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BicentenarioGetty/Goal

Il Torneo del Bicentenario: quando l'Italia sfidò in America una Selezione USA, l'Inghilterra e il Brasile

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In piena promozione del calcio negli Stati Uniti (Pelé era approdato ai Cosmos un anno prima), nel 1976 la United States Soccer Federation (USSF) decide di organizzare un torneo per celebrare i 200 anni della Dichiarazione d'indipendenza.

La competizione viene chiamata The American Bicentennial Soccer Cup, in Italiano Torneo del Bicentenario dell'Indipendenza degli Stati Uniti, e si disputa dal 23 al 31 maggio 1976.

LE SQUADRE PARTECIPANTI E LA FORMULA

La partecipazione è a inviti, formulati dalla stessa USSF. Considerato che nel Vecchio Continente a giugno si gioca la fase finale degli Europei, la scelta ricade su due Nazionali prestigiose come Italia e Inghilterra, entrambe eliminate dal torneo, anche se gli inglesi devono giocare una gara di qualificazione ai Mondiali la settimana successiva, e per quanto riguarda il continente sudamericano sul Brasile tre volte campione del Mondo.

A queste squadre se ne aggiunge una quarta, la Selezione USA, che è in realtà, a tutti gli effetti, una selezione delle più importanti stelle della NASL, la North American Soccer League, il massimo torneo nordamericano dell'epoca, che godeva in quegli anni di grossi finanziamenti con l'obiettivo di far crescere la passione per il calcio in Paesi, come gli Stati Uniti e il Canada, dove non aveva mai riscosso grande successo.

Così assieme a qualche rappresentante del calcio a Stelle e Strisce trovano spazio nella cosiddetta Selezione USA, chiamata in patria 'Team America', alcune delle stelle più importanti della Lega: ci sono infatti Bobby Moore e Pelé, entrambi ormai trentacinquenni, e l'italiano Giorgio Chinaglia, il superbomber della Lega, la cui presenza in rosa genera non poche polemiche in vista della sfida che lo vedrà in campo contro l'Italia.

La squadra, che ha al suo interno anche giocatori scozzesi, polacchi e centroamericani, è ribattezzata dagli statunitensi 'Team Imports' o 'Team Melting Pot', è affidata al selezionatore Ken Furphy e gode alla vigilia di ampio credito. La Federazione si aspetta infatti, oltre ad un numero di spettatori soddisfacente per le 6 partite, anche buoni risultati dai suoi rappresentanti. Ma, come vedremo, saranno speranze che non troveranno seguito.

Fra le altre squadre i campioni e i talenti non mancano, in particolare nelle fila di Italia e Brasile. Gli Azzurri, guidati dalla strana coppia Fulvio Bernardini (Direttore generale)-Enzo Bearzot(allenatore di campo) cercano di ricostruire una squadra bella e vincente in vista dei Mondiali di Argentina 1978. L'idea è quella di svecchiare la rosa e il gioco, cercando di colmare il gap con le squadre tedesche e olandesi che in quegli anni dettavano legge in Europa grazie ad un calcio fisico e dispendioso e ad una mentalità offensiva.

Messi da parte Mazzola, Rivera e Riva, dei 'messicani' fra i giocatori di movimento resta in squadra soltanto Facchetti, che viene ormai utilizzato nel ruolo di libero, in un organico che rappresenta un mix fra tradizione e innovazione. Con lui c'è anche Dino Zoff, riserva di Albertosi ai Mondiali del 1970 e campione d'Europa due anni prima.

Dino Zoff 1982Getty Images

Per il resto trovano spazio MarcoTardelli, che aveva debuttato da poco in Nazionale ed è utilizzato ancora da terzino destro, il terzino sinistro della Roma Francesco Rocca, detto 'Kawasaki' per la sua velocità e il suo atletismo. MorenoRoggi della Fiorentina e Aldo Maldera del Milan sono le alternative. Lo stopper è il nerazzurro Mauro Bellugi. Fra le riserve anche il 'vice Facchetti' Gaetano Scirea.

A centrocampo c'è il roccioso mediano Romeo Benetti, in procinto di passare dal Milan alla Juventus, il regista offensivo della Fiorentina Giancarlo Antognoni e una folta presenza di giocatori di Juventus e Torino che in quel momento vanno per la maggiore: Fabio Capello e Franco Causio fra i bianconeri, Renato Zaccarelli, Claudio Sala, Patrizio Sala ed Eraldo Pecci fra i granata. L'attacco infine, poggia sui 'Gemelli del goal' Paolino Pulici e Ciccio Graziani, con Roberto Bettega e Beppe Savoldi come alternative.

Ma anche nel Brasile i grossi nomi non mancano: nella squadra guidata dal Commissario tecnico Osvaldo Brandão trovano infatti posto il futuro 'Re di Roma' Paulo Roberto Falcão, l'astro nascente del Flamengo, Zico, entrambi molto giovani, e la coppia offensiva del Fluminense composta da Gil e Rivelino. Fra le riserve anche il goleador del Vasco da Gama Roberto Dinamite.

L'Inghilterra risponde con un tris d'assi di tutto rispetto: la grande stella è naturalmente Kevin Keegan, il piccolo ed estroso 'folletto' dei Tre Leoni, e con lui ci sono anche il portiere del Liverpool Ray Clemence e il centrocampista del West Ham Trevor Brooking.

VINCE IL BRASILE, FLOP PER L'ITALIA

Alla vigilia della manifestazione, il numero uno della NASL, Phil Woosnam, a riprova della fiducia riposta nella squadra guidata da Furphy,sentenzia:

"Siete liberi di crederci o meno ma gli Stati Uniti hanno la squadra migliore del torneo, vedrete".

Ma fin dalla prima giornata di gare, il campo dice tutt'altro, delineando Brasile e Italia come le due squadre più forti che si contenderanno il trofeo. I verdeoro a Los Angeles sono chiamati all'impegno più difficile, visto che con l'Inghilterra la partita è equilibrata fino ai minuti finali, quando arriva l'episodio che decide il match: su un cross dalla sinistra, Gil effettua un cross in sforbiciata verso il centro dell'area.

La difesa inglese è sorpresa e rinvia male, proprio sui piedi di Roberto Dinamite, subentrato nel secondo tempo al terzino sinistro Miguel. L'attaccante del Vasco non si lascia pregare e calcia in porta, la palla passa attraverso una selva di gambe e si insacca all'angolino alle spalle di Clemence, dando i due punti al Brasile.

A Washington gli Azzurri affrontano lo stesso giorno, domenica 23 maggio, la Selezione USA. C'è molta curiosità per vedere come giocherà la composita selezione della NASL, e Chinaglia 'riscalda' le ore che precedono il fischio d'inizio. Il presidente federale Artemio Franchi, temendo qualche gesto eclatante dell'ex laziale verso la panchina o i suoi connazionali, aveva chiesto al presidente della USSF di non far giocare 'Long John' contro l'Italia.

Richiesta che però era stata rispedita al mittente e aveva provocato la polemica reazione dell'attaccante:

"Molti miei ex compagni di Nazionale sono gelosi che io sia venuto a giocare qui ma non me ne frega niente. La gelosia è una brutta cosa. Non vogliono che io giochi perché sanno che segnerò".
Giorgio Chinaglia LazioGoal

Bernardini e Bearzot scelgono Tardelli e Rocca terzini, Bellugi e Facchetti centrali con Benetti davanti alla difesa. A centrocampo Antognoni e Capello con Causio a destra e davanti la coppia Graziani-Pulici. Alla prova dei fatti la squadra di Furphy dimostra di avere poca consistenza. Nei primi 25 minuti gli Azzurri segnano due goal con Capello e Pulici su rigore, e la gara si mette subito in discesa. Nel secondo tempo Graziani e Rocca arrotondano il punteggio per il netto 4-0 finale.

E Pelé e Chinaglia? Se 'O Rei', pur mantenendo intatta la sua classe, gioca ormai a ritmi più compassati rispetto a quelli europei, 'Long John' dà battaglia fa a sportellate con i difensori dell'Italia. Nel secondo tempo va anche a segno di testa, ma l'arbitro svizzero Hungerbühler annulla per fallo dell'attaccante.

Nella seconda giornata, che si disputa venerdì 28 maggio, il Brasile si conferma solido e con un secco 2-0 (doppietta dello scatenato Gil) batte la Selezione USA, priva della sua stella, che non se la sente di affrontare la Nazionale di cui è stato il simbolo, e si mantiene a punteggio pieno con 4 punti.

L'Italia è chiamata a rispondere affrontando l'Inghilterra allo Yankee Stadium di New York, che registra per l'occasione 46650 spettatori paganti, record di affluenza della manifestazione, che per il resto si manterrà su livelli deludenti di pubblico. La coppia Bernardini-Bearzot schiera Roggi a destra al posto di Tardelli, ma gli Azzurri vanno incontro ad una controprestazione.

Dopo un primo tempo dominato e chiuso sul 2-0 con una doppietta di Graziani, nella ripresa entrano in campo evidentemente convinti di aver già risolto la pratica. Mai errore fu più grande: i Tre Leoni partono infatti all'assalto, e in appena 7 minuti, dal 46' al 53', due volte Channon e Royle ribaltano clamorosamente il punteggio.

Nonostante il triplo cambio effettuato al 57', con gli ingressi in campo di Maldera, Zaccarelli e Claudio Sala al posto di Roggi, Benetti e Causio, l'Inghilterra riesce a gestire bene il vantaggio e alla fine ne esce trionfatrice. La stampa italiana calca la mano e critica pesantemente la Nazionale azzurra, definita "impaurita e svogliata".

Si arriva dunque all'ultima e decisiva giornata del Torneo del Bicentenario, lunedì 31 maggio, con il Brasile nettamente favorito per la vittoria finale con 4 punti, ma Italia e Inghilterra ancora virtualmente in gioco con 2. La Selezione USA completa la disfatta perdendo 3-1 anche contro l'Inghilterra, trascinata da una doppietta di Keegan e da un goal di Francis. L'unico goal della squadra di Furphy nella competizione lo firma Scullion nei minuti finali.

Ma tutta l'attenzione è riposta sulla sfida di New Haven fra Italia e Brasile. Gli Azzurri ripresentano Tardelli terzino destro e partono con la stessa formazione tipo. Nella Seleçao Gil, Zico, Roberto Dinamite (preferito a Neca), Rivelino e Lula compongono il temibile quintetto offensivo.

La parte iniziale di gara vede gli Azzurri imporre il proprio gioco e portarsi subito in vantaggio con Fabio Capello, bravo al 2' a sfruttare un'uscita a farfalle del portiere Leão su cross su punizione di Causio e a insaccare nella porta sguarnita la palla dell'1-0. Ma poco prima della mezzora Gil pareggia: ricevuto un assist dalla sinistra, controlla a centro area e batte Zoff con un tiro secco e preciso.

L'equilibrio regna sovrano, ma verso i minuti finali del primo tempo una brutta entrata di Lula su Capello estromette la mezzala azzurra dalla partita, procurandogli una ferita al ginocchio che richiederà 10 punti di sutura. Al suo posto Bernardini e Bearzot inseriscono Pecci, ma il granata non riuscirà a incidere sulla gara, venendo anche sostituito a sua volta nel secondo tempo da Claudio Sala, in una gara che a partire dalla ripresa sarà caratterizzata dalle tante botte e dal nervosismo.

Gli Azzurri, nonostante gli ingressi in campo di Roggi e Bettega, ne risentono psicologicamente e crollano: Gil salta sulla destra Benetti e Facchetti e batte ancora Zoff, firmando il 2-1 al 59' in inferiorità numerica. L'Italia tenta timide offensive, mentre i verdeoro quando affondano fanno male: Zico taglia centralmente come il burro la difesa del duo Bernardini-Bearzot e al 73' cala il tris per i sudamericani, dopo l'espulsione di Bettega che aveva riportato le squadre in parità di uomini al 66'.

Poco dopo Roberto Dinamite riceve palla sulla sinistra dell'area azzurra, stoppa di petto, mette giù, aggira Roggi e con un tiro preciso sul secondo palo batte per la quarta volta Zoff. L'Italia è tramortita, e la disfatta è completata dalla seconda espulsione di giornata, con Causio che, nervosissimo, 'si vendica' a modo suo e viene cacciato dall'arbitro uruguayano lasciando la squadra in 9 nei minuti finali.

Finisce 4-1 per il Brasile, che conquista il Torneo del Bicentenario e si candida a favorito per i Mondiali di due anni più tardi. Per l'Italia la spedizione, iniziata sotto i migliori auspici, si era conclusa con un grosso flop, a dispetto dei giocatori importanti che avevano preso parte alla manifestazione.

Ma proprio da quella disfatta nascerà la riscossa azzurra: 5 mesi dopo, con Bettega titolare al posto di Pulici, l'Italia supererà 2-0 a Roma l'Inghilterra, prendendosi la sua rivincita in una partita che sarà decisiva per la qualificazione alla Coppa del Mondo. Dal 1977, inoltre, Bernardini lascerà la Commissione tecnica al solo Bearzot, che costruirà la formazione vincente in grado nel 1982 di eliminare il Brasile (prendendosi anche in questo caso la rivincita) nell'epica sfida dello Stadio Sarriá e di laurearsi campione del Mondo.

Lo stesso Torneo del Bicentenario, fatta eccezione per Italia-Inghilterra, aveva deluso le attese degli organizzatori, con una media di spettatori inferiore alle 30 mila presenze a partita. La manifestazione, inoltre, dimostrò in maniera netta che il calcio nordamericano, per quanto spettacolare e suggestivo, a livello agonistico era ancora molto indietro rispetto al calcio europeo e a quello sudamericano.

Negli anni Ottanta anche il progetto della NASL fallirà, e bisognerà attendere gli anni Novanta del secolo scorso, con la nascita della Major League Soccer, per rivedere il calcio professionistico ad alti livelli negli Stati Uniti e in Canada.

RISULTATI E TABELLINI

Los Angeles, Memorial Coliseum, Domenica 23 maggio 1976
BRASILE-INGHILTERRA 1-0
Marcatori: 89′ Roberto Dinamite
BRASILE: Leão; Orlando, Miguel (46′ Roberto Dinamite); Beto, Marco Antonio (52′ F.Marinho), Falcão; Gil, Zico, Neca, Rivelino, Lula. Ct. Osvaldo Brandão
INGHILTERRA: Clemence; Todd, Mills; Thompson, Doyle, Cherry; Keegan, Channon, Pearson, Brooking, Francis. Ct. Don Revie
Arbitro: Weyland (Germania Ovest)

Washington D.C., Stadio 'Robert Kennedy', domenica 23 maggio 1976

ITALIA-SELEZIONE USA 4-0

Marcatori: 15' Capello F., 22' rig. Pulici, 72' Graziani, 84' Rocca

ITALIA: Zoff; Tardelli, Rocca; Benetti, Bellugi, Facchetti; Causio (67’ C. Sala), Capello F., Graziani, Antognoni (67’ Zaccarelli), Pulici P. (62’ Bettega). Direttore generale: Bernardini F. All.: Bearzot.

SELEZIONE USA: Rigby; Smith, Chandler; Eddy, Jump, Moore; Scullion (72’ Mifflin, 80’ Skotarek), Clements, Chinaglia, Pelé, Kovalik (50’ David). Selezionatore: Furphy K.

Arbitro: Hungerbühler (Svizzera)

Seattle, King County, venerdì 28 maggio 1976

BRASILE-SELEZIONE USA 2-0

Marcatori: 29', 89' Gil

BRASILE: Leão; Orlando, Miguel; Beto (46′ Amaral), F. Marinho (89′ Gerardo), Falcão (67′ Givanildo); Rivelino, Zico, Gil, Roberto Dinamite, Lula. Ct. Osvaldo Brandão

SELEZIONE USA: Martin; Smith, England; Moore, Jump, Smith; Eddy, Clements, Scullion (85′ Chandler), Chinaglia, Kowalik (56′ Vee). Selezionatore: Furphy K.

Arbitro: Barreto (Uruguay)

New York, Yankee Stadium, venerdì 28 maggio 1976

INGHILTERRA-ITALIA 3-2

Marcatori: 15, 18' Graziani (IT), 46' Channon (IN), 48' Royle (IN), 53' Channon (IN)

INGHILTERRA: Rimmer (46’ Corrigan), Clement, Neal (46’ Mills), Towers, Thompson, Doyle, Wilkins, Channon, Royle, Brooking, Hill. Ct. Don Revie

ITALIA: Zoff; Roggi (57’ Maldera III), Rocca; Benetti (57’ Zaccarelli), Bellugi, Facchetti; Causio (57’ C. Sala), Capello F., Graziani, Antognoni, Pulici P. Direttore generale: Bernardini F. All. Bearzot

Arbitro: Weyland (Germania Ovest)

Filadelfia, Stadio 'John F. Kennedy', Lunedì 31 maggio 1976

INGHILTERRA-SELEZIONE USA 3-1

Marcatori: 23', 29' Keegan (I), 54′ Francis (I), 86′ Scullion (S)

INGHILTERRA: Clemence; Tood, Thompson; Greenhoff, Mills, Francis; Brooking, Cherry, Channon, Pearson, Keegan. Ct. Don Revie

SELEZIONE USA: Rigby; Smith, England; Moore, Jump, Smith; Eddy, Clements, Vee, Chinaglia, Pelé. Selezionatore: Furphy K.

Arbitro: Weyland (Germania Ovest)


New Haven, Yale Bowl, Lunedì 31 maggio 1976

BRASILE-ITALIA 4-1

Marcatori: 2' Capello F. (I), 29', 52' Gil (B), 73' Zico (B), 75' Roberto Dinamite (B)

BRASILE: Leão; Orlando (46’ Getulio), Marco Antonio (80’ Beto Fuscão); Falcão (46’ Geraldo), Miguel, Amaral; Gil, Zico, Roberto Dinamite, Rivelino, Lula. Ct. Osvaldo Brandão

ITALIA: Zoff; Tardelli, Rocca; Benetti, Bellugi (46’ Roggi), Facchetti; Causio, F. Capello (41’ Pecci, 62’ C. Sala), Graziani, Antognoni, P. Pulici (46’ Bettega). Direttore generale: Bernardini F. All. Bearzot

Arbitro: Barreto (Uruguay)

Espulsi: 44' Lula (B), 66' Bettega (I), 83' Causio (I)

CLASSIFICA FINALE:

  1. Brasile pt. 6
  2. Inghilterra pt. 4
  3. Italia pt. 2
  4. Selezione USA pt. 0
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