbrighi di Castiglione di Ravenna, frazione della città romagnola, in grado di ospitare appena 500 spettatori.

SCIOGLIMENTO E RINASCITA

L'esperienza nei campionati del San Marino Calcio giunge al capolinea nell'estate 2019, quando la vecchia società della Repubblica viene sciolta e il titolo sportivo è trasferito al Cattolica, che prosegue l'attività sportiva con il nome di Cattolica San Marino.

La squadra-Stato scompare così di scena, ma per poco: nella primavera del 2021, grazie alla collaborazione della FSGC e del CIO di San Marino viene fondata la nuova società, chiamata Associazione Sportiva Football Club San Marino 2021, subito ribattezzata Associazione Sportiva Dilettantistica Victor San Marino, per tutti semplicemente Victor San Marino, dopo la nuova affiliazione alla FIGC.

La nuova squadra, affidata al mister Gianni D'Amore e al suo vice Giampaolo Ceramicola, ex libero di Brescia e Lecce in Serie A, eredita la storia sportiva dei Titani, gioca le gare interne nel nuovo Stadio di Acquaviva e riparte dal campionato di Eccellenza dell'Emilia-Romagna, in cui è iscritta e attualmente milita. Con il sogno, ambizioso, di far ritorno un giorno fra i professionisti.

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