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Gunther e il Pisa: quando un cane diventò presidente onorario di un club di calcio

Un cane al vertice di una società calcistica. Non si tratta di una fiaba di Esopo riproposta in chiave contemporanea, ma di un fatto realmente accaduto nella lunga storia del pallone in Italia.

I protagonisti di questa vicenda, che rasenta l'incredibile, sono un purissimo pastore tedesco, Gunther IV, il suo proprietario, Maurizio Mian, il Pisa Calcio, uno dei club più importanti della Toscana, e una leggenda metropolitana, che inizia a circolare in Italia all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso e si protrae, in periodi diversi, fino al nuovo millennio nonostante sia stata ufficialmente smentita.

Quest'ultima parla di una ricca contessa, Carlotta Liebenstein, morta nel 1991, che avrebbe lasciato in eredità al suo cane, Gunther III, padre di Gunther IV, e ad Eneo Mian, direttore dell’Istituto di clinica dermatologica dell’Università di Pisa, e a suo figlio Maurizio, ricercatore scientifico di fama internazionale, che avrebbero guarito l'animale da una brutta malattia dermatologica, una cospicua eredità, ammontante a 150 miliardi di Lire, a patto che con quei soldi venisse acquistata una società sportiva. 

I Mian avrebbero quindi creato un'associazione per gestire questa eredità, il 'Gunther Group'. Il nome potrebbe suonare famigliare agli esperti di musica, dato che nel 1990 un gruppo così denominato aveva inciso per l'etichetta Casablanca anche un disco, un 45 giri intitolato 'Wild Dog'. Il brano è un pezzo dance con aggiunta di latrati e versi canini, sarebbe stato composto per festeggiare la guarigione del cane. Del gruppo faceva parte anche Maurizio Nuti, coetaneo di Mian e chitarrista degli Homo Sapiens, gruppo in voga negli anni Settanta 

Il mistero si infittisce e già qui emergono le prime contraddizioni, perché un articolo uscito su 'La Stampa' nel 1990 spiegava che la proprietaria era italiana e si chiamava Antonella. Ma dal 1993 la padrona era diventata la contessa Carlotta, e Gunther IV, figlio di Gunther III, proprietario di un ricco patrimonio. 

Negli anni successivi compaiono molti articoli sui quotidiani nazionali che alimentano la leggenda, aggiungendo e cambiandone alcune parti, e 'Il Gunther Group' inizia a sponsorizzare società sportive come il Livorno nuoto, il Verona femminile e l'Agliana, una squadra di calcio femminile della provincia di Pistoia, di cui il pastore tedesco diventa presidente onorario.

Proprio l'Agliana vince lo Scudetto femminile nel 1994/95, ma Gunther IV si dimette per colpa di un bacio che la capitana della squadra, Carolina Morace, ha dato a Vittorio Sgarbi davanti a una torta di compleanno al 'Processo di Biscardi'.

Ovviamente il cane c'entra poco: a decidere le sue dimissioni sono i soci del Gunther Group, che ritengono quanto accaduto in tv "uno spettacolo inaccettabile". Qualche settimana dopo, sempre su 'La Repubblica' Maurizio Mian, capogruppo del Gunther Group, la smentisce ufficialmente. 

"La nobildonna Carlotta Liebenstein non è mai esistita - assicurava - Non è mai esistita nessuna contessa. O, meglio, abbiamo deciso di 'ucciderla' nel momento in cui sono stati fraintesi i valori del Gunther Group. Ormai si parlava solo di soldi. L'idea Gunther, invece, era una filosofia di vita, ispirato al cyberpunk californiano. Gunther ha prodotto anche un disco. Non è stato capito". 

Fine di tutto, dunque? Nemmeno per sogno. Perché la leggenda si rilancia a livello internazionale. Il cane Gunther IV acquista infatti alcune ville di personaggi famosi a Miami: prima quella di Sylvester Stallone, poi addirittura la residenza di Madonna. Ad acquisire ufficialmente quest'ultima, come riporta la 'BBC', è un misterioso gruppo chiamato 'I burgundi' ('The Burgundians'). Si dice anche che Gunther IV riposasse in quella che era stata la camera da letto della cantante. 

In entrambi i casi autorevoli quotidiani internazionali ed emittenti rilanciano la storiella dell'ereditiera e del ricco patrimonio che il pastore tedesco avrebbe ereditato. Di reale ci sono soltanto le ville, dato che Mian divideva i suoi interessi fra la Toscana e la Florida, dove trascorreva parte del suo tempo.

Ma per assistere al ritorno in grande stile del cane Gunther IV in Italia bisogna aspettare il mese di maggio del 2002, quando i proprietari del Pisa Calcio, Roberto Posarelli e Enrico Gerbi, che avevano acquisito il club nel 1995, decidono di passare la mano e cedere la società proprio a Maurizio Mian, che intanto aveva fondato una holding, la Gunther Reform Trust, e la rileva per una cifra modesta di alcuni milioni di euro.

Se lui diventa il presidente operativo del club nerazzurro, il cane Gunther IV è posto nel ruolo di presidente onorario. Il 14 maggio con le firme e una stretta di mano, o per meglio dire, di zampa, è sancito il passaggio di proprietàIl pastore tedesco, nel progetto di Mian, è il mezzo per attrarre sul Pisa e, in generale sula sua attività, l'attenzione massmediatica. Ma è lo stesso presidente nerazzurro, parlando ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' prima dell'inizio della stagione 2002/03, a rilanciare la leggenda modificandola ulteriormente:

"La contessa esisteva - dice al quotidiano milanese - suo figlio è stato mio compagno di ricerca. Insieme abbiamo isolato una molecola per la cura dell'osteoporosi: Alendronato. Gunther era il suo cane, che adorava. Lo abbiamo curato e guarito con la nostra molecola. Non dirò mai il nome di quel ragazzo, dico solo che era un genio, aveva idee all'avanguardia. Studiava la depressione e per la depressione si suicidò. Rimasi stordito, dissi che c'eravamo inventati tutto, poi capii che dovevo ripartire".

"Con i soldi ricavati dalla commercializzazione negli USA della nostra molecola, - prosegue Mian - nel '97 istituimmo il Gunther Trust, registrato a Nassau, e cercammo di portare avanti le idee del mio collega. Studiava ad esempio il rapporto felicità-benessere. Così nel '99 comprammo la villa di Madonna, a Miami, per 7,5 milioni di dollari e ci abbiamo messo a vivere un gruppo di giovani bellissimi, attori e modelle: i Burgundians. Un esperimento comportamentale. Gunther passa sempre l'inverno con loro, a Miami".

"Vogliamo promuovere uno spirito nuovo nel calcio, più allegro - aggiunge - Gunther ha comprato anche una discoteca a Marina di Pisa, il "Bowlab", ci va spesso, una volta anche con Luisa Corna. Produrremo presto una continuazione di 'Baywatch' ambientata in Italia. Il Pisa è la punta di un progetto di comunicazione che in futuro produrrà eventi diversi, con lo stesso obbiettivo: divertire, aggregare, senza tensioni". 

"Con Cecchi Gori - dichiara Mian - trattai l'acquisto di cinque film, compreso uno di Benigni, parlammo anche di Fiorentina. Al mio paese la presero male... Se non giocavano al rialzo, avrei comprato il Genoa. Ho trattato anche il Ravenna, perchè è zona di discoteche".

"Il Pisa - conclude l'erede della Gentili Farmaceutici - è stata la scelta del cuore. Lo riporterò in A. Mia madre (Maria Gabriella Gentili, ndr) è sempre stata grande tifosa pisana". 

In qualità di presidente onorario del Pisa, Gunther IV è spesso protetto da guardie del corpo nei suoi spostamenti ed è accompagnato al guinzaglio da belle signorine. Durante l'estate del 2002 è ospite fisso in tv al 'Processo di Biscardi'. Inoltre ha posti riservati negli stadi italiani.

"Abbiamo chiesto alla Florentia Viola di accreditare Gunther", rivela alla vigilia Mian.

Se non che al Franchi, per prima sfida stagionale di Coppa Italia con la Florentia Viola, al pastore tedesco è rifiutata la tribuna d'onore. Il presidente onorario del Pisa, suo malgrado, deve accontentarsi di uno spicchio di stadio riservato alla Curva pisana e da lì assiste alla partita. 'La Repubblica' fa addirittura un pezzo goliardico sulla vicenda, con un'ipotetica intervista al celebre cane, dal titolo: 'Lo sfogo del cane Gunther 'Fiorentina, io ti morderò!'.

I tifosi viola, in tutta risposta, minacciano di lanciare in campo dei gatti. Il Pisa, per la gioia del pastore tedesco, espugna 1-0 lo stadio rivale e inizia al meglio la stagione. All'Arena Garibaldi, prima delle sfide casalinghe, si esibiscono le ragazze pon-pon in stile Football americano. Anche loro fanno parte dell'idea di Mian.

Sul piano dei risultati sportivi, la squadra nerazzurra si piazza 4ª nel Girone A della Serie C1, e arriva dopo 3 anni di assenza a giocarsi la Serie B ai playoff. Agli spareggi i nerazzurri superano il Cesena in semifinale e si giocano tutto nella finalissima con l'Albinoleffe. Sospinto dal calore dei propri tifosi, e dagli abbai di Gunther, il Pisa vince 2-1 la gara di andata in casa. Al ritorno, tuttavia, i bergamaschi si impongono 4-2 ai tempi supplementari e conquistano la promozione.

Gunther è spesso allo stadio con Mian, e quando lui non deve spostarsi a Miami, è l'attore Andrea Buscemi a gestire la società e Gunther. Durante la stagione i tifosi delle squadre avversarie non gli risparmiano cori e striscioni di vario tipo. Alcuni, come quelli ideati dai 'nemici calcistici' del Livorno (fra le due città c'è sempre stata una rivalità molto forte) sono particolarmente simpatici.

"Polpette avvelenate per Gunther", recitava uno striscione affisso nel porto della città toscana. 

Gli ultras amaranto creano addirittura un coro-sfottò, sulle note di 'Una vita da mediano' di Luciano Ligabue, a lui dedicato:

"Una vita da pisano, per te saran solo beffe, con il cane presidente, perdi con l’Albinoleffe".

Nelle successive due stagioni la squadra nerazzurra non riesce a ripetere l'exploit del primo anno sotto la nuova gestione, e il feeling fra Mian, che si alterna alla presidenza esecutiva con sua madre Maria Gabriella Gentili, e la piazza va presto scemando. L'ambizioso progetto di riportare in alto il Pisa fallisce definitivamente nel 2005. L'avventura di Gunther IV presidente si chiude con un'altra stretta di zampa, che segna la cessione della società al perugino Leonardo Covarelli.

Ma la leggenda di Gunther sopravvive e si spinge fino ai giorni. Nel 2006 Mian e il pastore tedesco ci riprovano con il Pontedera, diventando poi soci per molto tempo del quotidiano 'L'Unità'. Alla morte di Gunther IV il suo patrimonio, ammontante, sembra, a quasi 400 milioni di dollari, passa al figlio Gunther V, protagonista di uno spot del CastaDiva Resort e Spa di Blevio (sul lago di Como), hotel di lusso e meta di star internazionali come Robert De Niro, Stevie Wonder, One Direction e tanti altri.

La società di Mian diventa Gunther Corporation, con interessi in editoria, immobili di lusso, produzione di fiction e sport. Il farmacologo, con Cristiano Lucarelli e Buffon, è anche nella cordata che nel 2010 rileva la proprietà della Carrarese. Gunther è anche il nome che dà al suo primo figlio, che milita come portiere nelle giovanili del Pisa.

A inizio 2020 Mian è tornato alla ribalta nel mondo sportivo per l'interesse manifestato per un possibile acquisto del Livorno, proprio la società grande rivale del club nerazzurro di cui, con il mitico pastore tedesco Gunther IV, era stato il presidente.

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