Quando difendeva i colori della Juventus, Leonardo Bonucci era solito entrare per primo in campo per la fase di riscaldamento, rivolgendo un saluto caloroso alla tribuna Sud.
Questa volta, invece, il copione ha proposto un menù differente. Questa volta, infatti, il 30enne centrale viterbese ha fatto il suo ingresso all'Allianz Stadium – per la prima volta – da rivale. Ad accogliere il capitano del Milan, a testimonianza dei pessimi usi e costumi nostrani, fischi assordanti e cori contro.
Sbiadito, automaticamente, quanto di ottimo proposto dal difensore azzurro in bianconero: 6 scudetti, 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane e 2 finali (perse) di Champions League. Insomma, il popolo juventino non ha digerito la scelta estiva intrapresa dal suo vecchio idolo, diventato a tutti gli effetti un nemico calcistico.
Bonucci, dal canto suo, non ha fatto una piega. Sguardo costante verso il settore ospiti, qualche abbraccio con chi ha condiviso un'importante esperienza professionale, poi massima concentrazione dedicata alle esercitazioni. Ignorando, e al tempo stesso snobbando, l'accoglienza riservatagli dal suo ex pubblico.
"Se segno esulto? Vedremo..." il dubbio di Bonucci, intervistato da Premium prima del fischio iniziale. Tornando al riscaldamento da menzionare, soprattutto nei settori più miti, qualche timido applauso a fare da contorno. Ma sostanzialmente l'ospitalità non è stata delle migliori.
Nulla di nuovo per Bonucci, che aveva messo in preventivo che ciò potesse accadere. In Italia difficilmente certi trasferimenti passano in sordina. A maggior se c'è stato vero e proprio amore. I tifosi della Juventus, anche nei momenti di difficoltà, non hanno mai fatto mancare il loro appoggio all'attuale numero 19 rossonero. Dal canto suo, proponendo un importante percorso di crescita, Bonucci ha concesso anima e corpo alla Vecchia Signora. Entrando, di diritto, nella lista dei migliori difensori europei.
“Per lui sarà una serata diversa – così Max Allegri alla vigilia – ha voluto cambiare aria e avrà avuto le sue motivazioni. Resterà nei cuori dei tifosi juventini, è sicuramente legato a Buffon, Barzagli e Chiellini, perché è una difesa che ha fatto la storia. Rancore? No. La vicenda di Oporto fu una decisione ponderata, presa pensando al bene della squadra”.
“Dopo tantissimi anni di vittorie, è la prima volta che Leo torna a Torino ed è normale che ci sia emozione – così Gennaro Gattuso in sede di presentazione del match – ma l'ho visto concentrato”. Fischio d'inizio e, inevitabilmente, tutto diventerà amarcord.




