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Karim BenzemaGoal

Dalla sospensione al ritiro: il difficile rapporto di Benzema con la nazionale francese

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Il fatto che Karim Benzema non abbia indossato la maglia della Francia per diversi anni ci sembra, a distanza, la normalità. L'ultima presenza in nazionale, prima dell'estate 2021, risaliva al lontano 2015 e la vittoria dei Bleus ai Mondiali 2018 in Russia ha fatto passare inosservata l'assenza di Benzema in una squadra praticamente perfetta nel suo insieme.

Eppure ogni volta che Benzema segnava un goal, specie nelle ultime stagioni in cui ha fatto la parte dell'assoluto dominatore, ci abbiamo ripensato spesso. Ripensato al fatto che non giocava in nazionale e come questa cosa non sia stata affatto normale. Ci siamo chiesti il perché, a distanza di tutti questi anni, non venisse ancora convocato. Sì, la storia è famosa, la conosciamo: ma stava pagando ancora per quello? Qual è la verità?

Per capirlo, proviamo a ripercorrere tutta la storia che ha portato via la nazionale a uno dei migliori giocatori al mondo per 6 anni. E, da dopo il Mondiale saltato per un presunto infortunio, anche per il resto della carriera.

VALBUENA E IL CASO SEX TAPE

Il 4 novembre 2015, Karim Benzema viene arrestato dalla polizia di Versailles con l'accusa di essere coinvolto in un caso di estorsione ai danni del compagno di nazionale Mathieu Valbuena. Tutto nasce a causa di un sex tape, girato dallo stesso Valbuena, finito nelle mani sbagliate. Il calciatore viene ricattato per impedire la diffusione del video, ma non è intenzionato a pagare nessuna cifra. E' a questo punto che entra in scena Benzema.

Valbuena Benzema - FranceGetty

I ricattatori si servono di un intermediario, tale Karim Zenati, un pregiudicato cresciuto nello stesso quartiere di Benzema e con il quale ha mantenuto ottimi rapporti. I due si incontrano e discutono della questione, nei giorni successivi Benzema va a parlare con Valbuena durante il ritiro della nazionale per convincerlo a mettersi in contatto con Zenati e pagare i 150 mila euro per impedire la pubblicazione del sex tape, come confermato in una delle intercettazioni.

"Gli ho detto: sistemo io le cose. Incontra il tizio, verrà a parlare con te. Ti do la mia parola, non ci sono altre copie del video. Se vuoi che venga eliminato, il mio amico ti incontrerà a Lione, puoi sistemare le cose con lui".

Inizialmente Benzema ammette alla polizia di essere coinvolto nel tentato ricatto a Valbuena, ma poi il suo legale smentisce tutto. Nel frattempo, l'8 ottobre 2015, Benzema gioca senza saperlo la sua ultima partita con la Francia per molto tempo. Negli anni successivi alla vicenda i colpi di scena si susseguono: nel 2017 la Corte di Cassazione francese invalida l'inchiesta nei suoi confronti, ma l'indagine continua e nuovi elementi - tra i quali questa frase in particolare: "Attenzione, Mathieu, sono veri delinquenti", detta da Benzema a Valbuena durante il ritiro a Clairefontaine - portano al rinvio a giudizio.

Benzema è accusato di "complicità in tentato ricatto" e sarà regolarmente processato dal tribunale di Versailles tra il 20 e il 22 ottobre 2021. Rischia cinque anni di carcere per quella che l'accusa definisce "pressione dolosa" nei confronti di Valbuena, con lo scopo di convincerlo a pagare, anche se, a detta di Benzema, il suo unico obiettivo era quello di aiutare il compagno.

BENZEMA FUORI DALLA NAZIONALE

Quella che inizialmente doveva essere un'esclusione temporanea, diventa con il susseguirsi degli eventi un'esclusione definitiva. Con gli Europei del 2016 alle porte, il ct Deschamps valuta inizialmente il reintegro di Benzema, salvo poi cambiare idea a fronte di alcuni pressione dall'alto, come quella del primo ministro francese Manuel Valls, che con queste parole allontana nuovamente Benzema dalla nazionale.

"Le condizioni non sono ottimali perché Benzema possa giocare in nazionale. È ancora sotto inchiesta".

Così Deschamps chiama Benzema e gli comunica che non sarà convocato per l'Europeo. Una presa di posizione tanto forte quanto impopolare, alla quale Benzema reagisce con un lapidario tweet: "Sfortunatamente per me e per quelli che mi sostengono, non sarò convocato agli Europei in Francia".

Un mese dopo Benzema vince a Milano la sua seconda Champions con il Real Madrid e successivamente si lascia andare ad una lunga e controversa intervista a Marca, durante la quale parla apertamente della sua esclusione della nazionale, affermando come Deschamps abbia ceduto alle richieste della parte razzista del paese. Una presa di posizione che incrinerà in maniera definitiva i rapporti con Deschamps, che dopo quella telefonata non parlerà mai più con Benzema.

IL GELO CON DESCHAMPS

Benzema & DeschampsGetty

Le parole di Benzema contro Deschamps hanno un forte eco mediatico, al punto che dopo quelle dichiarazioni si sono registrati atti vandalici vicino la casa dove abita la famiglia del Ct francese.

"Quando si tratta di me, delle mie scelte, di tattica, dell'aspetto tecnico, ci sta tutto e non importa, ma in questo caso, si è superata la linea, è stata toccata la mia famiglia e per me questo è inaccettabile. Dire certe cose porta necessariamente ad aggressioni verbali o fisiche e ne ho subito le conseguenze. Non posso e non possiamo dimenticare".

Parole forti e chiare, quelle di Deschamps, cha rappresentano una certezza: fin quando ci sarà lui alla guida della Francia, Benzema non verrà mai più convocato. Ed è quello che succede anche in occasioni dei Mondiali in Russia, vinti nonostante l'assenza di Benzema. Un fattore, quest'ultimo, che al netto delle indiscutibili qualità tecniche di Benzema, non ha fatto che rafforzare la posizione di Deschamps in merito alla questione. 

"È una mia scelta, una scelta tecnica. La sua presenza non sarebbe ottimale all’interno della Nazionale. Quando faccio una convocazione devo sempre dare un occhio a ciò che è meglio per la mia squadra e su ciò che la Nazionale e questa maglia debbano rappresentare".

Una linea appoggiata pienamente dal presidente federale Le Graet: "Non ho niente contro Karim. Si è sempre comportato bene quando è stato con la nazionale. Tuttavia, penso che sia finita la sua carriera con i Bleus". Dichiarazioni che hanno causato l'ennesima risposta piccata di Benzema, che ha chiesto persino di essere lasciato libero di giocare per un'altra nazionale, nello specifico l'Algeria.

“Non credevo che Le Graet intervenisse nelle decisioni del c.t., sappia che solo io posso mettere termine alla mia carriera in nazionale. Ma se lei pensa che sia finita, allora mi lasci giocare per dei Paesi per cui sono ancora convocabile e vedremo”.

Una provocazione, quella di Benzema, che però è rimasta tale.Anche perché, in questa vicenda paradossale, si è aggiunta persino la risposta dell'Algeria, che tramite il suo ct ha a sua volta chiuso le porte della nazionale a Benzema.: "Sono molto contento degli attaccanti che ho già”.Sembra uno scherzo, ma è tutto vero.

IL RITORNO DI BENZEMA IN NAZIONALE

Il dibattito è proseguito, specie in virtù delle straordinarie prestazioni di Benzema con la maglia del Real Madrid.  Alle parole di Zidane: "Ci rendiamo conto che Benzema non va in nazionale? In molti non se ne capacitano". Hanno fatto eco quelle del presidente Florentino Perez : "È un caos totale, uno spreco incredibile. Privarsi della presenza di uno dei migliori giocatori del mondo è una situazione che nessuno può capire".

E a gennaio 2021 sono arrivate anche le parole del candidato alla presidenza della federcalcio francese, Michel Moulin, che aveva dichiarato di essere pronto a forzare la mano sul reintegro di Benzema qualora venisse eletto.

“Karim Benzema è un grande attaccante e Didier Deschamps è un impiegato della FFF. Se dall’alto gli viene detto di far giocare Benzema, lui deve far giocare Benzema”.

La replica di Deschamps, ovviamente, non si è fatta attendere. Nessun cedimento, anzi, la linea anti-Benzema è stata addirittura rafforzata.

"Ho letto le frasi di Moulin sui giornali e gli risponderò, anche se so che servirà solo ad alimentare la macchina dei media. Ma questo signore doveva candidarsi a fare il Ct, visto che ha anche il patentino. Io prendo le mie decisioni in tutta coscienza, per il bene della nazionale. Guardate ai nostri piani d'attacco. Raramente, anzi, forse mai un attacco della nazionale francese ha funzionato così bene. Ed è un fatto, ma questo non lo dice mai nessuno".

L'esclusione dagli Europei appariva dunque pressocché scontata, ma poco prima di Euro 2020 la svolta: qualcosa si è mosso. E' arrivata la pace tra i due, con un clamoroso colpo di scena: Benzema non solo viene convocato da Deschamps, ma segna anche diversi goal. Il primo alla prima in amichevole contro il Galles, quindi 4, 2 per gara, rispettivamente contro Portogallo e Svizzera.

Nelle semiifinali di Nations League ne sigla un altro contro il Belgio, importantissimo per la qualificazione alla finale contro la Spagna: a San Siro stoppa al limite dell'area e fa partire un tiro a giro imparabile per Unai Simon. A dir poco decisivo: facendo ripensare tutti a quegli anni in cui è stato convocato in nazionale, in maniera paradossale.

Poi la conquista del meritatissimo Pallone d'Oro e il sogno Mondiali, otto anni dopo la sua prima e unica volta. Un sogno sfumato sul più bello, stavolta a causa di un infortunio muscolare. Ce n'est pas le destin, si diceva.

Poi però è diventato un caso, perché la Francia non lo ha mai sostituito, lui è tornato a disposizione, giocato amichevoli, ma non è mai rientrato. Poi, il giorno dopo la finale, nel giorno del 35esimo compleanno, la decisione del ritiro.

"Ho fatto sforzi ed errori che mi hanno portato fino a dove sono oggi, e ne sono fiero. Ho scritto la mia storia, la nostra finisce qui".

Stavolta la parola fine l'ha scritta lui. Amaramente.

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