
Un'emozione può essere per sempre? Sì. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Manuel Giandonato. Fu promettente centrocampista cresciuto nelle giovanili della Juventus, ora calciatore dell'Olbia in Serie C.
Lo chiamano il teatro dei sogni, l'Old Trafford. Vero, verissimo, a tal punto da spostare il 24 maggio 2011 l'attività psichica alla realtà. Nessuna speranza, nessun desiderio inconsistente: goal. Una punizione da urlo, magicamente disegnata in occasione dell'addio al calcio di Gary Neville, storica bandiera del Manchester United.
Da una parte, innumerevoli campioni del calibro di Beckham, Scholes, Butt, con Sir Alex Ferguson in panchina. Dall'altra, Del Piero e una squadra - guidata dall'ultimo atto targato Gigi Del Neri - reduce da una stagione tempestosa. La prima per Andrea Agnelli, Beppe Marotta e Fabio Paratici, chiamati a risollevare le sorti di una nobile decaduta alle prese con la settima piazza in campionato.
Spirito britannico, nonostante alle porte ci fosse la finale di Champions League contro il Barcellona: vinta per 3-1, a Wembley, dagli uomini guidati da Pep Guardiola. Insomma, appuntamento immancabile nonostante la sfida delle sfide dietro l'angolo.
In un contesto simile, ovviamente, il risultato raffigura l'ultimo aspetto degno di nota. Ecco, allora, Giandonato a inventare dal lato mancino del campo: destro a giro, chirurgico, poetico, all'incrocio sul secondo palo. Pugno chiuso per esultare, abbracciato - tra gli altri - da Marchisio e Bonucci; Old Trafford ai piedi - all'epoca - del ragazzino. Tutto vero.
Un ricordo indelebile per il giocatore, ormai 30enne, nato a Casoli. Intervistato da 'TuttoJuve':
"E' stata una serata che non dimenticherò per il resto della vita, Sono ancora felicissimo ed emozionato, quasi mi vengono i brividi a ripensarci. Del Piero era già uscito, i miei compagni diedero l'incarico a me e andai a batterla. Fu una emozione indescrivibile, specialmente quando giocatori di una certa caratura decidono di affidarti quel compito. Le punizioni da quella parte di campo le tiro sempre così, in modo che c'è più possibilità di creare pericolosità. Il portiere non la vide nemmeno arrivare, sentii il rumore del palo e il conseguente boato dello stadio. Pazzesco".
Madama che si impone per 2-1 grazie alle reti di Pepe e, appunto, Giandonato. Red Devils a segno con Rooney. Poi, il resto, il grosso, totalmente e inevitabilmente focalizzato su Gary Neville, giunto a 602 presenze con la sponda rossa di Manchester.
A distanza di tempo, quindi, com'è evoluta la carriera dell'ex juventino? Alti e bassi, con un lungo girovagare per il Belpaese: Lecce, Vicenza, Cesena, Parma, Juve Stabia, Salernitana, Catanzaro, Padova, Virtus Lanciano, Livorno, Fermana, Piacenza, Olbia e, ultimo in ordine cronologico, l'approdo alla Fermana.
Una carriera ancora viva, ben lontana dalle ipotesi embrionali, ma comunque gratificante per un mediano abile in entrambe le fasi. E allora, sognare per sognare, è ancora caccia verso la consacrazione. D'altro canto, è la vita a insegnarlo: non è mai troppo tardi.


