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Higuain - Juventus Milan

Higuain a maglie invertite un anno dopo: Juventus-Milan è la sua gara

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No, non sarà una partita come le altre. E non potrebbe essere altrimenti. Per Gonzalo Higuain, a distanza di un anno, è nuovamente tempo di Juventus-Milan. Questa volta non a San Siro. Questa volta non con la casacca rossonera. Dall’11 novembre della passata stagione al 10 di quell’attuale. Dodici mesi complicati, sfociati nell’inatteso rientro alla corte della Signora. Il tutto, passando per Londra.

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Un giro tortuoso, ma efficace. Perché al cuore non si comanda, perché soprattutto in questo caso non si comanda quello di Maurizio Sarri, che per il Pipita ha sempre avuto un debole. A tal punto da concedergli la chance delle chance a Torino, accollandosi una responsabilità ingombrante. Non è un mistero che gli uomini della Continassa abbiano provato in lungo e in largo a piazzare l’attaccante argentino, scontrandosi con la ferma volontà del diretto interessato.

Tuttavia, la caparbietà ha dato ragione a Higuain. Sguardo fiero rivolto al futuro e nuovo numero di maglia: 21. Ovvero la data di nascita della figlia Alma. Una scelta che ha portato fortuna al bomber albiceleste, autore fin qui di prestazioni pimpanti caratterizzate da 3 goal in 13 presenze. Non una media incredibile, ma da contestualizzare, considerando il peso specifico dei lampi rifilati a Napoli, Bayer Leverkusen e Inter.

L’avventura di Higuain alla corte del Diavolo non ha proposto momenti entusiasmanti. Una buona partenza, salvo poi crollare verticalmente in occasione del rigore fallito proprio contro la Juve. Un destro potente ma non preciso, Szczesny, il palo. Una parabola discendente confluita nel passaggio invernale al Chelsea, con conseguenti rimpianti su un matrimonio nato male e finito peggio.

Ora, l’attualità. E in attesa di comprendere se domani sera il destino gli riserverà una partenza dall’inizio o meno, Higuain si gode il momento. Feeling solido e costante con il popolo bianconero, che non manca mai occasione per dedicargli un coro personalizzato. Proprio per questo motivo, all’insegna di un contratto in essere fino al 2021, il Pipita non ha voluto prendere minimamente l’idea di abbandonare Madama per la seconda volta, rispondendo subito picche alla Roma, che avrebbe voluto prenderlo qualora Dzeko fosse finito all’Inter.

Lo scatto non sarà più quello dei tempi del Real Madrid, il senso del goal di Napoli assomiglia a un meraviglioso ricordo. Ma questo Higuain, in un contesto come quello juventino, può ancora dire decisamente la sua. Lo sa bene Sarri che, comprendendo pregi e difetti del suo pupillo, non teme brutte sorprese.

Reduce da un assist sopraffino consegnato nei sapienti piedi di Douglas Costa a Mosca, Higuain – specialmente negli ultimi tempi – ha cambiato modo di giocare, sposando correttamente i dettami sia del 4-3-3 sia del 4-3-1-2. Più idee in funzione della coralità, meno individualità. E all’ex tecnico del Blues va bene così. In fin dei conti, i movimenti non vanno sottovalutati. Affatto.

Attenzione alla dura legge dell’ex. Ogni riferimento al Napoli, colpito in lungo e in largo dal Pipita, è puramente voluto. Maglia da titolare o panchina, infatti, per Gonzalo non fa differenza. Missione: una grande prestazione per regalare un dispiacere ai suoi vecchi compagni. Un contributo rilevante per spedire nel dimenticatoio i brutti i ricordi. Insomma, nulla di proibitivo per chi detiene il record assoluto di reti in un singolo campionato italiano.    

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