È il 1° febbraio 2004 e allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano si gioca la sfida di campionato fra l'Inter di Alberto Zaccheroni e il Siena di Giuseppe Papadopulo. In campo non c'è storia, perché i nerazzurri travolgono i toscani 4-0: Recoba e Adriano sono i mattatori, con una doppietta ciascuno. Ma è quello che accade a bordo campo e a fine match al rientro negli spogliatoi ad attirare le luci dei riflettori.
Protagonisti due difensori con la fama di 'cattivi': Marco Materazzi nelle fila nerazzurre e Bruno Cirillo, che fa il terzinoin quelle toscane, per giunta ex dell'incontro. I due hanno una collutazione nel tunnel che porta agli spogliatoi e il centrale senese ha la peggio e si presenta con il labbro spaccato a parlare davanti alle telecamere.
"Volevo far vedere a tutti cosa ha fatto Materazzi.- tuona a 'Controcampo' mostrando il labbro sanguinante -Mi ha dato un pugno nel sottopassaggio, l'arbitro ha visto tutto, mi ha spaccato il labbro".
Il giocatore del Siena entra quindi nei dettagli su quanto accaduto e dà la sua versione dei fatti.
"Tutto è iniziato nel secondo tempo della gara quando giocando dalla parte della panchina dell'Inter sentivo che Materazzi, infortunato e seduto lungo la fascia laterale del terreno di gioco, a una decina di metri dalla panchina, mi rivolgeva ripetutamente frasi ingiuriose e denigratorie. Accanto a lui sedevano altre persone tra le quali una dello staff nerazzurro che, divertita, fomentava il suo discutibile comportamento".
"A un certo punto al suo compagno di squadra Kily Gonzalez gli ha detto: 'Puntalo, puntalo che è scarso!'. E rivolto direttamente a me 'Cirillo, sei scarso!' E poi mi ha aspettato sotto il sottopassaggio. Il guardalinee ha visto tutto. Devo andare in ospedale (mentre si tocca il labbro dolorante con un pezzo di cotone), da parte mia non c'è stato niente".
YoutubeSuccessivamente agli stessi microfoni interviene anche Marco Materazzi.
"Stare qui a spiegare quello che è accaduto è un po' difficile, anche perché magari succede spesso in un sottopassaggio. Quello che posso dire è che mi dispiace, questo sì. Non sarebbe dovuto accadere. Però magari in campo ci siamo presi un attimino in giro, come capita molto spesso, e alla fine io stavo andando via e lui mi ha rincorso per apostrofarmi e quando mi è arrivato lì a due metri io magari ho avuto paura di poter avere una collutazione, e ci siamo scontrati".
"Lui non mi ha provocato, io dicevo ai miei compagni di puntarlo perché ho visto che stavano bene fisicamente. Ero fuori dal campo e avevo accanto uno dell'ufficio indagini, ha visto tranquillamente che io ero sereno. E anche lui. Poi quando a fine partita lui è corso dalla sua panchina nel tunnel c'era un po' di gente e ci siamo scontrati. Potevo avere la peggio io, mi sono spaventato perché l'ho visto arrivare da dietro. Mi dispiace".
Successivamente, sempre il centrale nerazzurro, ai microfoni di 'La Repubblica' aggiunge.
"Se c'è da pagare, pagherò e gli chiederò scusa. Se è vero che gli ho detto 'scarso'? A me lo dicono tutti i giorni".
Dopo la partita Cirillo si reca in ospedale per farsi medicare. Il referto ufficiale parla di "contusione craniofacciale con ferita lacero-contusa al versante mucoso del labbro superiore". La prognosi è di dieci giorni, salvo complicazioni. Il chirurgo provvede a ridurre la ferita del calciatore del Siena inserendo un punto di sutura all' interno della bocca.
Le scuse di Materazzi sembrano da subito non convincere.La stessa Inter annuncia una dura punizione per bocca di Giacinto Facchetti:
"Marco è un giocatore distrutto moralmente, chiede scusa, ciò non toglie che la società prenderà provvedimenti nei suoi confronti. A me non interessa sapere chi abbia ragione nell'episodio specifico. Io so solo che certe cose non devono accadere e per questo il giocatore verrà punito".
Da parte sua il Siena condanna il comportamento di Materazzi ma esprime apprezzamento per la presa di posizione del club nerazzurro. In sede di giustizia sportiva arriva quindi la stangata per il difensore nerazzurro, che viene squalificato per 2 mesi, ovvero fino al 29 marzo. All'Inter, inoltre, è comminata una multa di 5 mila euro per l'indebita presenza del difensore sul terreno di gioco, visto che essendo infortunato non compariva sulla distinta.
Nessuna sanzione è comminata invece al giocatore del Siena, in quanto, secondo la ricostruzione fatta dal Giudice sportivo, "non risulta provata una provocazione da parte di Cirillo" e "non è documentata in alcun modo la circostanza di inseguimento da parte di Cirillo verso Materazzi". Il gesto del difensore dell'Inter è quindi "un atto di violenza gratuita che ha costituito l'esito inqualificabile di una condotta antisportiva del calciatore, già manifestatasi durante lo svolgimento dell'incontro nei confronti dell'avversario".
Il Giudice ha inoltre sottolineato "la gravità del gesto del calciatore e il concreto pericolo di una sua recidiva, reso evidente dall'assoluta mancanza di autocontrollo palesata da Materazzi nel caso in questione". In seguito alla sanzione nei suoi confronti, il futuro Campione del Mondo ha saltato le gare contro Sampdoria, Udinese, Milan, Brescia, Roma, Chievo, Ancona e Reggina, rientrando per la sfida del 4 aprile 2004 contro la Juventus (vinta 3-2 dai nerazzurri), oltre all'impegno amichevole di Palermo della Nazionale azzurra contro la Repubblica Ceca.
L'11 febbraio 2014 i due protagonisti del brutto episodio faranno pace stringendosi la mano nella sede de 'La Gazzetta dello Sport'. Dieci anni dopo la storica rissa, che all'epoca suscitò grande scalpore, Materazzi e Cirillo si ritrovarono da avversari nell'Indian Super League: l'ex centrale nerazzurro nelle vesti di allenatore-giocatore del Chennaiyin e l'ex giocatore del Siena in quelle di calciatore del Pune City. La partita è terminata 1-1 e i due italiani si sono salutati cordialmente.
Di recente entrambi sono tornati sui fatti del 2004, Materazzi lo scorso aprile in una videochat su Instagram con Bobo Vieri.
"Entrati negli spogliatoi, Zaccheroni mi guarda e mi fa 'Voglio pensare che non sia successo'. - ha raccontato il Campione del Mondo del 2006 - Io invece rispondo 'Sì, è successo'. Sono cose che capitano, che rimangono lì, il calcio è bello anche per questo".
"Lo ha gonfiato a Cirillo, te lo dico io", dice ridendo Vieri.
"Ero finito nei guai seri,- ha replicato 'Matrix' - quella volta devo dire grazie a Giacinto. Fu lui a salvarmi, dicendomi: 'Stai calmo, Marco si risolverà'".
Cirillo ne ha invece riparlato in un'intervista al magazine 'Calcio2000' del 2018, mettendo la parola fine sulla brutta vicenda.
"A fine partita gli chiesi conto di questo comportamento antisportivo - ha ricordato l'ex giocatore del Siena - Lui mi stava aspettando nel tunnel e, mentre avevo le mani nelle tasche del giubbino, mi sferrò un pugno in pieno volto.Mi ruppe il labbro, anche perché aveva 4-5 anelli.Non mi sono pentito di essere andato davanti alle telecamere, fu tutto spontaneo. In quel momento ero la vittima, con l’adrenalina a mille: credo poi che certi atteggiamenti vadano denunciati e sopratutto evitati. Poi ci riconciliammo nella sede della Gazzetta dello Sport. Mi chiese scusa, penso fosse sincero. Ho rincontrato Materazzi in India, nel 2014, quando giocavo nel Pune City. Anche lì ci siamo salutati cordialmente, per cui considero l’incidente chiuso".


