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Giuseppe Totti GFXGOAL

Giuseppe, l'altro Totti che giocò in massima serie prima di Francesco

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Se qualcuno parla di Totti in ambito calcistico, ci sono pochi dubbi sul fatto che si stia riferendo a Francesco, capitano e simbolo della Roma. Ma il numero 10 di Porta Metronia non è stato l'unico a portare quel cognome in Serie A, o, meglio, nel massimo campionato.

Nel 1945/46, infatti, il primo torneo post Seconda Guerra Mondiale, un altro Totti, Giuseppe, di ruolo ala destra, calcò i campi della Divisione Nazionale, che in un Paese diviso in due dalle miserie del conflitto, comprendeva il campionato Alta Italia e il Campionato Serie A-B Centro Sud, con le vincenti destinate poi a sfidarsi nel Girone finale Nazionale per provare a conquistare lo Scudetto.

METEORA DEL BOLOGNA

Giuseppe Totti nasce a Verona il 7 luglio 1920. Anche a lui, come a tanti giovani nati nei primi anni Venti, la Guerra porta via gli anni migliori. Il ragazzo però ha la passione per il calcio, e con il pallone ci sa fare. Così, terminato il conflitto, eccolo nelle fila del Bologna, guidato dall'austriaco Alexander Popovic.

I felsinei partecipano alla Divisione Nazionale, corrispondente alla Serie A di oggi, ma così costituita per l'impossibilità di organizzare un girone unico, viste le difficoltà negli spostamenti fra Nord e Sud, e sono inseriti, vista la provenienza geografica, nel Campionato Alta Italia.

Visti i risultati piuttosto deludenti del girone di andata, a metà gennaio Popovic è sostituito dal tandem di allenatori composto da Angelo Schiavio, l'eroe del Bologna "che tremare il Mondo fa" e in Azzurro ai Mondiali del 1934, e Pietro Genovesi.

È proprio Schiavio a lanciare il veneto Totti fra i titolari rossoblù il 10 febbraio 1945. Giuseppe a 25 anni fa il suo esordio in Divisione Nazionale allo Stadio Comunale di Bologna contro il Vicenza guidato da Pietro Spinato.

I rossoblù, nelle cui fila militano fra gli altri Ferruccio Valcareggi, Bruno Arcari, Amedeo Biavati e Gino Cappello, si impongono 2-1 con le reti proprio di Valcareggi e Biavati che vanificano il vantaggio iniziale dei biancorossi con Marchetti.

Nelle 3 partite successive con Sampierdarenese (successo per 0-2), Brescia (0-0) e Inter (sconfitta per 1-3), Totti non viene convocato dall'ex centravanti rossoblù. Proprio la sconfitta con i nerazzurri, tuttavia, induce il tecnico a schierare nuovamente l'ala destra di Verona nella gara del 10 marzo del 1946 con il Venezia.

Con Giuseppe in campo i felsinei tornano alla vittoria (2-1) e così il classe 1920 parte titolare anche nella partita seguente con la Triestina. Quest'ultima rappresenterà il punto più alto raggiunto nella sua carriera calcistica, visto che il Bologna supera i giuliani proprio grazie ad una rete di Totti (1-0).

Meno fortunate saranno invece le successive due gare, che vedono i rossoblù impegnati contro il Grande Torino e il Milan. Giuseppe è ancora schierato titolare, ma al Filadelfia i granata di Luigi Ferrero travolgono 4-0 gli emiliani (doppietta di capitan Mazzola e goal di Maroso e Ossola), mentre al Comunale i rossoneri di Baloncieri passano 1-2.

Il riscatto arriva il 7 aprile 1946. Il Bologna ospita in casa la Juventus di Paulo Amaral e vince 2-1 con Giuseppe Totti in squadra e i goal di Cappello e Arcari a vanificare il provvisorio pareggio di Rava. Quella contro i bianconeri resta l'ultima apparizione dell'ala destra di Verona nel massimo campionato.

Il Bologna chiude la stagione con un pesante k.o. per 3-0 fuori casa con il Genoa e un 6° posto finale nel Campionato Alto Italia che, pur migliorando il rendimento molto negativo del girone di andata, non le consente di partecipare al Girone Finale Nazionale che assegna lo Scudetto. Totti non viene impiegato nella partita in terra ligure e chiude il suo primo anno da calciatore con 6 presenze e un goal in Divisione Nazionale.

I rossoblù di Schiavio 'si consolano' con la vittoria in estate della Coppa Alta Italia, che arriva grazie ad un doppio successo in finale sul Novara (1-2 in trasferta e 4-1 in casa). Quel trofeo sarà anche l'unico conquistato da Totti nella sua carriera calcistica.

LA DISCESA NELLE SERIE INFERIORI

Il Bologna non conferma Giuseppe per la stagione 1946/47 e, con le denominazioni dei campionati che tornano quelli classici, lo cede al Cesena, in Serie B. Con i romagnoli, allenati da Luigi Milano, Totti fatica a trovare continuità e disputa soltanto 15 partite con 3 goal realizzati.

Il campionato è inoltre molto negativo per la squadra bianconera, che chiude al 21° posto nel Girone B e di conseguenza retrocede in Serie C. La carriera di Giuseppe Totti stenta a decollare, e l'ex ala destra del Bologna finisce presto nelle serie inferiori, ripartendo nel 1947/48 dalla Vis Pesaro.

Con i marchigiani, in Serie C, l'ala veronese trova finalmente la sua dimensione calcistica: con ben 10 goal in 29 presenze, contribuisce al raggiungimento del 4° posto finale nel Girone M alle spalle di Rimini, Cesena e Fano.

Per Totti sarà tuttavia l'unico campionato con la gloriosa casacca biancorossa: dopo una stagione di cui di lui si perdono le notizie e non risulta tesserato con formazioni professionistiche, a 29 anni ritroviamo Giuseppe in Sicilia con l'Acireale, sempre in Serie C.

Totti indossa la maglia granata per due stagioni consecutive. Nel 1949/50, il suo primo anno, colleziona 7 reti in 33 gare e un 12° posto nel Girone D, mentre nel 1950/51, nella sua seconda stagione, sale a 8 goal in 34 presenze, ma gli acesi giungono quindicesimi nello stesso girone e a fine anno retrocedono in Promozione.

Giuseppe Totti, ormai trentunenne, saluta e firma con il Perugia, che, retrocesso anch'esso nell'anno precedente, milita nel Girone L di Promozione. La sua prima stagione con gli umbri gli frutta 5 reti in 22 partite. La squadra perde gli spareggi promozione contro Fabriano e Tiferno, ma viene ammessa nella nuova IV Serie su delibera federale.

Dopo un nuovo anno sabbatico, Totti rimette gli scarpini ai piedi nel 1953. Gioca con il Perugia due campionati di IV serie, totalizzando 7 reti in 24 gare nel 1953/54 e 4 goal in 20 apparizioni nel 1954/55 e porta il suo bilancio personale con la squadra umbra a 66 presenze e 12 reti. Si ritira dal calcio giocato prima di compiere 35 anni, dopo aver fatto il calciatore per sole 8 stagioni.

Trentotto anni più tardi, il 28 marzo 1993, un altro Totti avrebbe fatto il suo esordio in Serie A, mandato in campo a 16 anni e mezzo da Vujadin Boskov nei minuti finali della sfida fra Brescia e Roma, con il punteggio di 0-2 in favore dei giallorossi. Francesco, a differenza del suo predecessore, scriverà pagine indelebili della storia della Lupa e del calcio italiano, e avrà una carriera lunghissima.

Il suo omonimo Giuseppe, il primo Totti a giocare e segnare nella massima divisione italiana, però, non fa in tempo a conoscerlo: muore infatti ancora giovane, ad appena 47 anni, il 27 novembre 1967 ad Ascoli Piceno. Nove anni prima che Francesco nascesse.

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