Veloce e forte fisicamente, ma anche intelligente, tecnico, dotato di fiuto del goal e buona elevazione. Didier Drogba è stato uno dei più forti attaccanti africani e nella sua carriera ha scritto pagine importanti della storia del calcio.
Il punto più alto della sua parabola calcistica è stato senza dubbio la Champions League vinta con il Chelsea da protagonista il 19 maggio 2012. È un suo colpo di testa, infatti, segnato contro il Bayern Monaco, a portare i londinesi di Roberto Di Matteo ai calci di rigore che daranno ai Blues la Coppa dalle grandi orecchie. L'ultimo penalty spetta proprio all'ivoriano, che con la sua proverbiale freddezza spiazza Neuer. È il trionfo, che cancella l'amarezza della seconda Coppa d'Africa persa in finale con gli Elefanti.
Se l'impresa e ciò che l'hanno preceduta sono noti, come le sue esperienze di successo in Francia e in Inghilterra, meno conosciuti sono gli ultimi anni del Drogba calciatore, nei quali l'ivoriano ha girato un po' il mondo, fino al ritiro definitivo dalle scene il 21 novembre 2018, a 40 anni suonati.
IN CINA CON ANELKA
Tre giorni dopo l'impresa di Monaco di Baviera, il 22 maggio 2012, il Chelsea con un comunicato ufficiale annuncia che Drogba non rinnoverà il suo contratto con il club. Termina in questo modo la prima lunga avventura dell'attaccante con il Chelsea, durata 8 anni, che lo ha visto realizzare 157 goal in 341 partite e vincere, oltre alla Champions League, 3 Scudetti inglesi, 4 Coppe d'Inghilterra, 3 League Cup e 2 Community Shield.
L'ivoriano si ritrova svincolato e libero di decidere la sua futura destinazione. A 34 anni (è nato l'11 marzo 1978) firma così un ricco contratto con lo Shanghai Shenhua, per andare a giocare nella Super League cinese. La durata dell'accordo è di 2 anni e mezzo, con un ingaggio di un milione di euro al mese, 12 milioni all'anno.
In Cina ritrova come partner d'attacco Nicolas Anelka, il francese con cui aveva giocato assieme per 4 stagioni nel Chelsea, e sceglie di indossare la divisa con il suo numero 11. L'esordio in campionato arriva il 22 luglio contro il Guanghzou City. Drogba gioca un solo tempo, quanto basta per dare un saggio delle sue qualità e fornire un assist a un compagno di squadra Yunding Cao, che vale il pareggio per 1-1.
I primi goal cinesi li segna il 4 agosto contro l'HZ Greentown, una doppietta che contribuisce alla rotonda vittoria per 5-1 della sua squadra. Totalizza in tutto 11 goal in 17 presenze fra campionato e Coppa di Cina. La stagione in Oriente si conclude però a novembre e Drogba ha un appuntamento che non può mancare: a gennaio, infatti, si gioca la 29ª edizione della Coppa d'Africa, un trofeo che manca nel ricco palmarès del campione e che lui in cuor suo sogna di vincere.
Così, dopo essere entrato anche nella lista dei 23 finalisti per il Pallone d'Oro, chiede alla FIFA il permesso speciale di giocare per alcuni mesi in Europa, in modo da farsi trovare pronto al Campionato delle Nazioni africane. Fra i club particolarmente interessanti a lui c'è anche la Juventus di Antonio Conte, ma non se ne farà nulla. Il club cinese teme infatti di perderlo e non glielo accorda.
Quando va in Africa a giocare con gli Elefanti, Drogba non è così al meglio e la Costa d'Avorio, con sua profonda delusione, è eliminata ai quarti di finale dalla Nigeria, che vince 2-1 e spegne i sogni di gloria di Didier.
GettyL'ESPERIENZA TURCA
La delusione porta il campione ivoriano a salutare con ampio anticipo lo Shanghai Shenhua e ad accasarsi con i turchi del Galatasaray il 28 gennaio 2013, intraprendendo in tal modo una nuova esperienza. Ne nasce tuttavia un braccio di ferro legale con i cinesi, che minacciano di ricorrere alla FIFA e di non concedere il transfer, mentre il calciatore considera decaduto l'accordo con il suo precedente club causa inadempienze nel pagamento degli stipendi.
Avrà ragione lui, che il 15 febbraio 2013 può dunque esordire con i Leoni di Istanbul. Subentra a Umut Bulut e gioca 27 minuti in campionato, quanto basta per mettere insieme un goal e un assist nella gara contro l'Akhisar Belediye. Con Fatih Terim, l'allenatore dei turchi, c'è subito feeling e l'incontro con 'L'Imperatore' gli allunga la carriera.
I primi mesi in Turchia lo vedono autore di 6 goal in 17 presenze, dando un apporto importante per la conquista della Süper Lig turca. Delle sue reti, molto bella è la prima in Europa con i giallorossi, quella che realizza il 9 aprile nella gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Real Madrid.
Davanti agli occhi del suo ex allenatore, José Mourinho, con uno spettacolare colpo di tacco Drogba regala il successo per 3-2 ai turchi. Ai Blancos, che vanno comunque in semifinale grazie al rotondo 3-0 dell'andata al Bernabeu, non basta in quella circostanza una doppietta di Cristiano Ronaldo.
L'ivoriano diventa presto uno dei beniamini della Türk Telekom Arena. La stagione seguente lo vede nuovamente protagonista con 14 goal totali in 36 presenze, che lo rilanciano nonostante tagli il traguardo delle 36 candeline. Il merito è anche di Roberto Mancini, che assume la guida tecnica della squadra dopo l'esonero di Terim il 23 settembre.
Getty ImagesIl Galatasaray non bissa il successo in campionato, nel quale si piazza secondo alle spalle dei rivali del Fenerbahçe, ma è protagonista vincendo la Coppa di Turchia e in Europa raggiungendo gli ottavi di finale di Champions League. Memorabile resta la vittoria decisiva ottenuta nel Girone B contro la Juventus di Conte, battuta 1-0 a Istanbul con una rete di Sneijder.
Il 10 dicembre la gara è sospesa al 30' del primo tempo per impraticabilità del campo a causa delle abbondanti nevicate sulla città. È conclusa il giorno successivo e il risultato è clamoroso. Ai bianconeri, orfani di Pirlo, basta il pareggio per qualificarsi agli ottavi di finale come secondi nel gruppo dietro al Real Madrid.
Invece, sostenuti dalla bolgia della Türk Telekom Arena, i giallorossi se la giocano e nei minuti finali sono premiati: Bulut lancia in profondità, Drogba, che già aveva castigato la Vecchia Signora allo Stadium con un goal e un assist nel 2-2 dell'andata, stacca altissimo al limite dell'area, servendo con il suo colpo di testa Sneijder sulla destra dell'area. L'ex interista calcia in diagonale col destro e mette il pallone nell'angolino basso alla destra di Buffon, prima di lanciarsi in grandi festeggiamenti in mezzo alla neve con il centravanti ivoriano.
Ma le emozioni per Drogba e il Galatasaray sono molto forti anche agli ottavi di finale. I turchi infatti sono abbinati dal sorteggio al Chelsea. La partita di andata a Istanbul finisce 1-1. Il ritorno si gioca a Stamford Bridge e i tifosi dei Blues tributano all'attaccante avversario un'accoglienza trionfale. I londinesi vincono 2-0 e passano ai quarti, ma quella sera vengono gettati i presupposti per un clamoroso ritorno in Inghilterra di Drogba a 36 anni dopo 20 goal in 53 presenze complessive con i giallorossi.
IL RITORNO AL CHELSEA E L'ULTIMA PREMIER
Il richiamo del Chelsea è troppo forte e nell'estate 2014 si concretizza per il vecchio guerriero un'ultima stagione da protagonista in Premier League con il Chelsea, la squadra che più di tutte ha caratterizzato la sua carriera.
"È stata una decisione facile - spiegherà Drogba - Non potevo rifiutare l’occasione di lavorare nuovamente con José Mourinho. Tutti conoscono il rapporto speciale che ho con questo club che mi ha sempre fatto sentire a casa".
Drogba fa dunque il suo ritorno a Londra nell'estate 2014, dopo i Mondiali in Brasile che lo vedono dare l'addio alla Nazionale con un record personale di 65 goal in 105 presenze totali. L'annata, un po' una passerella di addio per il campione ivoriano, è positiva per i Blues. Con 4 goal in 28 presenze, il primo nella sfida con il Manchester United, contribuisce alla conquista della 5ª Premier League della storia del club, la 4ª per il giocatore africano.
Al campionato il Chelsea e Drogba aggiungono la Coppa di Lega, vinta il 1° marzo 2015 con un successo per 2-0 nella finale contro il Tottenham. È il 14° trofeo per l'ivoriano, che complessivamente mette insieme 40 presenze (quasi tutte da subentrato nel finale) e 7 reti. Il suo record con il Chelsea sale a 164 goal in 381 partite, e il vecchio campione a maggio annuncia che stavolta sarà addio ai Blues per proseguire ulteriormente la sua carriera.
"Drogba faceva quello che tutti gli attaccanti dovrebbero fare, ovvero segnare nelle partite che contano. - dirà di lui l'ex difensore del Liverpool, Jamie Carragher - Ha segnato tre goal in finale di FA Cup, gol decisivi in due finali di Coppa di Lega… e chi può dimenticare quello che ha fatto a Monaco di Baviera in finale di Champions League. All’apice della forma era immarcabile".
"Dicevo scherzando alla gente: 'Qualcuno può sparare a Drogba per favore?', - rivelerà Sir Alex Ferguson - perché le sue prestazioni erano incredibili. Era un trascinatore e faceva goal pazzeschi. Era un ragazzo forte, dal fisico possente e in più giocava tutte le partite".
GettyCANADA E STATI UNITI
Per gli ultimi anni della sua carriera, il campione ivoriano sceglie il Nordamerica. Dopo essersi svincolato dal Chelsea, il 27 luglio 2015 firma con i canadesi del Montreal Impact un contratto di un anno e mezzo a circa 2 milioni e mezzo di euro all'anno.
Segna tanto, 23 goal in 41 presenze fra MLS e Coppa del Canada, senza tuttavia riuscire a vincere altri trofei. Nel 2017 diventa azionista del Phoenix Rising, club statunitense della Seconda divisione nordamericana, l'USL, con cui milita per altre due stagioni, realizzando altre 16 reti in 26 presenze e raggiungendo due volte i playoff promozione.
Il 21 novembre 2018, a 40 anni suonati, dice basta con il calcio giocato, e nel 2019 diventa il presidente del club. A testimoniare la grandezza della sua carriera da calciatore, restano gli impressionanti numeri, che fotografano bene la forza del campione ivoriano. Fra club e Nazionale, Drogba ha collezionato 372 reti in 811 gare, con una media realizzativa di 0,46 goal a partita.
L'IMPEGNO SOCIALE E IL PREMIO NEL 2020
Oltre al calcio, il campione ivoriano si è sempre impegnato nel sociale. Dal gennaio 2007 ricopre la carica di ambasciatore per il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Negli anni successivi ha creato una Fondazione che porta il suo nome, con la quale offre ai bambini ivoriani una via d'uscita dalla povertà con la costruzione di scuole per dare loro un'adeguata istruzione.
Nel 2020 riceve da Alexander Ceferin il Premio UEFA del Presidente per "l'impegno verso l'eccellenza in campo e fuori dal campo".
"Didier è un eroe per milioni di tifosi per tutto ciò che ha vinto nella sua scintillante carriera. È un leader, un precursore. - ha dichiarato il numero uno del calcio europeo - Lo ricorderò sempre come giocatore per la sua tecnica, potenza e intelligenza, ma soprattutto per la sua insaziabile fame di successo, caratteristica presente ancora oggi nel suo incontenibile desiderio di aiutare gli altri fuori dal campo".
Quando è esplosa la pandemia da Covid-19, non ha esitato a mettere a disposizione l'Ospedale 'Laurent Pokou', realizzato dalla sua Fondazione per la cura dei malati. L'ex bomber del Chelsea lo ha consegnato personalmente al prefetto della sua città natale, Abidjan.
Abituato a non lasciare nulla di intentato fin da quando giocava, a 42 anni si è inoltre iscritto al programma Executive Master for International Players (MIP) della UEFA, un passo che considera fondamentale per poter avere successo anche nella sua carriera dirigenziale.
Drogba ora attende la decisione della FIFA in merito alle elezioni del prossimo presidente della Federcalcio ivoriana. Le elezioni, inizialmente previste a settembre 2020, sono state posticipate di 18 mesi prima e a tempo indeterminato ora.
A comunicarlo una nota congiunta di CAF e FIFA, pubblicata lo scorso 4 marzo 2022. Drobga è in corsa con Sory Diabate, membro del Comitato Esecutivo uscente della Federazione ivoriana, e Idris Diallo, ex vice presidente della Federazione ivoriana.
